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Caso piscina, le verità del presidente Alessandro Manetti: "Incomprensioni chiarite, guardiamo avanti"
Ora parla Alessandro Manetti. Il presidente di Aquatempra, al centro delle polemiche dopo l'improvvisa chiusura della piscina comunale, affronta in questa intervista i temi caldi che riguardano l'impianto di viale delle Olimpiadi
Partiamo dal post scritto da Brenda Barnini, avevate preso o no sul serio quanto letto l'8 gennaio sul giornale?
Che i rincari dell’energia elettrica e del gas fossero fonte di preoccupazione da parte di tutti è evidente, ma Aquatempra è una società che gestisce un servizio pubblico sulla base di uno specifico contratto di servizio e, neanche volendo, potevamo permetterci di interrompere il servizio sulla base delle notizie di stampa.
La Barnini sostiene che aveva chiesto in modo informale, ovvero?
Brenda Barnini si aspettava un comportamento più proattivo da parte di Aquatempra e, in particolare, da me, ma noi siamo ogni giorno in trincea e spesso fra l’incudine e il martello. Da una parte ci sono gli utenti che giustamente chiedono un servizio senza soluzione di continuità e il personale della Società che vorrebbe stabilità e certezza, dall’altro abbiamo il Comune con i suoi problemi di bilancio. Per cui è praticamente impossibile adottare comportamenti che, allo stesso tempo, soddisfino tutte le esigenze e facciano felici tutti. Comunque, nel corso dell’incontro di ieri, con il Sindaco abbiamo chiarito e risolto le incomprensioni di questi giorni.
Si legge anche di frettolosa e mal gestita comunicazione con un mese di tempo per organizzarsi. Come sarebbe stato possibile organizzarsi?
I nostri utenti sono tanti e dovevano essere avvertiti prima possibile, per evitare che si presentassero inutilmente già dal lunedì mattina e trovassero l’impianto chiuso. Abbiamo iniziato ad avvertire tutti dal venerdì sera e nel corso di tutta la giornata del sabato. Non avevamo molto tempo e non potevamo neppure ritardare la chiusura.
Perchè avete fatto rinnovare gli abbonamenti?
Se dovessimo interrompere l’attività ogni volta che leggiamo un articolo di giornale saremmo sempre fermi. In ogni caso, rimborseremo la quota parte del servizio che non potrà essere fruito dagli utenti a causa della chiusura. Sono già arrivate un’ottantina di domande, che nei prossimi giorni vaglieremo una per una. Nel caso in cui spetti, il rimborso sarà fatto mediante bonifico bancario.
Perchè le altre piscine gestite da Aquatempra sono aperte?
Se si riferisce alle piscine gestite da Aquatempra, perché i Comuni proprietari degli impianti, soci della nostra società, non ci hanno comunicato alcun cambiamento rispetto alla posizione assunta nei mesi passati. Pertanto, noi andiamo avanti con la gestione fino a indicazioni diverse, rispettando gli obblighi che ci siamo assunti sottoscrivendo il contratto di servizio, sempreché sia mantenuto l’equilibrio economico e finanziario della gestione.
Cosa si sente di dire ai dipendenti?
Comprendo le loro difficoltà e ho sempre certato di fare del mio meglio per guidare questa barca verso mari più calmi, ma purtroppo non sempre i venti aiutano a prendere la direzione giusta. In questi due anni chi ha lavorato gomito a gomito con me sa quando impegno e dedizione ho messo in questa gestione.
Quando la Barnini parla di decisioni ancora più insostenibili, secondo lei a cosa allude specie ora che l’impianto è chiuso?
Non so.
Per il 2022 il Comune ha detto che non potrà più garantire alcun sostegno. Quindi che succederà?
