"Mahmood con le giarrettiere, spengiamo": è polemica per il post dell'assessora a Piombino
"Giro su rai1 e mi trovo davanti Mahmood e la sua voce ‘fastidiosa'. Con le giarrettiere. Spengiamo, che è meglio". Il post di Carla Bezzini ha generato polemiche e commenti. L'assessora alle pari opportunità a Piombino ha commentato così il vincitore del Festival di Sanremo (in coppia con Blanco con la canzone 'Brividi'). Il look della serata del venerdì di Mahmood non è andato a genio a Bezzini. In molti hanno commentato l'uscita della politica. L'Unione comunale Pd di Piombino ha definito "inopportuna l'esternazione. Facebook non è uno spazio pubblico in cui ci si può lasciare andare a qualsiasi genere di commento, soprattutto se si rivestono incarichi istituzionali e specialmente se si ricopre la carica di assessora alle Pari Opportunità". L'associazione A sinistra di Piombino ha invece chiesto le dimissioni di Bezzini.
Così invece la Cgil della provincia di Livorno: "L’assessora Carla Bezzini del Comune di Piombino forse non ha chiaro il concetto di pari opportunità (lanciato dai movimenti femministi, è diventato legge con la L.125/1991). Il concetto di discriminazione indiretta (ma nel caso della dichiarazione di Bezzini nei confronti di Mahmood siamo di fronte ad una discriminazione diretta) è stato spiegato e delineato con precisione dalla legge in questione, e nella stessa si indicano anche i processi culturali, amministrativi e politici per superarla. I comportamenti discriminanti si combattevano e si continuano a combattere tutt’oggi, grazie ad una normativa estesa e attualizzata, seppur non esaustiva. La dichiarazione di Bezzini ci riporta indietro alle deportazioni di gay e lesbiche, per non parlare delle condizioni di tutto il mondo LGBT che viveva nell’ombra e nella vergogna. E' inoltre interessante sottolineare che esiste un Ordine della Giarrettiera presieduto da Elisabetta II. Come lo stesso nome suggerisce, lo stemma dell'Ordine è una giarrettiera con sopra scritto il motto Honi soit qui mal y pense ("Sia vituperato chi ne pensa male"). Non conoscenza e pregiudizio non vanno d’accordo con i tempi che viviamo e con la storia che purtroppo siamo stati costretti a subire. Chi riveste un incarico pubblico - non importa se di destra o di sinistra – ha il dovere non solo di di rappresentare tutt*, ma anche di dimostrare rispetto e volontà di inclusione".