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Contratto di Fiume Pesa 3 anni dopo: il punto della situazione

Il 2 febbraio ricorre l'anniversario della firma del "Contratto di Fiume Pesa", era il 2019 quando Comuni, Enti e associazioni si sono riuniti presso Antinori nel Chianti Classico, nel cuore della val di Pesa. Il Contratto è nato su stimolo del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno grazie a un finanziamento regionale sulla Legge sulla partecipazione.

Ricordiamo che "Il contratto di Fiume" è uno strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale.

Nel documento vengono tracciate le linee di indirizzo per le politiche in ambito di:

·         tutela della risorsa idrica e del rischio idrogeologico, strategia coordinata dal Comune di Montelupo Fiorentino;

·         valorizzazione dell’ecosistema attraverso la creazione di un parco agricolo ambientale dei paesaggi della Pesa, strategia coordinata dal Comune di Barberino Tavarnelle;

·         promozione della valle come elemento unitario.

È il caso di dire che in 3 anni ne è passata di acqua sotto i ponti e, nonostante l’emergenza sanitaria in atto, il contratto di fiume ha intrapreso con decisione la strada tracciata dai documenti condivisi.

In primo luogo sono aumentati i sottoscrittori che hanno superato quota 50, l'ultimo in ordine di tempo ad entrare a far parte della compagine è stato il Comitato Provinciale di Firenze dell’ARCI Pesca FISA. Si sono attivati gruppi di lavoro sulla risorsa idrica, sulla sentieristica, e sulla redazione del Piano Territoriale Metropolitano.

Il ruolo del "Contratto di Fiume" è stato rilevante come interlocutore nelle sedi in cui sono state prese decisioni in merito a questioni ambientali, faunistiche e di uso della risorsa idrica. È il caso, ad esempio dell’osservazione presentata al Piano di Gestione Acque (PGA) 2021/2027, parzialmente accolta dall’Autorità di Distretto, o della proposta di modifiche alla Legge 241/90 sul procedimento amministrativo trasmessa alla Regione e al Tavolo nazionale dei Contratti di Fiume.

Quale iniziativa, esterna ma collegata al Contratto di Fiume, partita spontaneamente dai cittadini, va annoverata anche una petizione che ha raccolto in pochi giorni in bassa valle oltre 450 firme, con una richiesta di attenzione al Presidente della Regione sulle gravi problematiche ambientali che affliggono la naturalità del torrente Pesa e dei suoi affluenti.

«Il Contratto di Fiume è luogo di confronto e di mitigazione preventiva dei conflitti tra portatori di interessi opposti. In seno al contratto tali divergenze vengono ricomposte e vanno a formare preziosi distillati delle sensibilità locali, elementi che contribuiscono ad aumentare la qualità delle decisioni degli Enti competenti, spesso lontani dai territori stessi.

La Pesa accusa più di altri fiumi gli effetti della crescente pressione antropica e del cambiamento climatico: rischio idraulico e carenza di idrica superficiale in estate, con perdita di biodiversità e di valore paesaggistico.

Credo che una visione a scala di bacino porterà vantaggi nell’attrarre fondi dalla nuova programmazione europea e dal PNRR sugli interventi necessari», afferma Lorenzo Nesi, assessore all'ambiente del comune di Montelupo e coach dei Comuni rivieraschi.

Molto è stato fatto in questi 3 anni, ma molto rimane da fare.

La scorsa settimana si è riunito il gruppo di lavoro sulla Carenza risorsa idrica e progettazione in contrasto, mentre mercoledì si terrà una riunione allargata dell’Osservatorio dei Paesaggi Fluviali proprio in occasione dell'anniversario della firma.

In attesa di interventi strutturali che possano influire sul deflusso minimo e sulla capacità ambientale di valle è stato individuato un modello per arrestare gli effetti in termini di perdita di biodiversità e di valore paesaggistico applicabile sull’intero bacino: la realizzazione urgente di un sistema diffuso di piccole briglie dal costo molto contenuto. Queste brigliette, già realizzate con successo dal Consorzio di bonifica ai Lecci di S.Ippolito e in Bramasole, consentono all’acqua di non scomparire in estate e le trasformano in vere e proprie oasi di biodiversità.

Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa

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