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8 Marzo, Nardini: "Rifinanziata la legge sulla cittadinanza di genere"

Alessandra Nardini (foto gonews.it)

“Torniamo a finanziare la legge 16 del 2009, la legge regionale sulla cittadinanza di genere, che confermò la Toscana come terra di avanguardia per i diritti. È un impegno mantenuto di cui siamo orgogliosi. Se vogliamo una vera ripartenza, dobbiamo lavorare seriamente per una piena e reale parità, una condizione imprescindibile di giustizia e uguaglianza”.

In occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, l’assessora alle politiche di genere Alessandra Nardini annuncia la decisione della giunta di stanziare 800 mila euro, attraverso i residui della programmazione regionale del Fondo Sociale Europeo 2014-2020, per sostenere e rafforzare azioni di promozione della parità di genere nella vita sociale, culturale ed economica.

“La pandemia – spiega l’assessora - ha acuito le già esistenti disuguaglianze di genere, le donne sono tra coloro che hanno subito maggiormente gli effetti della crisi, per questo investire nelle azioni di contrasto a questo divario inaccettabile e ingiusto è urgente e necessario”.

Nei prossimi giorni sarà pubblicato un avviso rivolto a Province e Città Metropolitana di Firenze. Le misure che potranno essere finanziate riguardano la promozione e realizzazione dei bilanci di genere delle amministrazioni pubbliche (gender budgeting), allo scopo di proporre un’analisi dell’impatto delle politiche pubbliche sul fronte dell’uguaglianza di genere; percorsi di diffusione della cultura di genere e destrutturazione degli stereotipi nelle scuole, di ogni ordine e grado, da destinare a studentesse, studenti famiglie, docenti e personale scolastico; il rafforzamento delle azioni volte a favorire l’occupabilità delle donne; la promozione tra le studentesse dello studio delle materie scientifiche, tecnologiche e informatiche (le cosiddette materie Stem).

Queste due ultime tipologie di misure andranno a integrarsi con quanto la Regione già mette in campo su orientamento, sostegno dell'occupazione femminile e diritto allo studio.

I progetti presentati dalle amministrazioni locali dovranno essere il risultato della concertazione territoriale e della stesura di un accordo territoriale di genere.

“Riteniamo centrali queste azioni – sottolinea Nardini – a partire dal lavoro nelle scuole, perché quel cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno passa proprio da qui, dalle giovani generazioni. Educare alla parità e al rispetto è il primo passo per cambiare la società e renderla più giusta e meno diseguale. È un impulso chiaro che in questa legislatura abbiamo voluto dare. Per la prima volta, infatti, anche nelle linee guida dei PEZ, Progetti Educativi Zonali, sono stati inseriti il contrasto agli stereotipi di genere e la promozione di pari opportunità."

“Con questo rifinanziamento – conclude – non solo torniamo a mettere in campo misure previste da una delle leggi regionali che caratterizzano la storia recente della Toscana, ma consolidiamo l'impegno che ci siamo presi in questa legislatura, con un'attenzione costante e trasversale alle politiche di genere. Con la nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo, daremo maggiore stabilità ai finanziamenti a sostegno del progetto regionale Ati, il progetto di legislatura per i diritti e l'autonomia delle donne”.

Fonte: Regione Toscana

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