Toscana, approvato il Piano Rifiuti. Le opposizioni escono dall'Aula: "Minata autorevolezza consiglio"
La seduta del Consiglio regionale dedicata all’informativa della Giunta sul piano regionale su rifiuti e bonifiche si è aperta con un colpo di scena: i gruppi di opposizione (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, M5 stelle e Gruppo Misto – Toscana Domani) hanno infatti abbandonato l’aula prima che l’assessore Monia Monni presentasse l’informativa.
È stato il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi a fare l’annuncio “a nome delle opposizioni” e a motivare la scelta. “ “Sono stato incaricato di rappresentare la nostra posizione – ha spiegato -, alla quale siamo giunti anche con posizioni diverse sui contenuti del piano. Noi riteniamo che in questo caso la forma sia anche sostanza e riteniamo inaccettabile dal punto di vista di vista politico, ma soprattutto istituzionale, per il ruolo e l’autorevolezza del Consiglio regionale, quanto successo nelle ultime 48 ore”. Ha poi aggiunto: “Nelle prossime ore e nei prossimi giorni valuteremo se e quali ulteriori azioni intraprendere, perché ieri abbiamo sentito l’autorevole capogruppo del Partito democratico Ceccarelli definire il parere reso dal segretario generale di questo Consiglio, ‘un’autorevole opinione’, e dare invece prevalenza a una delibera, del tutto legittima, ci mancherebbe, e a un’altra altrettanto autorevole opinione, trattandosi di questioni giuridiche, del dirigente Edo Bernini. È una situazione eccezionale secondo noi, perché non garantisce i lavori dell’Aula e le prerogative dei Consiglieri regionali tutti”.
“Noi vorremmo sapere, - ha concluso Capecchi - e lo chiederemo nelle prossime ore e nei prossimi giorni, chi deve garantire i Consiglieri regionali in quest’Aula e nelle commissioni rispetto alle loro prerogative, rispetto al contenuto degli atti, rispetto al rapporto che esiste tra gli atti di iniziativa, e del Consiglio e della Giunta, rispetto allo Statuto, alle leggi e ai regolamenti. Non entro nel merito ma ho cercato di sintetizzare questa posizione che ci ha portato a decidere, sul Piano dei rifiuti, di abbandonare l’Aula. Ve la voterete da soli, perché anche sotto il profilo della sostanza manca, come è stato ammesso, l’elemento essenziale dell’esito del bando. Vedremo se la Giunta rispetterà almeno quel che ha detto nella delibera numero 77”.
“In un solo colpo - attacca Irene Galletti (M5S) - si è minata gravemente l’autonomia del Consiglio regionale rispetto alla Giunta, e facendo questo si è mancato di rispetto non solo alle opposizioni, ma all’intero consesso che rappresentiamo, quindi anche alla stessa maggioranza. Si è scavalcato quel soggetto che rappresenta il vertice legislativo e autonomo. La Comunicazione sui rifiuti e sulle bonifiche presentata oggi in Aula, doveva servire a dare contezza al Consiglio regionale delle intenzioni della Giunta e consentire a tutte le forze di opposizione, ma anche di maggioranza, di dare il proprio contributo presentando atti mirati a rappresentare varie istanze della cittadinanza. Ma sappiate che quegli atti che avremmo presentato oggi sono in realtà già carta straccia, perché gli indirizzi sono già stati dati nel momento stesso in cui sono stati presentati i bandi, ormai mesi fa.”
