Una via per Giuseppe Dani, Giusto tra le Nazioni
Lo scorso novembre le comunità di San Miniato e Palaia si sono riunite intorno alla storia di due famiglie, quella dei Dani e quella dei Cividalli.
La famiglia Cividalli era proprietaria della Fattoria di Colleoli. Il giovane Giuseppe Dani ci lavorava come fattore. I Cividalli sono una famiglia ebrea. Si ritrovarono a cercare una via di fuga dalle persecuzioni nazifasciste ed ebbero rifugio proprio nella casa dei Dani, tra La Scala e Ponte a Elsa.
Questa storia è stata resa nota piuttosto recentemente. In occasione del giorno della memoria del 2020, prima che iniziasse la pandemia, le figlie di Giuseppe Dani e la signora Miriam Cividalli raccontarono all’interno di una seduta del consiglio comunale di Palaia quello che successe, sottolineando l’importanza di onorare la memoria di coloro che hanno salvato dalle persecuzioni e dai campi di concentramento persone arbitrariamente e disumanamente discriminate.
Nel novembre 2021, con una cerimonia che si è svolta presso la sinagoga di Firenze, alla quale ha partecipato anche il sindaco Giglioli di San Miniato, è stata conferita la medaglia di "Giusto tra le Nazioni" alla memoria di Giuseppe Dani e dei suoi genitori, Giovanni Dani e Maria Bonistalli.
Giglioli ha ricordato che Dani è il primo sanminiatese che ottiene questo importante riconoscimento da parte dello Yad Vashem, l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, istituito per «documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime».
Grande è l’emozione che si prova nel leggere le parole pronunciate per l’occasione da Sara Cividalli, figlia dei Cividalli: “Sapevo che dovevo loro di essere nata e non ho mai detto grazie, non ho mai ringraziato. Non so se altri o altre in famiglia lo abbiano fatto, certo non pubblicamente.
Ringraziare è importante, dà voce, rende reale la gratitudine che si prova ed io desidero ringraziare di essere nata, di poter aver vissuto e di vivere la vita che vivo, di aver condiviso la sensazione delle mani gelate che raccolgono le olive, le castagne secche sgranocchiate insieme, le lucciole sul viale, il profumo ed il sapore della schiacciata appena uscita dal forno che aspettavamo con gli occhi brillanti, gli whatsapp e le parole con Maria, nulla di tutto questo ci sarebbe stato per me senza la famiglia Dani, GRAZIE. Desidero ringraziare a nome di chi è nato dopo, figlie, figli e nipoti.”
Ricoprendo anche il ruolo di consigliera dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Sara Cividalli ha ricordato che “ogni cerimonia è differente, ogni storia è differente, ma tutte sono accomunate dalla capacità di vedere quello che accadeva, di non distrarsi, di di dire no, di sapersi opporre a provvedimenti iniqui.”
Colpite e colpiti dalla potenza concreta e simbolica di questo episodio avvenuto nelle nostre campagne, consapevoli che gli interventi che riguardano la toponomastica possono essere lunghi nei tempi, non essendo prevista l’inaugurazione di nuove vie, chiediamo all’Amministrazione comunale di San Miniato di dare, nella scelta delle figure a cui intitolare nuove strade, piazze o spazi pubblici, assoluta priorità alla figura di Giuseppe Dani e la sua famiglia per aver rappresentato, nel territorio sanminiatese e delle campagne circostanti ai tempi della guerra e delle persecuzioni, un esempio luminoso di solidarietà umana e di aderenza ai valori che sarebbero poi stati trascritti nella nostra Carta Costituzionale – pensiamo, in particolare, all’articolo 3:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Anpi, Sezione “Serafino Soldani” di Montopoli in Val d’Arno e San Miniato