Keu sulla 429, indagine 3D per indagare se l'inquinante è anche nelle terre armate
Verrà messa in campo una indagine tridimensionale nell'area del tracciato della Srt 429 nuova interessata dal keu, per vedere se altre parti oltre al fondo stradale è interessato dal materiale inquinante. Nello specifico se il Keu "sia anche nell'interno della strada, quindi nelle terre armate, il che ovviamente cambierebbe radicalmente la modalità di intervento". È stato annunciato quest'oggi nell'ambito di una conferenza stampa dedicata all'accordo raggiunto tra Arpat e Università di Pisa per le fasi successive di analisi del materiale nei 13 siti, alla presenza dell'assessore regionale Monia Monni, del dg Arpat Pietro Rubellini e del direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa Luca Pandolfi.
Ricordiamo che l'inquinante keu veniva miscelato negli impianti Lerose a Pontedera e Bucine mentre doveva essere smaltito in altra maniera dai rifiuti delle concerie del comprensorio del cuoio.
L'indagine approvata dovrà accertare se nel breve tratto di strada interessato dal keu tra Brusciana e Molin Nuovo con 8mila tonnellate circa di materiale l'inquinante si trova anche nel tracciato stradale. Al momento l'area è 'coperta' con dei teli, soluzione provvisoria prima del progetto della rimozione. L'indagine in 3D servirà a capire quale strada intraprendere per la bonifica.
Per gli altri siti interessati dallo sversamento sono in corso altri prelievi e al momento non ci sono coperture, la Regione punta all'intervento definitivo di rimozione piuttosto che la messa in sicurezza temporanea. Negli impianti Lerose, ad esempio, il materiale sarebbe depositato e accatastato, non sommerso su un'opera pubblica usata da migliaia di persone ogni giorno come la strada 429.
L'assessore regionale all'Ambiente Monia Monni ha specificato che "non possiamo dare ulteriori informazioni laddove ci possano essere notizie di reato a rischio, il nostro primo interlocutore è la magistratura, quando sarà possibile vi daremo tutte le informazioni. Abbiamo deciso di chiamare in causa tutti i soggetti della filiera di questa tipologia di rifiuti, da chi produce il Keu, chi lo ha trasportato, chi lo ha utilizzato, chi non l'ha correttamente riciclato perché siamo consapevoli che le spese da sostenere saranno importanti e faremo tutto quanto in nostro potere affinché non siano sulle spalle dei cittadini".