“E questo - continua - per una prassi consolidata, che si è cercato di giustificare con una delibera emessa all’ultimo momento nella quale la Giunta autocertifica che tale iter procedurale va bene. Questa “prassi” non fa parte delle regole, ma è consolidata, ciò significa che non è la prima volta che si verifica questo vulnus normativo. Quello che sta accadendo oggi in questo Consiglio è estremamente grave, la Giunta ci sta imponendo delle forme e dei modi che non ci sono propri, lesivi non solo della nostra dignità, ma anche di quella di tutti i toscani che questa istituzione rappresenta, e chiediamo al Presidente del Consiglio Antonio Mazzeo di tutelare tutti i consiglieri regionali, maggioranza e opposizioni, contro questo modo irragionevole di governare. Infine rimandiamo al mittente l'accusa del capogruppo dem riguardo la nostra presunta volontà di ritardare il processo di approvazione del piano rifiuti: la responsabilità di questi 8 anni di ritardo è interamente in capo alla maggioranza, non nei pochi mesi in più che sarebbero stati necessari per fare un procedimento corretto e che non riducesse il Consiglio regionale al ruolo di passacarte obbediente ai capricci della Giunta. Chi scrive le regole poi deve seguirle, altrimenti cosa dovrebbero pensare di noi i cittadini che ci guardano da fuori?”
“Capiamo la volontà della maggioranza di ‘tirare dritto’, poiché in ballo ci sono moltissimi fondi - attacca la consigliera Elisa Tozzi di Toscana Domani - . Ma al tempo stesso non possiamo non rilevare come, dopo la discussione di ieri in aula, non si sia riusciti ancora a chiarire neppure in quale fase del procedimento siamo. La certezza è una sola: siamo in forte, fortissimo ritardo rispetto agli obiettivi della programmazione regionale, ma soprattutto siamo in ritardo rispetto a quello che succede in Italia, in Europa, nel mondo”.
“Alla più grave crisi energetica che si ricordi dagli anni ’70 in poi, infatti, ci siamo fatti trovare del tutto impreparati – spiega la Tozzi - . E allora se c’è una grave responsabilità della Giunta, del Presidente e di chi li sostiene, essa non sta solo nei comunque gravi errori procedurali che ci hanno portato a uscire dall’aula. Ma anche e soprattutto nel ritardo con cui ci siamo mossi rispetto alle carenze nella gestione dei rifiuti, alle inefficienze nel loro recupero energetico e alle grandi possibilità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza".
Approvato il Piano Rifiuti: il dibattito
Si è chiuso con l’approvazione all’unanimità di due proposte di risoluzione, una presentata dal Pd e l’altra da Italia Viva, il dibattito sull’informativa della Giunta sul documento preliminare al Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti e delle bonifiche. Sono invece stati dichiarati decaduti gli atti collegati presentati dalle opposizioni dopo l'abbandono dell'Aula.
Ad aprire il dibattito è stata Lucia De Robertis (Pd), presidente della commissione Territorio, ambiente, mobilità, infrastrutture, che dopo aver ringraziato l’assessore per la comunicazione svolta e per la disponibilità manifestata nei confronti della commissione, “chiamata a mesi di duro lavoro e confronto di opinioni”, si è scusata per “gli assenti”. “Mi scuso per chi non è qui ad ascoltare e a dare indirizzi – ha sottolineato. – L’informativa ci convince, e il Partito democratico darà un contributo concreto”, ha assicurato la presidente, ribadendo il ruolo del Consiglio e della commissione competente, “in un processo di trasparenza e di confronto tra noi e le istituzioni, tra noi e le comunità, tra noi e i cittadini”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Maurizio Sguanci (Italia Viva), che ha parlato di condivisione del Piano rifiuti definendolo un “architrave della programmazione regionale, con Consiglio regionale e commissione, ma anche con le comunità locali”. Da qui la necessità di prevedere una adeguata dotazione impiantistica, che guardi anche alla realizzazione di nuovi impianti, di puntare a tecnologie realmente green, e assicurare una equa imposizione tariffaria, per cittadini e imprese. “La nostra sfida è arrivare ad una regione europea autosufficiente e innovativa – ha concluso – e noi parteciperemo convinti”.
Di “momento importante e avvio di un percorso ampio e articolato” ha parlato Francesco Gazzetti (Pd), che ha affermato “di avvertire un senso di disagio guardando i banchi dell’opposizione”. “Provengo da un territorio dove si è consumata la problematica della sensazione di percepire l’imposizione di scelte – ha affermato. Con il percorso che oggi inauguriamo stiamo andando nella direzione di recepire, invece, la sofferenza della popolazione”. Da qui l’invito ad impegnarsi per affrontare questo “momento sfidante”.
