Don Fanfani e i preti operai: presentato il libro in Regione
Quella di don Renzo Fanfani “è la storia di un prete operaio e dei preti operai italiani, che hanno saputo mettere insieme Vangelo e Costituzione con l’esperienza della loro vita”. Storia di scelte difficili, faticose “uomini, preti che hanno deciso di entrare nel mondo del lavoro e hanno scelto anche questo terreno per stare accanto agli ultimi”. L’esperienza dei preti operai “ci parla ancora, il tema del lavoro vive tuttora drammi sociali e umani, tanti sono i diritti che subiscono arretramenti sul lavoro. È un messaggio forte che speriamo possa continuare a camminare sulle gambe di altri”.
Con queste parole, Paola Sani, l’autrice di ‘Renzo Fanfani prete operaio’ (Gabrielli editori, con antologia degli scritti 1969-2011) ha introdotto la presentazione del libro che si è tenuta questo pomeriggio a palazzo del Pegaso, alla presenza del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, che ha scritto la prefazione al libro, del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, del consigliere regionale Enrico Sostegni e di tanti ospiti delle istituzioni e del mondo ecclesiastico, tra i quali il sindaco di Empoli, Brenda Barnini, l’ex sindaco di Empoli, Vittorio Bugli, il proposto di Empoli don Guido Engels, e don Andrea Bigalli, che insieme a Paola Sani ha progettato il documentario ‘Preti operai – Borghi, Politi, Fanfani, l’esperienza toscana’ (regia di Massimo Tarducci) del quale è stato proiettato uno spezzone.
“Una storia italiana, una storia, direi, tipicamente toscana”, dice il presidente Mazzeo, che rinnova il ringraziamento rivolto a “sua eminenza reverendissima il cardinale Gualtiero Bassetti”, che oggi ha preso parte alla consegna del Gonfalone d’Argento a Rondine cittadella della Pace e alla presentazione di questo libro su don Fanfani. “Si può essere uomini di Chiesa in tanti modi aggiunge Mazzeo –. Capita a volte che qualcuno si distingua dagli altri, che emerga, che lasci un segno. È bello poter raccontare l’esperienza di uomini di chiesa che ci hanno lasciato un'eredità profonda. Oggi parliamo di un prete operaio. Sono quei sacerdoti che a partire dal secondo dopo guerra iniziarono a lavorare accanto agli operai per trasmettere il messaggio pastorale anche alle classi proletarie”. La vita di don Fanfani, dice ancora il presidente “ha un racconto davvero straordinario. Renzo, Avane, Empoli, il lavoro, l’impegno per i lavoratori, per gli ultimi, le tante testimonianze e i racconti su chi è stato Fanfani per la comunità empolese e non solo. Un uomo di fede con valori profondi, guida morale e civile per chi l’ha conosciuto e anche per chi l’ha considerato un esempio”.
“In don Fanfani c’è tutta l’incidenza delle tre figure di Dalla Costa, Facibeni e La Pira”, dice il cardinale Bassetti, rispondendo a una sollecitazione del moderatore, il giornalista Andrea Fagioli. “Renzo Fanfani è una bellissima figura di prete, la sua carità la maturava nella parrocchia: ne aveva bisogno, diventava lo sfocio della sua missione”. Il presidente della Cei ricorda la vecchia amicizia con don Fanfani, i sei anni trascorsi insieme in seminario. “Coglieva in profondità il mistero di Cristo e la realtà dell’uomo, certi suoi brani li ho ripresi anch’io nelle mie omelie. Devo tanto a Renzo per la sua testimonianza di coerenza, come prete e anche come operaio. La dignità del suo volto di operaio con il suo cappello strambo, ha la dignità di un vescovo che fa un pontificale. Renzo ha fatto tutto con profonda convinzione e con dignità. L’ho sempre visto prete operaio”.
Il cardinale si sofferma su splendidi passi degli scritti raccolti nel libro di Paola Sani, “scritti pieni di bellezza, nei quali con la sua sincerità ci richiama tutti alla coerenza. Tra me e don Renzo i percorsi di vita sono stati diversi. A parte le differenze di personalità e provenienza, ci si aiutava a crescere, Renzo ci voleva un sacco di bene. Paola Sani ha fatto un gran servizio alla chiesa fiorentina nel renderci vivo il nostro Renzo. Grazie, Renzo della tua testimonianza”.
“Questa presentazione assume un valore ancora maggiore – dice il consigliere Enrico Sostegni –. Don Renzo ha fatto della sua vita una testimonianza di vicinanza agli ultimi, ai più bisognosi e di grande battaglia per la pace nel mondo”. Sostegni ricorda che “andò in Bosnia Erzegovina quando c’era la guerra nei Balcani” e che per il territorio empolese “è stato una figura importantissima: bello ricordare il suo modo di fare evangelizzazione e il suo grande messaggio di pace. Oggi tutto il mondo ne ha assolutamente bisogno”.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa