Sanità, mozione di Anselmi (Pd) su ospedali meno attrattivi per il personale sanitario
«La mancanza di personale rappresenta uno degli elementi di criticità del sistema sanitario nazionale: un fenomeno particolarmente forte nelle strutture sanitarie periferiche. Si tratta di presidi con crescenti difficoltà nel reperimento del personale sanitario, soprattutto medico, collocati in aree distanti dai grandi centri e nelle aree interne, montane o insulari; ne è un esempio la recente richiesta di potenziamento dell’attuale copertura oraria della continuità assistenziale (ex guardia medica) all’isola d’Elba. Rispetto all’aumento degli indici di invecchiamento della popolazione, alla crescita della cronicità e della fragilità e anche al di là della gestione straordinaria della pandemia, con una mozione chiediamo alla Giunta regionale di portare a compimento, quanto prima e in coerenza con atti già assunti nel marzo 2021, un progetto regionale per l’attuazione di modelli organizzativi e contrattuali incentivanti e adeguati per risolvere la problematica del reperimento di personale per gli ospedali considerati meno ‘attrattivi’; per rafforzare la sanità territoriale e generare risposte efficaci per le esigenze di salute dei cittadini residenti in tutte le aree della Toscana». È quanto chiede alla Giunta regionale Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd, con la mozione “In merito alle azioni volte al reperimento di personale per gli ospedali considerati meno attrattivi per la componente professionale”.
«La Giunta regionale con delibera, la n.233 del 15/03/2021 e con un successivo decreto dirigenziale ha definito un percorso per adottare strumenti in grado di affrontare la problematica del reperimento di professionisti destinato a questo tipo di strutture – prosegue Anselmi - Con l’obiettivo di dare una riposta ai nuovi bisogni sanitari, valorizzando il personale impiegato e, tra le altre cose, incrementando l’integrazione verticale con i servizi territoriali e orizzontale tra ospedali. La delibera prevede, inoltre, una sperimentazione nell’ambito del progetto per lo sviluppo del Presidio delle Valli Etrusche, realizzando un modello pilota».
«Il 31 dicembre 2020 il sistema sanitario regionale contava circa 4.150 unità in più rispetto all’anno precedente. Tuttavia nelle strutture distanti dai grandi centri permangono situazioni di criticità emerse più volte anche nel percorso di consultazione pubblica degli stati generali della salute, portato avanti, nei mesi scorsi, dalla Commissione Sanità del Consiglio regionale– conclude Anselmi - Occorre individuare modalità organizzative e di gestione delle risorse umane capaci di attuare una migliore distribuzione sul territorio delle competenze, anche tenendo conto delle risorse attivate dal PNRR e dei percorsi di integrazione e collaborazione di rete in campo fra presidi ospedalieri. Alle esigenze sanitarie dei territori periferici servono risposte efficaci, economicamente sostenibili, e con modalità operative gratificanti per le professionalità coinvolte. Una sfida che determinerà il futuro della sanità territoriale, che coinvolge istituzioni, professionisti e cittadini».