“Quanto accaduto in quest’Aula mi conferma nella sensazione che le richieste della pregiudiziale e della sospensiva siano state più un atto politico di chi vuol bloccare un percorso, che un atto di rispetto di rilevanza giuridica e di legittimità”, ha esordito Vincenzo Ceccarelli (Pd), giudicando “poco elegante lo strattonamento nei confronti del Segretario generale del Consiglio, che non è tenuto a dare pareri di legittimità: la Giunta ci ha chiarito di aver rispettato l’iter e questo ci permette di iniziare il percorso”. “Entriamo nel vivo di un procedimento – ha affermato – per arrivare ad uno strumento di cui la Toscana ha estremo bisogno”.
Donatella Spadi (Pd), dopo aver ringraziato l’assessore e la commissione competente, si è soffermata sulle risorse del Pnrr, che spingono alla riconversione ecologica, ma soprattutto su aspetti legati al proprio territorio, ovvero al Parco minerario e alle bonifiche di Scarlino. “Sono interventi strategici importanti e avrei preferito che i colleghi della minoranza fossero qui per dire le loro ragioni”, ha affermato la consigliera.
“Abbiamo perso due giorni per vizi formali, quando fuori c’è un mondo che aspetta e ci invita a correre”, ha sottolineato Valentina Mercanti (Pd), chiarendo “che oggi non stiamo parlando solo di rifiuti ma anche di economia”. “A noi tutti il compito di impegnarci, usciamo dal gioco delle parti politiche – ha invitato la consigliera – non facciamo mancare il coinvolgimento del Consiglio regionale e confrontiamoci con i territori, per dare risposte alle aziende”.
A “stigmatizzare quanto accaduto” ci ha pensato Massimiliano Pescini (Pd): “Era evidente la diversità di vedute nel corso del confronto, ma l’esito del voto ci ha permesso oggi di discutere nel merito di un atto fondamentale per la legislatura". “Abbandonare l’aula è venir meno agli impegni – ha sottolineato – come maggioranza ci troviamo in beata solitudine a iniziare un importante percorso, per dare risposte alla Toscana tutta”. “Se riusciremo a fare ciò che i cittadini si aspettano avremo ben svolto il nostro compito”, ha concluso.
Stefano Scaramelli (Italia Viva), dopo aver ringraziato per poter entrare nel merito di quello che è un atto fondamentale: ha affermato: “Misureremo la legislatura sul coraggio di approvare tale Piano”, in un livello di condivisione non solo regionale ma anche locale, quale duplice passaggio di garanzia per tutti”. La sfida principe è arrivare ad una “regione europea autosufficiente nel rispetto dei territori”, ha concluso il consigliere, ribadendo il “sostegno di Italia Viva alla Giunta regionale toscana”.
Puntuale la replica dell’assessora Monia Monni: “Oggi la differenza tra chi si assume le proprie responsabilità e chi vi si sottrae è evidente, basta guardare i banchi del Consiglio regionale”. E ringraziando gli interventi dei consiglieri del Partito democratico e di Italia Viva, ha parlato di “indirizzi fondamentali” e di “fiducia nei territori”: “staremo accanto ai territori e ci assumeremo le nostre responsabilità”, ha assicurato. “L’idea della Giunta è quella di lavorare gomito a gomito col Consiglio, approfondendo le varie questioni nella commissione competente”, ha concluso Monni, non mancando di ringraziare Federica Fratoni: “ci siamo inseriti nel solco di un lavoro fatto dalla precedente Giunta regionale”.
Il lungo dibattito si è quindi concluso con l’approvazione degli atti collegati. Decaduti quelli presentati dai Gruppi Misto – Toscana domani, Fratelli d’Italia e Lega, il Consiglio regionale ha approvato le proposte di risoluzione – illustrate nel corso degli interventi dai consiglieri del Partito democratico e di Italia Viva – registrando su entrambe l’unanimità dell’aula.
