Il super studente Giulio Deangeli presenta "Il metodo geniale" al Lions Club Empoli
Il 28 gennaio è tornato nel Lions Club Empoli Ferruccio Busoni, come graditissimo ospite della conviviale, il plurilaureato Giulio Deangeli, che esplica la principale attività nel campo delle neuroscienze, da cui è partito per scrivere il suo primo libro "Il metodo geniale", sollecitato dalle frequenti richieste dei suoi allievi curiosi di sapere quale fosse il suo.
Partendo dalla definizione della memoria, che ha sede nell'ippocampo, ammette che la letteratura divulgativa era carente di informazioni a riguardo, sostenendo che il fine della sua prova era quello di passare dai grandi paradigmi al piano pratico per una conoscenza decente, basata sull'evidenza. La bella notizia è che non esiste una scadenza per studiare, perché il cervello, che raggiunge la sua plasticità nell'età adulta, rimane sostanzialmente lo stesso vita natural durante. Essenziale è sollecitarlo, studiando una materia nuova, impegnandosi nella conoscenza di qualcosa che abbia finalità pratiche, facendo più attività cognitive, imparando a programmare, facendo esercizi finalizzati ad un uso concreto, come lo studio di una nuova lingua, ma non si può mai prescindere dalla motivazione. Pertanto alcune tecniche, validate in letteratura, come quella dell'indice, delle tre erre, della rilettura sono state mandate in soffitta, perché, anche se hanno un fondamento, la loro applicabilità pratica è minimale.
Alla domanda di un socio, ha risposto che collegare la musica ad una materia può potenziare le capacità cognitive secondo l'effetto Mozart, che ha praticato in prima persona, rivelando di aver fatto ricorso anche a brani di Ferruccio Busoni, padre nominale del club, con grande compiacimento degli astanti. In definitiva ogni individuo può avere il suo metodo di apprendimento, ma quelli creativi sono i più efficaci e giova sostenere che c'è una sostanziale differenza tra la memorizzazione e lo studio, perché le memotecniche sono un aiuto, ma lo studio è qualcosa di più profondo, è saper pensare, intuire la vita che c'è dietro una materia e di chi ci guida nel percorso conoscitivo. Quanto all'orario migliore per studiare, sostiene che è soggettivo, per cui bisogna conoscere se stessi, il proprio cronotipo, di natura genetica, ossia se si appartiene al gruppo dei gufi o a quelli delle allodole, più mattinieri dei precedenti. E allora, buon apprendimento a tutti!
Fonte: Lions Club Empoli Ferruccio Busoni