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Guerra in Ucraina, manifestazione regionale a Firenze

"È necessario fermare la guerra in Ucraina e far partire un vero processo di pace, attivando urgentemente tutti i canali della politica e della diplomazia. La mobilitazione della gente per la pace nelle piazze della Toscana e di tutta Italia deve essere ascoltata": così Cgil, Cisl e Uil Firenze che aderiscono alla manifestazione di domani in piazza Signoria alle 17 lanciata dal sindaco Nardella (“Firenze per la pace”) e invitano tutti a partecipare portando una bandiera arcobaleno della pace.

Bianchi: "Toscana assicuri accoglienza minori"

Gentilissimi, l’improvvida guerra che la Russia ha pervicacemente voluto scatenare nei confronti dell’Ucraina ha immediatamente prodotto i suoi nefasti effetti, come era inevitabile che fosse. A solo un giorno dal suo inizio, il Presidente ucraino Zelensky ha comunicato la morte di già 137 soldati ed il ferimento di 316 mentre i media riportano che almeno120 civili siano stati uccisi. Dati, questi, destinati a crescere rapidamente in modo esponenziale a mano a mano che l’invasione dell’Ucraina prosegua e i bombardamenti ai danni dei civili si intensifichino, dando luogo ad una devastante realtà con conseguenze pesanti per la popolazione civile e particolarmente drammatiche per le persone di minore età”.

Comincia così l’accorato appello che la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi, rivolge ai presidenti di Giunta e Consiglio, Eugenio Giani e Antonio Mazzeo, agli assessori e consiglieri regionali tutti. Una forte richiesta ad intervenire e assicurare tempestivamente, con ogni mezzo possibile, accoglienza per bambine e bambini, ragazze e ragazzi ucraini.

“A livello umanitario – continua Bianchi - ogni guerra è prima e innanzitutto una guerra contro le bambine e i bambini, che tra i vulnerabili sono le persone più vulnerabili. Così, non possiamo non essere fortemente preoccupati del fatto che il conflitto in corso venga a incidere, nella sola Ucraina, sul destino di oltre sette milioni di esseri del tutto innocenti, stando ai dati di Save the Children, per cui la follia della guerra non trova né può trovare alcuna spiegazione. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi che rischiano di perdere la vita o di riportare gravi danni fisici e che, in ogni caso, subiranno forti disagi psicologici essendo costretti a rinchiudersi negli scantinati e nei rifugi antiaerei, in cui dover passare lunghe notti e giorni esposti a gelide temperature, o ad essere sfollati dalle loro case per andare a soggiornare presso estranei, spesso in anguste e precarie condizioni. Persone di minore età terrorizzate dai bombardamenti, che vivono in uno scenario di dolore e di morte, a cui viene chiesto di fuggire con solo i vestiti addosso verso un futuro che non conoscono” prosegue Bianchi.

“Persone, quindi, che non possono in alcun modo essere abbandonate ed a cui deve andare tutto il nostro possibile aiuto sia materiale che morale, anche per dare effettività a quei fondamentali principi e valori su cui si fonda la nostra Carta costituzionale ed a cui si ispira la Comunità europea di cui facciamo parte”.

“Pertanto, ritenendo anche di esprimere un comune sentire dei cittadini toscani, rivolgo un accorato appello a codesto Governo regionale affinché voglia riservare una particolare attenzione alla situazione delle persone di minore età in fuga dal conflitto bellico in atto, adoperandosi tempestivamente con ogni possibile mezzo per assicurare al meglio una loro eventuale specifica accoglienza nel nostro territorio”.

“Del resto, come codesta Presidenza regionale ha già avuto modo di dichiarare, lo spirito della Toscana non può che essere quello della garanzia dei diritti e delle libertà.