Le schede degli atti approvati
Proposta di risoluzione Gruppo Partito democratico
Una serie di impegni per l’esecutivo regionale caratterizza la proposta di risoluzione del gruppo consiliare del Partito democratico, collegata all’informativa della Giunta relativa al documento preliminare al Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti e delle bonifiche (Piano per l’economia circolare). In particolare si ribadisce l’impegno alla “promozione dell’economia circolare e di una gestione sempre più sostenibile dei rifiuti, con l’aumento della raccolta differenziata all’80 per cento entro il 2030, operando per la creazione di filiere produttive incentrate sui rifiuti come risorsa, riducendo al massimo la presenza di discariche e termovalorizzatori e favorendo la riconversione tecnologica degli impianti esistenti; alla contrarietà all’apertura di nuove discariche; a garantire un sistema tariffario sostenibile per i cittadini e per le imprese; a continuare ad utilizzare gli introiti del tributo speciale per i conferimenti in discarica, per sostenere le politiche di incentivazione della raccolta differenziata sul territorio regionale; a prevedere un’adeguata dotazione impiantistica basata su tecnologie green e affidabili, in grado di garantire la piena autosufficienza regionale; a perseguire il rafforzamento della dotazione impiantistica per il trattamento dei rifiuti speciali in un’ottica di economia circolare a servizio delle imprese e dei distretti produttivi toscani; infine, ad informare periodicamente il Consiglio regionale e la commissione competente sugli esiti della procedura di avviso pubblico esplorativo e sui successivi passaggi preliminari all’adozione del piano”.
L’atto, dopo una puntuale e cronologica ricostruzione delle normative in materia, si sofferma in particolare sugli obiettivi indicati nell’informativa, come la necessità di orientare la gestione dei rifiuti verso la realizzazione di una vera e propria “industria dei rifiuti” nel quadro di una forte regia pubblica; l’utilità di affiancare ai termovalorizzatori attualmente presenti in Toscana altre tipologie di impianto che sfruttano tecnologie alternative, riducendo fortemente l’emissione di anidride carbonica in atmosfera; e infine la promozione di ulteriori misure per l’economia circolare, con interventi volti ad adottare processi produttivi attenti alla riduzione degli sprechi di materia, oltre che a confermare il principio di prossimità del trattamento dei rifiuti urbani e speciali.
La risoluzione, inoltre, evidenzia come l’avviso pubblico esplorativo rivolto agli operatori del settore “oltre ad essere un utile strumento per il raggiungimento dell’obiettivo di chiusura del ciclo di rifiuti urbani in Toscana, debba essere considerato un fattore di promozione di una nuova prospettiva di natura industriale coerente con le finalità di tutela dell’ambiente e di partecipazione al processo di transizione ecologica”. L’atto, infine, ricorda lo stanziamento di oltre 59 miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha, tra i suoi principali obiettivi, la piena sostenibilità ambientale.
Proposta di risoluzione Gruppo Italia Viva
Nella proposta di risoluzione del Gruppo di Italia Viva, collegata all’informativa della Giunta regionale, circostanziati e stringenti sono gli impegni per l’esecutivo regionale. In primis l’atto ribadisce “l’urgenza dell’approvazione di un Piano efficace e innovativo, in una logica di transizione energetica, che determini una adeguata dotazione impiantistica e che non veda pregiudiziali strumentali nella realizzazione di nuovi impianti o nell’adeguamento di quelli esistenti”. Da qui la richiesta di “valutare come luoghi ideali della programmazione e della realizzazione di impianti le aree industriali dismesse del territorio, con l’obiettivo della riqualificazione di zone abbandonate o degradate”.
La proposta di risoluzione, inoltre, impegna la Giunta a “prevedere qualsiasi dotazione impiantistica tecnologicamente avanzata, in grado di garantire la piena autosufficienza regionale, promuovendo la chiusura del ciclo di trattamento dei rifiuti dei diversi Ambiti della Toscana, attraverso logiche compensative tra territori e favorendo un’equa riduzione dell’imposizione tariffaria”.
