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Piscina di Empoli, la protesta dei lavoratori: "Società e Comune hanno entrambi colpa"

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Il punto in meno di 2 minuti - VIDEO

A manifestare di fronte al Comune assieme ai sindacati sono più di 40, quello che è il numero di lavoratori della piscina di Empoli gestita da Aquatempra. Solidarietà è giunta da Certaldo e dagli utenti della piscina per istruttori e addette, la maggior parte donne, che si sono trovati con un cartello fuori dalla struttura in un venerdì di marzo per dire che la piscina chiudeva, senza spiegazioni sul loro futuro.

Nel weekend caldo di Empoli le accuse sono volate da parte dell'amministrazione così come da parte di Aquatempra, con il sindaco Brenda Barnini e la giunta impegnati a rispondere su Facebook ai commenti di fuoco degli utenti e della vice presidente Simona Gelli.

Questa mattina una delegazione del sindacato Slc-Cgil e parte dei lavoratori sono saliti negli uffici di via del Papa per parlare con l'amministrazione, mentre il presidente Aquatempra Alessandro Manetti è stato convocato in giornata (qui il comunicato giunto in tarda serata).

Al 'piano terra', fuori dai cancelli, c'è sconforto e rabbia. In un'intervista sul quotidiano La Nazione, il sindaco Barnini ritorna a parlare di un cambio di passo con una nuova gestione, voce che già era stata tirata fuori nell'intervista di fine 2021, della possibilità di far pagare di più alle società sportive per il canone di affitto e nella diatriba Facebook si specificava anche di rivedere alcuni costi di gestione.

Per i tanti presenti la questione delle bollette è un paravento, dopo mesi di chiusura covid e cassa integrazione. "Le lavoratrici e i lavoratori si sono rimboccati le maniche permettendo la ruiapertura, la qualità dei servizi e la prospettiva futura: flessibilità, disponibilità massima, turni impossibili. E lo hanno fatto in silenzio", spiega la nota pubblicata lo scorso 1 marzo dai sindacati e di cocente attualità.

Le voci di una chiusura si rincorrevano da tempo, si è arrivati a marzo con il gioco dello scaricabarile. Secondo quanto ricostruito, sarebbero stati chiesti i costi di gestione per affrontare i prossimi mesi senza un debito impossibile che poi doveva venir ripianato dall'ente pubblico essendo Aquatempra in-house. Quest'ultima ribatte dicendo che tagliare quei costi sarebbe stato impossibile e non ci sarebbero stati i tempi materiali per impostare una nuova soluzione. Quella del Comune era un aut-aut e dunque, meglio la chiusura.

Chi sbaglia di più secondo i lavoratori? "Hanno entrambi colpa, ci ritroviamo in questa situazione con un danno a noi ma soprattutto agli utenti - racconta una istruttrice -. Noi sosteniamo dei costi con i brevetti per istruttore di nuoto da rinnovare, abbiamo dato la massima disponibilità per gli orari durante questa estate, il nostro lavoro non è solo aprire gli ombrelloni per tre mesi d'estate. Nella nostra piscina si sono formati campioni come Ginevra Taddeucci, Simone Ercoli, Rachele Bruni. Il nostro è un valore aggiunto".

Un'altra le fa eco: "Si parla di nuova gestione, ma il nostro periodo di cassa integrazione nel frattempo rischia di essere a poche ore perché abbiamo spesso fatti molti straordinari ma non c'è stato tempo per adeguare i nostri contratti". Sulla questione stipendi per fortuna non ci sono arretrati e la decisione di rimborsare le utenze è ben vista. Rimane comunque la doccia fredda di una chiusura a tempo non calcolato e con un futuro ancora incerto.

Piscina di Empoli, Slc-Cgil: "Riaprire prima possibile e tutele per i 40 dipendenti"

È stata l’occasione di illustrare le motivazioni del nostro ‘no’ alla chiusura dell’impianto, analizzare il duro periodo della pandemia e le prospettive future.

Da oggi l’impianto chiude e i 40 dipendenti della Società Aquatempra, che lo gestisce, si ritroveranno a vivere i problemi di salari dimezzati, di incertezza del loro futuro; senza considerare le pesanti ricadute sui tanti utenti e le società sportive che utilizzano lo sport come elemento di crescita della società. A queste istanze va data risposta in termini di chiarezza e tutele.

Il sindacato e le Rsu, insieme a coloro che hanno affrontato la crisi garantendo il servizio nonostante le tante difficoltà, hanno dichiarato la disponibilità ad un confronto con l’amministrazione per la ricerca di soluzioni condivise che, dando risposte concrete alle tante attese delle lavoratrici, tengano conto dell’aumento dei costi dell’energia e le necessità della ripartenza.

Tutto questo può avvenire solo con la riapertura della piscina, prima possibile.

L’amministrazione comunale, rappresentata dalla sindaca, dall’assessore allo Sport e dall’assessore con delega alle Politiche del Lavoro, ha dichiarato la volontà di risolvere la situazione in tempi rapidissimi, coerentemente con le necessità di bilancio, e ha espresso la propria disponibilità a proseguire il confronto anche sulle proposte avanzate all’incontro.

A questo scopo l’amministrazione comunale, dopo l’incontro con la società Aquatempra, con un quadro economico-finanziario più chiaro, convocherà il sindacato e le Rsu per discutere il da farsi e come farlo.

La Slc Cgil, le Rsu, le lavoratrici e i lavoratori di Aquatempra presenti al presidio ritengono l’incontro molto positivo e auspicano che l’Amministrazione colga positivamente l’approccio costruttivo da noi espresso.

La dichiarazione di Brenda Barnini

"Ringrazio il sindacato e i rappresentanti dei lavoratori per la disponibilità al confronto e per l’approccio costruttivo tenuto, condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori e ci impegniamo a fare tutto il possibile affinché le oggettive difficoltà di bilancio non ricadano sulle loro spalle. Teniamo aperto il tavolo di confronto sperando di poter arrivare ad una soluzione positiva già nei prossimi giorni".

 

Elia Billero

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