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Consiglio comunale di Pistoia: approvato un debito fuori bilancio

Il consiglio comunale lunedì ha approvato il riconoscimento di un debito fuori bilancio per gli effetti di una sentenza di primo grado del Tribunale di Pistoia in merito a una causa mossa dalla Rosi Leopoldo spa in proprio e quale capogruppo della mandataria del raggruppamento temporaneo di impresa con Vescovi Renzo spa al Comune di Pistoia.

La delibera è passata con 18 voti favorevoli (Pistoia Concreta, Fratelli d'Italia, Forza Italia – Centristi per l'Europa, Lega per Salvini premier, Gruppo Misto, Amo Pistoia), 2 contrari (Movimento 5 stelle e Partito Democratico) e 2 astenuti (Italia Viva e Prima Pistoia).

Il provvedimento è stato presentato dall'assessore ai lavori pubblici Alessio Bartolomei.

«Chiediamo al consiglio comunale – ha detto Bartolomei - il riconoscimento di un debito fuori bilancio di 1.465.596 euro maturato per gli effetti di una sentenza di primo grado del Tribunale di Pistoia in merito alla causa della Vescovi Renzo spa in proprio e quale capogruppo del raggruppamento temporaneo di impresa con Rosi Leopoldo spa contro il Comune. Si tratta di una sentenza di primo grado per la quale il Comune farà ricorso in appello. L' avvocato Chierroni è già al lavoro per tentare di recuperare in tutto o in parte questa somma».

L'assessore Bartolomei ha poi ripercorso le tappe della vicenda. «La ditta Vescovi Renzo spa in raggruppamento temporaneo con la ditta Rosi Leopoldo spa – ha proseguito l'assessore ai lavori pubblici - nell'anno 2010 partecipò a una gara indetta dal Comune di Pistoia per realizzare la nuova viabilità di collegamento tra la città e il nuovo ospedale San Jacopo, che all'epoca non era ancora terminato, nella zona dell'ex campo di volo. Questa vicenda partì fin dal primo momento con il piede sbagliato, perché il nostro Piano Regolatore Generale prevedeva che il collegamento tra l'ospedale e la città venisse fatto raddoppiando il ponte che all'epoca esisteva lungo la via Ciliegiole e che oggi non esiste più, in direzione est-ovest. Nella gara di appalto l'azienda in Rti Vescovi-Rosi offrì di costruire il nuovo ponte lungo la superstrada che all'epoca non esisteva in direzione nord-sud, soluzione che poi fu realizzata. Con la determina dirigenziale del 29 aprile 2011 il lavoro venne affidato alla Rti Rosi-Vescovi – ha ricordato Bartolomei -. Nel giugno del 2012 scoppia lo scandalo della cosiddetta “Tangentopoli pistoiese” con arresti effettuati all'interno del Comune di Pistoia e un cambio immediato del dirigente dei lavori pubblici, nel frattempo arrestato. Per altro questa gara per realizzare la viabilità di collegamento con il nuovo nosocomio, insieme ad altre gare, fu oggetto di attenta valutazione da parte della magistratura perché le ditte di cui oggi parliamo furono coinvolte in quell'indagine».

Progetto sulla nuova viabilità, richieste di variazioni. «Il nuovo dirigente dei lavori pubblici pose una particolare attenzione rispetto alla gara che c'era stata – ha spiegato l'assessore - e allo svolgimento del lavoro che in quel momento era in corso. E così iniziarono tutta una serie di interlocuzioni e di riserve che vennero formalizzate rispetto ai lavori eseguiti e si richiesero anche alcune variazioni che, in quel momento, non erano contenute nel progetto iniziale ma che sembravano migliorative. Tutto questo si concretizzò in una serie di osservazioni con cui il Comune di Pistoia chiedeva alla Vescovi Renzo e alla Rosi Leopoldo di cambiare alcune specifiche dei loro progetti perché non ritenute valide, l'applicazione di penali a queste ditte per ritardi o supposti ritardi nei lavori e per incongruità tali da impedire i collaudi. Passata la bufera dell'indagine – conclude Bartolomei – le ditte, nell'anno 2015, promuovono una causa al Comune contro tutte le riserve sui lavori che i tecnici comunali avevano fatto. Rosi e Vescovi chiedono al Tribunale di Pistoia di riconoscere un ristoro di circa 3,3 milioni di euro avverso alle riserve ed osservazioni, a loro parere incongrue e prive di fondamento, mosse dal Comune di Pistoia. Il Tribunale di Pistoia, dopo circa 16 udienze, ha condannato il Comune a pagare oltre 1,4 milioni di euro alla ditta. Come già detto dobbiamo pagare essendoci una richiesta di esecutività della sentenza di primo grado, ma ricorreremo in appello per recuperare in tutto o in parte questa cifra».

Dopo l'intervento di Bartolomei non ci sono stati né interventi né dichiarazioni di voto da parte dei consiglieri comunali.

Fonte: Comune di Pistoia - Ufficio Stampa

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