La risoluzione, infine, impegna il governo regionale a “sviluppare ogni decisione inerente il Piano sulla base di un doppio livello di valutazione che veda protagonisti, da un lato attraverso la condivisione puntuale di ogni passaggio il Consiglio e la commissione competente, dall’altro le comunità locali, che diventano partecipi e protagoniste delle scelte, mediante uno schema in cui i privati potranno manifestarsi in maniera trasparente, solo sulla base di avvisi pubblici”.
L’atto tende a sottolineare, in modo particolare, la necessità del coinvolgimento delle comunità locali, nella formazione delle scelte di livello regionale, e la necessità che la programmazione in materia di rifiuti abbia come obiettivo la totale autosufficienza regionale, attraverso una dotazione impiantistica sulla base delle oggettive necessità del territorio.
Monni, "La Toscana vuole l’autosufficienza, una gestione trasparente e tariffe stabili"
L’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni , davanti, a un’Aula che ha visto la presenza della sola maggioranza, ha illustrato, attraverso un’informativa, le linee guida del Piano regionale su rifiuti e bonifiche. “È un’occasione di ascolto e ritengo molto grave che le opposizioni rinuncino alla facoltà di esprimere i propri indirizzi in un atto così importante e così fondamentale per questa Regione- ha esordito. – Abbandonare l’Aula è una scelta che non ha niente a che fare con la forma, ma è una scelta tutta di sostanza, perché è una scelta di rinuncia a governare un problema che è uno dei principali che dobbiamo affrontare in questa legislatura”.
“Noi – ha spiegato Monia Monni – avviamo oggi la vera e propria elaborazione del Piano, che terrà conto delle indicazioni che esprimerà il Consiglio, e lavorerò per inviarvi la proposta prima della pausa estiva, in modo che possiate dare inizio all’iter di adozione e approvazione. Tra gli obiettivi che il Piano si prefigge di “recuperare quanta più materia possibile migliorando la raccolta differenziata, chiudendo il ciclo degli urbani e creando una vera e propria industria del riuso a forte regia pubblica, e lo fapartendo dal nuovo strumento dell’avviso pubblico”. La Toscana, attraverso l’aggiornamento del Piano regionale su rifiuti e bonifiche si prepara anche a recepire gli obiettivi delle nuove direttive europee.
Nel corso l’informativa, l’assessore Monni ha delineato gli obiettivi, primo fra tutti ridurre la produzione dei rifiuti e spingere sul riuso, puntando “con decisione, su tutto il territorio regionale”, ad azioni di prevenzione, valorizzazione delle esperienze virtuose, ad azioni di preparazione al riutilizzo, e all’attivazione di sinergie con il sistema della produzione. Nell’ambito dell’obiettivo di riduzione della produzione dei rifiuti e incremento del riciclo, in linea con la Strategia europea relativa alla mitigazione dell’impatto ambientale della plastica (Direttiva 2019/904) e alla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, verranno integrate e rafforzate le azioni già avviate per la riduzione e sostituzione dell’utilizzo del monouso in plastica sostenendo la promozione per la realizzazione di interventi di sensibilizzazione per la riduzione e il riciclo della plastica nell’ambiente. Previste anche azioni volte alla prevenzione della dispersione di rifiuti in mare.
Secondo obiettivo, il miglioramento quali-quantitativo delle raccolte differenziate e quindi il raggiungimento dell’80-85 per cento nel 2035. Per fare ciò si pensa ad una estensione degli obblighi e l’ulteriore implementazione delle raccolte separate dei rifiuti organici, tessili e domestici pericolosi, nonché dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), dei rifiuti ingombranti e assorbenti, anche prevedendo il rafforzamento dei centri di raccolta e di ulteriori sistemi di raccolta dedicati e di prossimità.
