Quirinale, la Casa della donna contro la candidatura di Berlusconi
La Casa della donna si mobilita contro la candidatura di Silvio Berlusconi a presidente della Repubblica sostenuta dalla destra. “È una candidatura improponibile e inaccettabile”, affermano con forza le attiviste dell’associazione che si uniscono alle tante voci di donne e di associazioni che in questi giorni si stanno moltiplicando in tutta Italia. Quella di Berlusconi al Quirinale è definita dalla Casa della donna “una sciagurata possibilità contro la quale è necessario mobilitarsi dentro e fuori il Parlamento”.
“Dopo 12 anni dalle grandi manifestazioni di Senonoraquando, il movimento - sottolineano le attiviste - nato proprio per protestare contro un presidente del consiglio che, oltre agli innumerevoli reati, al legame con la mafia e con la P2, ha provocato un imbarbarimento della politica ridotta a spettacolo e la legittimazione dello mercificazione del corpo delle donne, non si può tornare indietro. Quella protesta - spiegano - preparò la caduta di Berlusconi, che pure non è uscito dalla scena politica ed oggi ha la protervia di ripresentarsi addirittura per assumere la carica più alta della Repubblica. Già questo dimostra il pessimo stato in cui versa il nostro Paese”.
Come ricordano le attiviste della Casa della donna, già nel febbraio 2011 in occasione della prima manifestazione cittadina del movimento Senonoraquando l’associazione scriveva: "C’è un nesso che lega la svalutazione simbolica delle donne nella storia italiana di questi anni, con la loro marginalizzazione nella vita pubblica, la riduzione nel mercato del lavoro, il ritorno di vecchi ruoli di assistenza e cura connessi allo smantellamento del sistema di welfare e la crescita abnorme della violenza quotidiana contro corpi femminili di ogni età".
“Sono parole - sottolinea la Casa della donna - valide ancora oggi, in una situazione sociale ed economica aggravata dalla pandemia. E' necessaria una svolta ed anche se avesse solo un valore simbolico l'elezione di una donna alla più alta carica dello Stato sarebbe già un segnale importante. Non facciamo un nome - precisano -, sono decine le donne che in Italia hanno competenze e autorevolezza per ricoprire il ruolo di Presidente della Repubblica, per contribuire a fare dell’Italia finalmente un Paese per le donne”.
Fonte: Ufficio Stampa