Chiude la fabbrica di marron glaces a Marradi, Italcanditi delocalizza a Bergamo
Non arrivano buone notizie dalla Lombardia per il Mugello, in particolare per Marradi. La bergamasca Italcanditi ha deciso di chiudere lo stabilimento dell'azienda Ortofrutticola del Mugello. L'intenzione è di spostare a Bergamo la produzione di marron glaces. Marradi è una delle città più note per le castagne e per la produzione di marroni, ma adesso il futuro non pare roseo.
A darne notizia è stato Tommaso Triberti, sindaco della cittadina nel nord della Toscana. Il primo cittadino domani pomeriggio parteciperà a un'assemblea con istituzioni locali e sindacati. Ortofrutticola del Mugello occupa una decina di lavoratori a tempo pieno e 80-90 stagionali all'anno per la produzione, mobilitando un forte indotto locale di produttori e raccoglitori.
"Questa è una pugnalata al cuore del nostro paese, capitale del Marrone, e della nostra comunità. La fabbrica dei marroni, come la chiamiamo noi, è la fabbrica di Marradi, un punto di riferimento e un volano per tutto il territorio e faremo di tutto perché questo non accada. È un presidio fondamentale per garantire la vita della nostra piccola comunità. Metteremo in campo tutte le forze che abbiamo per scongiurare questo durissimo colpo, all'economia del nostro paese, certo, ma prima ancora a tutta la nostra comunità. Mai avremmo pensato di dover combattere questa battaglia. Marradi nei momenti più difficili ha sempre dimostrato di essere unita e mai come questa volta c'è bisogno di tutti. Oggi ci raccogliamo attorno ai lavoratori e alle loro famiglie. Uniamoci tutti per cercare e trovare soluzioni, per garantire un futuro alla nostra fabbrica, qui dove ha le sue radici" ha scritto Triberti.
Per Dario Nardella, Sindaco della Città Metropolitana di Firenze, "la delocalizzazione non è un problema solo internazionale ma anche interno. È un meccanismo sbagliato che consiste sostanzialmente nel trasferire attività produttive che fanno profitti in altre aree dove proprietari e azionisti guadagneranno ancora di più, scaricando per questo motivo la mano d'opera, accantonata come un'appendice. I lavoratori sono attori primari della generazione della ricchezza, ma ne vengono estromessi. La decisione della nuova proprietà dell'Ortofrutticola del Mugello di chiudere lo stabilimento di Marradi per spostare l'attività a Bergamo oltre a essere inaspettata deve essere fondata su motivazioni veramente gravi per poter essere sostenuta. Sia chiaro che noi non staremo a guardare. La ricchezza è vincolata alla responsabilità sociale e occupazionale e non possiamo permettere che la comunità di Marradi venga colpita al cuore, nelle famiglie, nelle persone, nelle speranze che danno vita e certezze per andare avanti. Se oggi tocca a Marradi con un vantaggio immediato per Bergamo, domani starà a Bergamo per un'altra realtà. Bisogna aggredire letteralmente questa modalità non solo a livello di normativa europea ma anche nazionale".
"La lavorazione dei marroni è un fiore all'occhiello del nostro territorio che porta indissolubilmente con sè il nome di Marradi. E questo anche grazie ai lavoratori che hanno fatto la storia dello stabilimento locale e che oggi non devono essere lasciati soli. Per questo siamo al fianco del sindaco, della sua comunità e delle istituzioni, con le quali siamo in contatto per seguire la situazione e affinchè la Italcanditi ritiri l'intenzione di chiudere lo stabilimento di Marradi. Se vogliamo far vivere le aree interne decisioni come queste sono assolutamente da respingere". Così Massimiliano Pescini e Marco Recati, della segreteria del PD toscano, sulla decisione della proprietà della Ortofrutticola del Mugello di chiudere lo stabilimento di Marradi.
"Mentre ci stiamo battendo per garantire lo sviluppo delle aree interne della Toscana e la riduzione del gap che le divide dalle zone più centrali e ricche, la notizia del trasferimento dello stabilimento della Ortofrutticola del Mugello di Marradi è un durissimo colpo al tessuto sociale ed economico di questo territorio". Con queste parole il capogruppo del Pd Vincenzo Ceccarelli e il consigliere Cristiano Benucci, commentano la notizia della delocalizzazione.
"Non è accettabile – proseguono Ceccarelli e Benucci - che con un colpo di spugna, figlio di una logica di pura ricerca del profitto, si voglia cancellare il percorso di questi decenni. Stiamo predisponendo una mozione con la quale chiederemo alla Giunta regionale di porre in essere tutte le iniziative necessarie a difendere l’occupazione e il saper fare delle maestranze fisse e stagionali e saremo vicini alle rappresentanze dei lavoratori nel tentativo di scongiurare questo spostamento".
Convocato il tavolo regionale
Il tavolo dell’Unità di crisi è convocato il 3 gennaio alle 11 per discutere della “Ortofrutticola del Mugello”: la bergamasca Italcanditi, proprietaria dell’azienda, ha infatti annunciato di voler chiudere lo stabilimento di Marradi (Firenze) per spostare la produzione di marron glaces a Pedrengo.
A contattare l’Unità di crisi regionale, spiega Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro e crisi aziendali del presidente Eugenio Giani, è stato lo stesso sindaco di Marradi, Tommaso Triberti. Al tavolo regionale, oltre alle strutture dell’Unità di crisi, parteciperanno sia il sindaco che i sindacati.
L’azienda conta una decina di dipendenti a tempo pieno, a cui vanno sommati i lavoratori stagionali, che nei momenti di maggior richiesta fanno oscillare il numero totale tra le 60 e le 100 unità, di cui circa l’80 per cento donne.
Nata nel 1984 su iniziativa dell’allora Comunità Montana del Mugello, la “fabbrica dei marroni” (come viene chiamata) è un punto di riferimento per il territorio e perno dell'economia locale.