Svastica sulla lapide per Niccolai a Ponte a Elsa: "Offesa alla memoria"
Ancora un oltraggio alla Memoria storica della Città di Empoli. Stanotte qualcuno ha imbrattato con una svastica la lapide ricordo del concittadino Giulio Niccolai, deportato l’8 marzo del 1944, morto nel campo di sterminio di Mauthausen l’11 giugno, posta in uno dei quattro Giardini della Memoria a Ponte a Elsa intitolati nel marzo 2016, a quattro cittadini che non tornarono più dai lager nazisti. Tra questi, Giulio Niccolai.
L’ennesima offesa alla comunità empolese che condanna il vile gesto. A Giulio Niccolai è stato intitolato il Giardino di via Salvo D’Acquisto, nato a Empoli il 25 novembre 1893, residente prima a Bastia e, in seguito, a Ponte a Elsa.
Gli altri concittadini a cui sono stati dedicati i Giardini della Memoria’ sono: Dino Selmi, a cui è intitolato il Giardino di via Medaglie d’Oro alla Resistenza, nato a San Miniato il 17 luglio del 1912, residente a Ponte a Elsa, fu deportato l’8 marzo del ’44 a Mauthausen, dove morì il 21 aprile del 1945; a Primo Poli è stato dedicato il Giardino di via Caduti di Cefalonia, nato a Empoli il 16 aprile 1895, residente a Ponte a Elsa, fu deportato l’8 marzo del 1944 in Germania, dove morì il 14 gennaio 1945 e a Pietro Pasqualetti il Giardino di via Osteria Bianca, viale della concordia e via Pietro Gobetti, nato a Empoli il 21 luglio 1891 residente a Brusciana, fu imprigionato ingiustamente per diciotto mesi essendo ritenuto uno dei partecipanti all’assalto dei cinquanta marinai nel marzo 1921. Rilasciato e ritenuto sovversivo, non aderì al Partito Nazionale Fascista e fu deportato l’8 marzo del ’44 in Germania, dove morì il 23 aprile 1945.I commenti
Il sindaco Brenda Barnini ha così commentato: "L’ennesimo caso di grave offesa alla memoria della nostra comunità. Inaccettabile sfregio che calpesta i sentimenti di antifascismo su cui si fonda la nostra storia. Come sempre cercheremo di individuare i responsabili e nel frattempo ripuliremo la lapide".
Anche il presidente del Consiglio Comunale, Alessio Mantellassi, con delega alla memoria, si è unito alle parole del sindaco: "È una offesa incredibile alla città. La lapide è già stata ripristinata perchè non cediamo di un millimetro al vandalismo dei nostalgici del fascismo. Loro agiscono nella notte, nascondendosi, Empoli ogni giorno vive questi spazi e valorizza la propria memoria. Faremo ancora di più".“Su questi fatti non si può soprassedere. I vergognosi casi di sfregio alla memoria di partigiani, deportati, vittime della Shoah stanno raggiungendo un limite intollerabile e destano preoccupazione. Per questo è necessario proseguire e rafforzare assieme alle scuole e alle famiglie il lavoro di educazione all’antifascismo, alla democrazia, ai valori della nostra Costituzione”.
Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessora alla cultura della memoria Alessandra Nardini dopo l’imbrattamento.
“Ci auguriamo – proseguono Giani e Nardini – che si arrivi presto all’individuazione dei responsabili e inviamo la nostra solidarietà alla comunità empolese e all’Aned”.
"E' vergognoso e inaccettabile l'oltraggio alla memoria di Giulio Niccolai, morto nel campo di sterminio di Mauthausen, e simbolo, insieme ad altri tre cittadini, delle vittime del mostruoso odio nazista in un parco di Empoli. La svastica che ne ha imbrattato la lapide nei Giardini della memoria a Ponte a Elsa è anche un oltraggio alla memoria storica di un'intera comunità!". Così il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, commentato lo sfregio con una svastica alla lapide in ricordo di Giulio Niccolai nei Giardini della memoria di Ponte a Elsa, frazione del Comune di Empoli.
