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Decreto Sostegni, CNA Turismo e Commercio: "Gli aiuti sono rimasti solo sulla carta"

Giancarlo De Leo

I sostegni di cui si parla nel decreto omonimo? Sono rimasti praticamente solo nel suo titolo, non assicurando alle imprese neppure la sopravvivenza, nonostante la devastante crisi attraversata dal turismo e dal commercio.

“Un settore provato come quello del turismo si aspettava molto di più dal decreto. Sicuramente la cassa integrazione scontata fino a marzo è insufficiente, sia per la brevità del periodo che per la misura in sé stessa, in quanto esonera dal pagamento della contribuzione addizionale in un momento in cui il turismo è fermo. Alle imprese di questi settori non verrà riconosciuto alcun ristoro per il 2021 eppure le perdite nel settore incoming ed outgoing raggiungono il 70% rispetto al periodo pre-pandemia. Il rischio concreto è quello di un'ondata di chiusure, già in essere con tante aziende che sono entrate in fasi di liquidazione e licenziamenti, prima di tutto nelle città e nei borghi d’arte, un fenomeno destinato ad allargarsi a macchia d’olio, che desertificherà ulteriormente i centri cittadini”.

Così Giancarlo De Leo, presidente del comparto Turismo e Commercio di CNA Firenze.

“Un assist perfetto che favorirà gli operatori stranieri del settore che non utilizzano certo lavoratori locali, né tra le guide, né per i servizi come il trasporto persone – precisa Enzo Cusumano, presidente delle Guide Turistiche di CNA – Per non parlare di investitori stranieri, in particolare dell’Europa dell’est e della Cina, che stanno già mettendo in opera manovre di acquisizione, tra gli alberghi ma in special modo nella ristorazione: a Firenze, Pisa e nel senese, con un occhio anche alla costa toscana”.

A tal proposito, elaborando i dati dell’ufficio di statistica della Camera di Commercio, CNA pone l’attenzione sul fatto che mentre il totale delle imprese attive del comparto alloggio e ristorazione sono rimaste nella Città Metropolitana di Firenze essenzialmente stabili da inizio pandemia ad oggi (settembre 2019-settembre 2021), quelle dello stesso settore rette da imprenditori stranieri (1.159 n valore assoluto) sono aumentate, nello stesso periodo di tempo, del 7%.

CNA chiede che la politica centrale, per il tramite anche di quella locale, regione e Comuni, si renda conto degli elevatissimi costi, anche sociali, che potrebbe avere sull’intero Paese la mancata risposta alle esigenze di due comparti, il turismo e il commercio, fondamentali dell’economia nazionale.

Fonte: CNA Firenze - Ufficio Stampa

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