Per volontà dei Comuni soci, Aquatempra eroga servizi a prezzi calmierati in modo che siano accessibili a tutti. Questa circostanza fa sì che i ricavi della gestione caratteristica non riescono a coprire tutti i costi. Prima della pandemia, con quello che i nostri utenti pagavano per usufruire dei nostri servizi riuscivamo a coprire circa il 70% dei costi, il restante 30% veniva messo dai Comuni sottoforma di corrispettivo di gestione. Durante la pandemia abbiamo perso circa il 50% dei ricavi della gestione caratteristica, per cui il rapporto si è quasi invertito. Per quanto riguarda i costi, negli ultimi due anni abbiamo cambiato quasi tutti i fornitori, ottimizzando l’impiego di tutti fattori produttivi e oggi non abbiamo alcun esubero di personale. Inoltre, purtroppo quello di Empoli è un impianto energivoro. Da qui nascono le legittime preoccupazioni del Comune che, in assenza di specifici sostegni statali, si sarebbe trovato a pagare nel 2022 un canone di gestione probabilmente incompatibile con le proprie disponibilità di bilancio.
Avete mai pensato a riscaldare l’impianto con energia alternativa?
Questa è una bella favola, anche piacevole da ascoltare, ma la realtà è tutt’altra cosa. Per produrre l’energia alternativa, per esempio quella solare, che serve ad un impianto come quello di Empoli, occorrono investimenti milionari, che hanno un ritorno economico solo dopo molti anni. Aquatempra ha in mano un contratto con scadenza 31/12/2022. Quale banca si sarebbe presa il rischio di prestarci il denaro necessario per l’investimento, senza avere alcuna prospettiva di restituzione futura? Inoltre, non dimentichiamoci che noi siamo solo gestori del servizio e non i proprietari dell’impianto.
Avete il 50% di spese a bilancio per il personale. Come è sostenibile?
Durante la pandemia abbiamo fatto una notevole cura dimagrante. Ci sono stati lavoratori che hanno raggiunto l’età della pensione, altri che si sono dimessi volontariamente per andare a fare altri lavori, altri ancora che ci hanno chiesto aspettativa volontaria e quindi non retribuita. Prima della chiusura dell’impianto di Empoli avevamo il personale strettamente necessario per erogare i servizi richiesti dagli utenti e nei mesi scorsi abbiamo dovuto fare tre selezioni pubbliche per costituire delle graduatorie dalle quali attingere in caso di necessità. Aquatempra è una società di servizi e, come tale, la componente personale è fondamentale. Senza istruttori, senza assistenti bagnanti e senza personale delle casse non possiamo svolgere alcuna attività.
Quando dite di aver fatto tutto il possibile e parlate di errori fatti in altre sedi a cosa vi riferite?
Ieri con il Sindaco abbiamo chiarito anche questo aspetto e adesso è il momento di collaborare per trovare una soluzione.
Pensa o ha mai pensato di dimettersi?
Guardi, mio padre mi ha insegnato ad alzarmi la mattina e ad impegnarmi a fondo in qualsiasi cosa io faccia. Con Aquatempra ho fatto esattamente così ogni giorno, dall’ottobre del 2019 fino ad oggi, e sono riuscito a mantenere la rotta anche navigando in acque molto molto agitate. Pertanto, anche se alcune volte è difficile affrontare l’ennesima difficoltà, non ho mai pensato a dimettermi.
Sul suo incontro in Comune di ieri qual è la sua posizione?
È stato un incontro franco e costruttivo, nel corso del quale abbiamo chiarito tutte le incomprensioni degli ultimi giorni. Fra l’altro, tengo a precisarlo, il mio rapporto con Brenda Barnini è sempre stato ottimo.
Cosa si sente di prevedere per il futuro?
Insieme al Comune stiamo valutando la sostenibilità di una riapertura sulla base di un’analisi tecnica, che tenga conto sia delle esigenze dei nostri utenti, ma anche della sostenibilità finanziaria per il Comune e della necessità di garantire l’equilibrio economico e finanziario di Aquatempra. Ci aspetta molto lavoro.
Marco Mainardi