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Pranzo di Natale o cenone della vigilia? Gli empolesi scelgono il 25

pranzo di natale

Natale e Capodanno segnano il trionfale ritorno del panettone sulle tavole dell’Empolese Valdelsa. Con un’impennata del prodotto artigianale (+5,5% milioni di panettoni artigianali destinati ad essere venduti in tutto il Paese). Mentre arretra il pandoro nella classica disfida dolce di ogni Natale. A rilevarlo una indagine condotta da CNA Agroalimentare tra i suoi associati.

Saranno oltre 27mila le famiglie dell’Empolese Valdelsa che hanno acquistato, o acquisteranno, panettoni a cavallo delle festività tra fine 2021 e inizio 2022. Viceversa si riduce il numero di quanti questa volta opteranno per il pandoro. E sale la quota delle famiglie che scelgono i prodotti della tradizione regionale, magari non la propria. Infine torna a ritagliarsi uno spazio marginale ma importante nel mercato dei dolci natalizi il torrone in entrambe le versioni, morbida o dura, con una propensione all’alleggerimento della percentuale zuccherina.

I prodotti artigianali sono in grande spolvero. I consumatori infatti, anche per motivi di dieta, preferiscono comprare quantità minori di dolciume ma di alta qualità. “Insomma, il concetto di “Less is more!” - il meno è di più - dall’architettura sembra proprio essere passato anche alla pasticceria” commenta Andrea Panchetti, presidente dolciari e panificatori di CNA.

A comprare, e a gustare, il panettone artigianale soprattutto i giovani tra i 25 e i 34 anni. Oltre al tipo tradizionale, il panettone artigianale di quest’anno ha visto crescere vorticosamente i gusti al cioccolato fondente e al pistacchio. “Un successo facilmente spiegabile. Il largo consumo non può conservare margini sufficienti con materie prime pregiate e costose come il pistacchio, mentre la produzione artigianale gode della fiducia di una clientela fidelizzata” spiega Panchetti.

Quando festeggeranno gli empolesi?

Nell’Empolese Valdelsa, il pranzo del 25 dicembre batte il cenone del 24.

Oltre la metà dei residenti nell’area infatti (per la precisione il 52%), opta per un pranzo con le persone più care nel giorno di Natale. A soccombere nella sfida il cenone della vigilia, preferibilmente di magro, che si ferma al 38%. Il 10% residuo non festeggia per nulla: una quota in aumento rispetto agli scorsi anni, probabilmente incrementata dalla paura del contagio da Covid.

A preferire il pranzo sono le donne (53% contro il 41% segnato dagli uomini) e i più giovani (la fascia tra i 18 e i 34 anni). Viceversa, il cenone è più gradito dagli uomini (40% a fronte del 35% di donne) e dalla fascia di età tra i 35 e i 54 anni.

Fonte: Cna Empolese Valdelsa

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