Sfratto Farmacia di piazza San Felice, l'amarezza dell'Oltrarno
La comunicazione del provvedimento di sfratto alla Farmacia di piazza San Felice è uno strappo violento al tessuto civile dell’Oltrarno e di tutta Firenze. La Farmacia, che con i suoi arredi originali e i suoi preziosi cimeli costituisce una testimonianza viva della città granducale, è un ponte fra la storia e la città di oggi, una realtà che unisce il passato alla vita attuale del quartiere di Santo Spirito, che da anni, tra ostacoli, indifferenza e ritardi delle istituzioni, cerca faticosamente di proteggere la sua identità.
Il progetto di ristrutturazione dell’intero edificio non potrà sopprimere architetture e arredi che il passato ci ha consegnato perché li tutelassimo, ma svuotare la forma del suo contenuto, significa togliere la loro anima. Lo sfratto è una grave sconfitta per il Comitato impegnato a difesa della Farmacia, presieduto da Giovanni Pallanti, e per tutti quelli che si sono mobilitati al suo fianco, raccogliendo migliaia di firme e sensibilizzando l’opinione pubblica fiorentina.
Ma non finisce qui. Come Comitato dei residenti di Santo Spirito faremo ancora la nostra parte in una sfida decisiva, per la sua simbolicità, contro un’idea puramente mercantile e affaristica di Firenze, che vorrebbe svuotare la città di chi ancora ci abita o ci lavora, nei laboratori artigiani come nei negozi di vicinato, per farne il paradiso della rendita. Secondo Palazzo Vecchio il via libera concesso dal Comune allo sfratto, dopo la decisione del Tribunale che aveva accolto la richiesta della “Palazzo San Felice s.r.l.”, era un atto dovuto. Se ne prende atto, ma ora ci si aspetta che l’Amministrazione tenga fede a quanto dissero a suo tempo il Sindaco e gli assessori che andarono a esprimere solidarietà al farmacista, con ogni iniziativa che possa salvare la Farmacia, dov’è e com’è.
A Dario Nardella e alla Giunta diciamo: le battaglie giuste vanno combattute con determinazione anche quando le possibilità di successo sono minime. E, nel riconoscimento dell’importanza dell’iniziativa privata, all’imprenditoria di questo territorio rivolgiamo un appello: Firenze dà molto a tutti consentendo l’uso della forza internazionale del suo marchio, ma Firenze chiede in cambio il rispetto di se stessa e dell’interesse generale, che deve prevalere sugli interessi, e i profitti, di pochi.
Fonte: Comitato dei Residenti di Santo Spirito - Ufficio Stampa