Giornata mondiale della Radio: 700 apparecchi d’epoca donati al Comune
Il cielo, l'ascolto dell'etere, l'amore per la radio. Tutto in una stanza. Come diceva un celebre motivo di qualche anno fa. Con la curiosità del collezionista incallito e le abili mani da esperto di elettrotecnica Daniele Camiciottoli ruota la manopola e cerca la frequenza d'onda da rimettere in vita, tra antenne, circuiti, generatori e valvole che non si trovano più. Per ascoltare e godere del suono nostalgico delle radio, di quelle che hanno attraversato un secolo di vita, protagoniste della storia della comunicazione mondiale. In uno spazio di pochi metri quadrati, alla Romita, frazione del Comune di Barberino Tavarnelle, c'è il mondo di un fotocineoperatore in campo medico in pensione che ha fatto della radio la propria compagna di vita e ha trasformato un piccolo laboratorio nel giardino di casa, in un punto di connessione con il mondo, dove aggiustare, riparare, difendere dai segni del tempo, far rinascere le radio più datate.
Per Daniele, 74 primavere, che coltiva questo amore sin da quando ne aveva 12, le radio non hanno più segreti. I 700 apparecchi che ha collezionato nell'arco di oltre mezzo secolo di vita, custoditi in un altro fondo, non distante dalla Romita, non sono più soltanto oggetti ricercati da collezionare. Sono esemplari pieni di emozioni e parole, teatri di voci, accadimenti civili e militari, alcuni dei quali rari, usati prima per informare in tempo di guerra e pace, poi per intrattenere. Sono strumenti che spaziano nel tempo, a diverse latitudini, che raccontano e documentano la cultura storica e scientifica della radio come mezzo di comunicazione di portata internazionale.
Dai primi del Novecento, anni in cui videro la luce le prime trasmissioni radiofoniche, alla stagione che segnò il boom della funzione musicale e culturale, anni '50-'60, passando per gli apparecchi radioriceventi utilizzati per scopi militari durante il secondo conflitto mondiale. La passione di Daniele, nata molto presto grazie alla sensibilità del padre che aveva intuito l'interesse dell'adolescente verso i meccanismi che stavano alla base del funzionamento di una radio, vale oggi la creazione di un museo dedicato. Ne è convinto il sindaco David Baroncelli che questa mattina, alla vigilia della Giornata mondiale della Radio, in programma domani, domenica 13 febbraio, ha ricevuto dalle mani del cittadino la prima radio, datata 1934, marchio di fabbrica europeo, di un tesoro costituito da oltre 700 radio che sarà donato per intero all'amministrazione comunale di Barberino Tavarnelle perché diventi patrimonio pubblico.
"Sono colpito dalla generosità e dal gesto solidale del nostro concittadino - dichiara David Baroncelli – esprimo il mio più profondo apprezzamento al genio di un uomo che ha impedito alla radio di morire e ad una collezione di saperi di disperdersi, ogni pezzo di questi apparecchi racchiude una storia che non può non essere condivisa e svolgere una funzione educativa e sociale verso la comunità”. “La nostra idea è quella di creare uno spazio espositivo in cui le centinaia di radio, disposte in ordine cronologico – spiega il primo cittadino - possano trovare il modo migliore per continuare a suonare le colonne sonore della nostra vita, narrando pagine di storia ormai sbiadite dal tempo”. Un vero e proprio museo della radio che ispirerà percorsi di conoscenza, approfondimento e ricerca dal punto di vista scientifico e culturale. “Penso all’interesse, alla curiosità e agli stimoli che potrà suscitare nei più giovani - continua - un invito ai giovani e agli studenti perché non smettano di sintonizzarsi sulle frequenze delle nostre origini".
Daniele Camiciottoli non si limita a restaurare radio d'epoca, europee e internazionali, impegnandosi a trovare i pezzi da inserire, smontando i vari componenti e realizzando i mobili in legno che incorniciano e fanno da supporto alla parte elettronica. "Ciascuna delle 700 radio parla di me e riflette un tassello della mia esperienza - sottolinea Daniele Camiciottoli - ma è anche la testimonianza di un viaggio collettivo e universale lungo un secolo, è giusto è necessario che ogni radio appartenga a tutti coloro che vorranno tramandarlo". Il sindaco Baroncelli annuncia che all'interno dell'allestimento, sede ancora da individuare, troveranno spazio anche le realizzazioni artigianali, costruite da Daniele Camiciottoli, di prototipi d'epoca come il primo esperimento di telegrafo senza fili di Guglielmo Marconi e gli oggetti radiofonici assemblati dai prigionieri nei campi di concentramento nazisti.
Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti Fiorentino