Vino dealcolato, il no del Consiglio regionale
La proposta dell’Unione europea di produrre vino 'dealcolato', cioè con minore contenuto di alcol, deve essere contrastata.
Il Consiglio regionale ha approvato con voto unanime una mozione presentata dal vicepresidente Marco Casucci (Lega) e sottoscritta anche dal consigliere Andrea Pieroni (Pd), nel testo sostitutivo che accoglie emendamenti del Partito democratico. L’atto di indirizzo intende fronteggiare quello che è ritenuto "l’ultimo di una serie di attacchi ad un settore, quello del vino italiano, che nel 2021 ha finora registrato un calo del 20 per cento delle esportazioni, il dato peggiore da trent’anni a questa parte", mentre, nonostante questo, l’Italia si conferma primo produttore mondiale. Nell’iniziativa della Ue, "si è affacciata anche l'ipotesi di aggiungere acqua al vino, al fine di abbassarne la gradazione alcolica, ma al tempo stesso compromettendone tutte le caratteristiche di naturalità e costituendo una sorta di inganno legalizzato per i consumatori, che si ritroverebbero a pagare l’acqua come il vino".
La mozione impegna il presidente e la Giunta regionale "a sollecitare il Governo nazionale affinché ponga in essere ogni iniziativa possibile presso l’Unione europea per opporsi con forza a questa proposta di legittimare la pratica della dealcolazione dei vini a denominazione di origine e l’universo delle indicazioni geografiche (IGP)". Questa pratica, recita il dispositivo della mozione, "rappresenterebbe l’ennesimo passo verso l’omologazione a discapito della qualità, magari per assecondare interessi commerciali che puntano ad offrire un prodotto più appetibile per i giovani".
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa