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Cisl sugli uffici postali: "In Toscana mancano 500 lavoratori"

“In Toscana in questi giorni Poste Italiane ha autorizzato l’ingresso, tra assunzioni e proroghe, di 392 addetti al recapito a tempo determinato e dal 1 marzo verranno assunti 62 portalettere a tempo indeterminato (32 ad Arezzo, 1 a Grosseto, 10 a Livorno e 19 a Siena). E’ un primo passo, ma non risolve i problemi di sottorganico con cui da anni facciamo i conti e che stanno esplodendo a causa del Covid.”

A dirlo è Marco Nocentini, segretario generale Slp–Cisl Toscana, sindacato maggioritario in Poste Italiane.

“Quello che entra in servizio - dice Nocentini - è un contingente importante, che dovrà servire a rimettere in sesto nell’immediato un servizio che con le centinaia di assenze legate all’emergenza sanitaria (quarantene, genitori a casa con i bambini in dad, etc.) e arrivi di quantitativi eccezionali di pacchi, è stato messo in forte difficoltà, anche alla luce degli esodi di questi ultimi anni. Ma alla lunga non è un intervento risolutivo; in Toscana mancano infatti, tra impiegati e addetti al recapito, 500 lavoratori stabili, mentre la quasi totalità dei nuovi ingressi è a tempo determinato e tutti destinati al recapito, mentre non c’è nessun rinforzo per la sportelleria.”

Domani, Venerdì 4 febbraio, partirà una trattiva a livello nazionale sul tema degli organici per cercare un accordo che produca nuove assunzioni, passaggi di portalettere alla sportelleria, la possibilità di trasformare il contratto da part-time a full-time e stabilizzazioni sul recapito, in modo da diminuire il ricorso al precariato e favorire l’occupazione stabile.

Anche in Toscana nei prossimi giorni partirà una trattativa sul tema degli organici, per evidenziare le criticità in tutte le divisioni aziendali.

“Denunciamo una situazione non più accettabile per quanto riguarda le aggressioni verbali e fisiche che lavoratrici e lavoratori subiscono quotidianamente da parte della clientela – spiega Nocentini - chiediamo una maggiore presenza delle forze dell’ordine e invitiamo tutte le istituzioni, a partire dai sindaci, a favorire una campagna di sensibilizzazione verso la cittadinanza affinché si evitino, negli uffici postali e spesso al di fuori di questi e quindi fuori dalla competenza di Poste Italiane, aggressioni nei confronti dei lavoratori e si rispettino le leggi emanate dal governo, come l’esibizione del Green Pass; purtroppo constatiamo che ancora una volta sono le lavoratrici donne quelle ad essere prese maggiormente di mira.”

“A partire dal 1 febbraio - conclude Nocentini - è entrata in vigore l’obbligatorietà del green pass per accedere negli uffici di Poste Italiane. Ricordiamo che gli impiegati sono obbligati al controllo di tale certificazione e che è la legge che vieta ai cittadini sprovvisti di tale documento l’ingresso all’interno degli uffici postali; in caso contrario è previsto l’intervento delle forze dell’ordine”.

Fonte: Ufficio Stampa

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