E allora adoperiamoci, ognuno per quanto nelle proprie possibilità, affinché la solidarietà prevalga sull’egoismo, l’accoglienza sul rifiuto, l’amore sull’odio, perché ridare il sorriso anche ad un solo bambino è ridarlo a tutti i bambini. Come non mi stancherò mai di ripetere, le bambine e i bambini di oggi sono le donne e gli uomini di domani per cui, senza un esempio forte di valori in cui credere e crescere, che società potranno mai essere in grado di costruire nel futuro?” conclude la Garante.

Fratoianni: "Basta  politica costruita su blocchi che si contrappongono"

“Siamo qui contro l'aggressione di Putin che va condannata senza mezzi termini. Per la pace.  È ora che si fermi una politica costruita su blocchi che si contrappongono e che alimentano solo un'instabilita' che poi porta alla guerra. Guerra che, come sappiamo, ha una prima vittima: i civili. Quindi si lavori per il cessate il fuoco. Poi si metta al centro una politica di pace per il mondo.”

Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni parlando con i cronisti a margine della manifestazione pacifista di piazza Santi Apostoli.

Bisogna mettere in campo in queste ore - prosegue il leader di SI - ogni strumento non militare perche' se qualcuno pensa di rispondere alle bombe con le bombe vuol dire avviare il mondo verso una tragedia incalcolabile.

Bisogna utilizzare ogni strumento sapendo che anche quelli economici devono essere utilizzati non tanto per tutelare i nostri interessi. Non e' questione di calcolo egoistico,  ma dobbiamo evitare che  le sanzioni che magari rivolgiamo agli oligarchi russi , che tengono i soldi al sicuro da qualche parte, colpiscano invece le solo  popolazioni civili. Anche su questo bisogna fare un ragionamento intelligente.

Ogni sforzo ora - conclude Fratoianni - deve essere fatto dalla comunità internazionale e dal popolo della pace, che abbiamo visto in tante piazze italiane oggi, per evitare  che le prossime ore diventino teatro di un bagno di sangue a Kiev, e per aprire  una trattativa per il cessate il fuoco.”

Palagi e Bundu: "Il pericolo di un nuovo scontro totale è concreto"

"L’anno scorso era il centenario dell’omicidio di Spartaco Lavagnini. Nel 2022 ricorre quello della Marcia su Roma.
Ricordare quella storia, mentre in Europa si è tornati a vedere ogni giorno delle immagini di guerra, in Ucraina, vuol dire tentare di imparare dal Novecento come evitare la barbarie legata al nazionalismo".

Queste le parole di consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu.

"Il fascismo – spiegano – non ha mai smesso di far parte delle nostre società, purtroppo. Da molti anni si mescola con le retoriche della patria, in particolare nella parte orientale del nostro continente. Se per anni, di fatto, i governi hanno chiuso gli occhi su quanto avveniva, adesso è impossibile far finta di niente, a causa della criminale e drammatica invasione voluta dal governo della Russia. Il pericolo di un nuovo scontro totale, basato su divisioni di lingua e cultura, torna a essere un rischio concreto per il nostro futuro. È già una realtà della nostra Europa.

Spartaco Lavagnini – continuano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune – ci parla di una lotta e di un sacrificio per un'idea di umanità diversa, in cui contano le persone, i loro bisogni e la loro dignità. A inizio Novecento la sinistra non ha saputo scegliere la pace, pagandone le conseguenze insieme al resto della popolazione. Per noi domani, domenica 27 febbraio, sarà un doppio appuntamento per parlare anche di questo.

Parteciperemo – concludono Palagi e Bundu – alle 10.00 al momento istituzionale del Comune di Firenze convocato in via Taddea e raggiungeremo anche la deposizione di fiori a Trespiano, alle 11.30, per ricordare Spartaco Lavagnini e Gino Mugnai, insieme ai circoli ANPI Potente e Oltrarno, a CUB Trasporti e al circolo di Rifondazione delle ferroviere e dei ferrovieri Spartaco Lavagnini".

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