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Distributore Fi-Pi-Li, il Consiglio di Stato boccia il ricorso: rimarrà bosco

Niente da fare per il distributore di benzina al posto del bosco della frazione di Inno a Lastra a Signa. Il Consiglio di Stato ha pubblicato la sentenza in questi giorni, confermando quanto affermato dal Tar Toscana. Il ricorso contro l'autorizzazione alla costruzione da parte del Comune di Lastra a Signa è stato vinto e confermato. L'appello della Sirtam Spa e di due aziende agricole non ha trovato basi sufficienti secondo il giudice.

Tutto verteva sulla definizione di quella porzione di terreno come bosco: se fosse stato solo un terreno qualsiasi, il distributore carburanti sarebbe stato edificato. Questo perché un area rifornimento non è di per sé un interesse pubblico tale da abbattere in dergoa le aree boschive. L'area di Inno, dedicata alla semina fino agli anni '80, è stata occupata da vegetazione e il bosco si è ormai insediato da oltre 15 anni.

Sul merito sono intervenuti i consiglieri metropolitani di FdI nel Centrodestra Alessandro Scipioni e Claudio Gemelli: "Il Consiglio di Stato ha messo fine, nell'interesse del buon senso dei cittadini e del decoro paesaggistico alla possibilità della costruzione di un impianto totalmente inopportuno in una zona come quella di Inno, dove i danni sarebbero stati nettamente maggiori dei benefici. Siamo felici dell'esito di una vicenda che aveva preoccupato per mesi i residenti che abbiamo avuto la fortuna di conoscere ed al cui fianco continuiamo a schierarci in questo momento di grande soddisfazione".

Un lungo post del Comitato Collinare Lastra a Signa ha invece raccontato l'evoluzione dei fatti sin dal primo ricorso

La Magistratura del Consiglio di Stato, pronunciandosi definitivamente, ha confermato la sentenza della Magistratura del TAR della Toscana e ha salvato il bosco di Inno dall’abbattimento per la costruzione di un distributore di carburanti.

Il Consiglio di Stato sottolinea e conferma quanto espresso dal TAR della Toscana ovvero l’importanza del bosco come importante sistema ecologico, barriera di difesa delle abitazioni dallo Smog e dal rumore e sottolinea la sua importanza ai fini identitari e paesaggistici del luogo.

Accogliamo con serenità e felicità questa sentenza che sarà destinata a fare giurisprudenza, in particolare in questo momento storico dove l’abbandono delle fonti fossili, l’abbandono dei motori termici, la riconversione ecologica, i temi legati alla sostenibilità e alla resilienza ai fini del contrasto all’emergenza ambientale causata dai cambiamenti climatici e per un vivere sereno e sano della popolazione sono temi all’ordine del giorno.

Festeggiamo doppiamente questa vittoria anche per la notizia di Ieri per l’entrata nella Carta Costituzione la tutela dell’ambiente, della natura e degli ecosistemi, negli articoli 9 e 41.

Un grazie al Comitato Collinare di Lastra a Signa, Saul Rinaldi e Mauro Picco, e a tutti i membri che lo hanno sostenuto, alle 25 famiglie firmatarie dei ricorsi, allo Studio Legale Piochi che ci ha supportato e sopportato e condotto un ricorso eccezionale: Leonardo e Claudia. Un grazie immenso a Legambiente Circolo Di la d’Arno Lastra a Signa e al suo presidente Carlo Moscardini, e al Presidente Regionale Legambiente Fausto Ferruzza

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