“Più riciclo e recupero”. La Toscana sceglie di orientare la gestione dei rifiuti verso le opzioni più virtuose di trattamento per raggiungere l’obiettivo del 65 per cento di riciclo di materia al 2035. In linea con la necessità di migliorare il recupero, riciclo e riutilizzo dei rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) e in linea con la strategia comunitaria verrà sostenuta la demolizione selettiva finalizzata alla cernita dei rifiuti almeno per legno, frazioni minerali (cemento, mattoni, piastrelle e ceramica, pietre), metalli, vetro, plastica e gesso.
Da problema a risorsa: il documento di monitoraggio del vigente Piano, approvato con delibera di Giunta regionale (numero 1017 del 04 ottobre 2021), fa emergere un quadro che indica come la raccolta differenziata vada correlata alla capacità del sistema impiantistico di gestire e trattare i rifiuti così raccolti. Valutare tutte le opportunità offerte anche dall’innovazione tecnologica diventa necessario e ricorrere ad un avviso pubblico esplorativo per raccogliere manifestazioni di interesse alla realizzazione di impianti di riciclo e recupero, è la strada tracciata per individuare e misurare, non limitatamente ai gestori pubblici, ma in generale, le potenzialità di sviluppo di attività di recupero e riciclo della materia a partire dai rifiuti. “Un coinvolgimento dei territori - ha spiegato Monia Monni – che non è una delega, ma un modo di ascoltare le loro proposte per affrontare insieme la transizione ecologica”.
Resta ferma la decisione “no a nuovi termovalorizzatori”: a questi impianti, caratterizzati da tecnologie in linea con la gerarchia europea in termini di recupero energetico attualmente presenti in Toscana, si affiancheranno soluzioni che sfruttano tecnologie alternative e che minimizzano l’emissione di CO2 in atmosfera.
Riduzione dello smaltimento finale: in base alla normativa è l’ultima opzione della gerarchia dei rifiuti. Il Piano regionale intende rafforzare il percorso già in atto di progressiva diminuzione del numero delle discariche esistenti, assicurando il soddisfacimento dei fabbisogni regionali in sicurezza, fino a raggiungere la soglia massima del 10 per cento di smaltimento degli urbani al 2035. “Non è un ‘operazione che si fa in un giorno - ha sottolineato l’assessore Monni – e su questo occorre essere chiari, è un’operazione che richiede tempo e ci sarà una fase di transizione durante la quale saranno realizzati i nuovi impianti, che richiederà di continuare a usare le discariche. Nel Piano che proporremo è prevista una riduzione progressiva delle discariche, misurata sulle reali necessità della nostra Regione”.
Altre misure per l’economia circolare: il Piano sostiene interventi volti all’adozione di processi produttivi più attenti alla riduzione degli sprechi di materia oltre a confermare il principio di prossimità del trattamento dei rifiuti urbani e speciali di maggior rilevanza economico-ambientale e la necessità di privilegiare l’implementazione dell’impiantistica dell’economia circolare
Bonifica dei siti inquinati e delle aree minerarie dismesse: il Piano dovrà continuare il percorso avviato per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza di importanti porzioni del territorio regionale attraverso l'attuazione degli accordi stipulati a livello statale e con gli enti locali coinvolti.
Particolare attenzione viene posta sull’aggiornamento della Banca dati dei siti interessati da procedimenti di bonifica.
“L’obiettivo del Piano regionale su rifiuti e bonifiche - ha concluso l’assessore Monni - è quello di puntare non solo all’autosufficienza della Regione, che è l’obiettivo minimo, ma deve essere un’opportunità incredibile per il nostro territorio per creare le condizioni per uno sviluppo che sia davvero rispettoso delle risorse del pianeta, dando anche un contributo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro, offrendo anche alle cittadine e ai cittadini trasparenza e sicurezza nella gestione dei rifiuti, oltre che tariffe stabili. Sarà un Piano dei rifiuti ampiamente condiviso che avrà nella commissione Ambiente e territorio, presieduta da Lucia De Robertis, il suo cuore e il suo motore”.
Fonte: Regione Toscana