"Questi gesti - aggiunge Mazzeo - non offendono solo la memoria, i valori della nostra Costituzione e tutte le vittime della bestia nazifascista, ma soprattutto rappresentano un rigurgito preoccupante che speravamo fosse stato sepolto dalla storia. Ai responsabili farei visitare il campo di Mauthausen, solo cosi potrebbero capire la gravità del loro gesto. La mia solidarietà va alla comunità di Empoli, all'associazione nazionale ex Deportati e a tutti coloro che si impegnano nella cultura della memoria. Per non lasciare spazio all'odio siamo chiamati a continuare a dare voce ai testimoni, anche e soprattutto quelli che non ci sono più e lo abbiamo fatto con forza come Consiglio regionale nella Giornata della Memoria dello scorso 27 gennaio".
La sezione Empolese-Valdelsa dell’associazione nazionale ex deportati esprime tutta la propria indignazione per l’episodio che colpisce ancora una volta nella nostra città il valore sacro della Memoria. La lapide che a Ponte a Elsa ricorda Giulio Niccolai, deportato a Mauthausen, è stata oltraggiata nel peggiore dei modi, con una svastica nera disegnata sopra. Dopo un analogo episodio che accadde alla vetreria Taddei, un simbolo di morte torna ad imbrattare un monumento che ricorda non solo una persona deportata ma, idealmente, tutti coloro che hanno fatto lo stesso, triste viaggio, per molti dei quali senza ritorno.
Da parte nostra, accanto allo sdegno ed allo sgomento, questo episodio contribuisce a rafforzare sempre di più il nostro impegno a difesa del valore della memoria. “Gesti di questo tipo – spiega il presidente Roberto Bagnoli - provocano massimo sdegno nei confronti degli autori, rappresentano un tentativo di rimozione della Memoria, della conoscenza storica, delle tragedie provocate dal nazifascismo, sintomo di mancata coscienza storica. Personalmente ed insieme a tutta l’Aned Empolese Valdelsa esprimiamo la massima solidarietà ai familiari di Giulio Niccolai e condanniamo in maniera forte questi atti che non vanno sottovalutati ma che ci devono spronare a mantenere alta l'attenzione verso qualsiasi tentativo di svolta antidemocratica”.
Csa Intifada-Empoli Antifascista annuncia che andranno oggi alle 19 alla lapide deturpata in memoria di Giulio Niccolai ai giardini di Ponte a Elsa per deporre un mazzo di fiori. L'ennesima svastica è un sintomo di come la cultura antifascista anche nei nostri territori, sta via via scomparendo, c'è bisogno di ri/attualizzare la pratica antifascista, nel senso di ricostruire una comunità che veda nella pratica solidale e nei valori antirazzisti e antifascisti una bussola capace di sviluppare quel senso di comunità nel quartiere di Ponte a Elsa che ad oggi manca. Come Csa Intifada nei prossimi mesi cercheremo di promuovere iniziative sociali e culturali che vadano nel segno della ricostruzione di una comunità solidale e antifascista.
Si unisce ai commenti il Coordinamento ANPI Empolese Valdelsa: "C'è chi agisce di notte, di nascosto per non farsi vedere e chi invece coltiva e trasmette la memoria tra la gente. È questa la differenza tra i vigliacchi nostalgici di un ideale di violenza e oppressione e chi si impegna sul territorio per affermare una cultura di giustizia, uguaglianza e solidarietà, sanciti nella nostra carta costituzionale. Sono le associazioni come l’ANED e l’ANPI e tutte le antifasciste e tutti gli antifascisti che vedono la comunità dove vivono e lavorano, ferita e offesa".
Come coordinamento Anpi dell'Empolese Valdelsa, aggiungono "non ci facciamo intimidire e ribadiamo il nostro impegno nel tenere attiva la memoria e nel sensibilizzare non soltanto le giovani generazioni, ma tutte e tutti noi, sforzandoci di mantenere costante la nostra presenza tramite le iniziative che organizziamo nel corso dell'anno. Ci impegneremo ulteriormente con tutti i nostri compagni e compagne antifasciste appartenenti anche alle altre associazioni del territorio a tenere sempre alta l'attenzione verso queste forme di disprezzo dei nostri valori comuni. Ringraziamo l'amministrazione per aver prontamente ripristinato la lapide ed esprimiamo totale solidarietà alle compagne e compagni dell'ANED e ai familiari di Giulio Niccolai".