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Palestra del Checchi di Fucecchio, Gandola (FI): "Contratto rescisso, nessun cantiere"

Paolo Gandola, Consigliere Metropolitano Forza Italia-Centrodestra per il cambiamento

Purtroppo le brutte notizie per le strutture sportive e ad uso ricreativo dell’Empolese Valdelsa non finiscono. Dopo i gravi problemi economici che hanno condotto alla chiusura della piscina di Empoli, in queste ore a tenere banco sono le pessime notizie provenienti dalla Città Metropolitana circa la costruzione della palestra dell’Istituto Checchi di Fucecchio e a rivelare questo ennesimo stop è il Consigliere metropolitano di Forza Italia-Centrodestra per il cambiamento Paolo Gandola.

"Sono davvero triste, e senza parole – dichiara Gandola – siamo di fronte all’ennesimo stop per la costruzione della palestra tanto agognata dell’istituto Checchi di Fucecchio e, stavolta, non c’entrano le lungaggini della Città Metropolitana che ormai due anni fa ci avevano fatto perdere il cofinanziamento della fondazione Vodafone Italia (400.000 Euro). Ora i problemi sono legati agli aumenti vertiginosi delle materie prime che hanno obbligato la ditta vincitrice dell’appalto ad alzare bandiera bianca e a chiedere la rescissione del contratto. Siamo davvero di fronte ad una ennesima beffa, anzi oserei dire una tempesta perfetta"
.
Il Consigliere di Forza Italia ricostruisce la storia dichiarando: “La querelle sulla costruzione della palestra è dell’Istituto Cecchi è davvero un qualcosa di indicibile. Sono anni che se ne discute, e sono anni che per un verso o per un altro si finisce sempre nel nulla, il tutto a discapito di centinaia di studenti che ormai, immagino, avranno perso ogni tipo di speranza di vedere realizzata quella che dovrebbe essere una cosa normale e doverosa per una scuola: ovvero l’avere un luogo adeguato per l’educazione fisica. Dopo aver perso i finanziamenti da parte della Fondazione Vodafone Italia per un ritardo nella presentazione del progetti, ecco che la ditta vincitrice dell’appalto: un’azienda di Aversa (Caserta) che aveva gareggiato alla gara di appalto promuovendo un ribasso di oltre il 23%, con l’aumento dei prezzi dei materiali di questi ultimi mesi si è ritirata. Certo – prosegue Gandola – che se le procedure amministrative fossero state un poco più spedite, forse, questi problemi si sarebbero potuti attenuare e la palestra in qualche modo avrebbe comunque visto la luce, ma tantè.
Si, perché va ricordato che il progetto esecutivo era stato approvato, insieme all’avvio delle procedure di gara, nel dicembre 2020, mentre l’aggiudicazione dei lavori è datata febbraio 2021. Sembrava tutto pronto, tanto che l’amministrazione metropolitana dava per scontato l’avvio dei lavori entro la primavera 2021, ma nulla di tutto ciò è avvenuto, anzi è arrivata la doccia gelata, con la richiesta di rescissione del contratto ai sensi dell’art. 5, comma 5 del DM MIT n. 49/2018 da parte della società casertana. Le ultime battute di questa brutta vicenda sono di questi giorni quando l’amministrazione metropolitana, gettando definitivamente la spugna ha approvato una determinazione dirigenziale, la n. 515 del 03 marzo 2022, con la quale ha “disimpegnato” tutte le risorse della gara, complessivamente oltre 742mila euro".

"Tutto questo fa male – denuncia Gandola – ed è la dimostrazione di come si sia davvero all’interno di una tempesta perfetta fatta di aumento vertiginoso dei costi di materiali e materie prime, asfissiante burocrazia e inefficaci strumenti che possano mettere un freno a questa pericolosa spirale che rischia di mettere totalmente in crisi il sistema degli appalti pubblici. Ora non ci resta di sperare che le risorse siano immediatamente rimesse in circolo per altre iniziative e che il nuovo banda di gara sia svolto in tempi più celeri. Esisterà pace per questa vicenda?”

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