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Impianti sportivi di Firenze, con la pandemia calo del 20% sui ricavi

L'indagine sui dati economici relativi a 46 strutture cittadine: gli effetti della pandemia limitati dalle misure che il Comune ha messo in campo

Una flessione dei ricavi pesante ma comunque limitata grazie ai contributi comunali che l'amministrazione ha mantenuto anche se gli impianti sportivi erano chiusi o parzialmente chiusi. È quanto emerge dall'analisi che l'assessorato allo sport, in collaborazione con SG Plus Ghiretti & Partners srl, ha avviato negli scorsi mesi sui dati contabili relativi alla gestione di 46 impianti sportivi fiorentini. L'obiettivo dell'indagine era quello di valutare l'eventuale, ulteriore, proroga della concessione rispetto all'anno già concesso di default.
Un lavoro di raccolta e analisi dei dati economici durato mesi e che alla fine ha visto tutti gli impianti ottenere la proroga.

Il 'Decreto Rilancio'
Il 'Decreto Rilancio, poi convertito in legge, aveva previsto la possibilità di allungamento fino ad un massimo di tre anni delle concessioni degli impianti in vigore al 17 luglio 2020, data di pubblicazione della legge. Da parte sua il Comune di Firenze, alla luce di questo provvedimento e di un'apposita delibera, ha proceduto, successivamente, alle proroghe di un anno delle concessioni in vigore.

L'indagine
Per procedere con le opportune valutazioni sulla base di dati oggettivi sono state programmate una serie di attività di rilevazione, di analisi ed elaborazione dei dati contabili pluriennali relativi alle varie gestioni. Per questo l'amministrazione comunale ha deciso di avvalersi di un soggetto esterno, la società SG Plus Ghiretti&Partners srl, che ha provveduto a mettersi in contatto con le società sportive per acquisire i dati necessari alla definizione del periodo di allungamento.
Dei 46 impianti coinvolti, hanno partecipato effettivamente all'analisi 41 impianti sportivi così suddivisi: 13 campi da calcio, 5 piscine, 11 impianti polivalenti, 12 impianti monovalenti. Cinque impianti, infine, non hanno richiesto proroghe.
Quattro le fasi: quella relativa all'elaborazione e trasmissione dei modelli di rilevazione alla quale è seguita la raccolta dei dati economici delle società che gestiscono l’impianto. Subito dopo è stata redatta la relazione economico-finanziaria di ogni impianto e, infine, il documento riepilogativo per la valutazione della proroga.

Ricavi impianti sportivi e impatto pandemia
Aggregando gli impianti considerati, e facendo una media, è risultato che la gestione di un impianto sportivo nel Comune di Firenze, generava annualmente, prima della pandemia un ricavo medio annuo di 305mila euro.
L’impatto del Covid ha visto un calo di quasi il 20% nel 2020 e di quasi il 25% per il 2021 (dati ancora parziali).
Anche facendo delle previsioni per i prossimi anni, non è ancora possibile comprendere appieno quando sarà possibile tornare a pieno regime.

I contributi del Comune durante il Covid
Annualmente il Comune, solo per gli impianti oggetto dell'analisi, stanzia contributi per la gestione e il conto utenze, pari a circa 1milione e 600mila euro.
Durante l’anno 2020, i dpcm hanno introdotto 2 mesi e mezzo di lockdown (dal 6 marzo al 15 maggio), più altre chiusure degli impianti sportivi (dal 15 maggio al 15 giugno e dal 20 ottobre fino alla fine dell’anno) per un totale di circa 6 mesi di chiusura o parziale chiusura.
Nonostante questo periodo di stop forzato, il Comune ha ridotto il proprio contributo unicamente di due mensilità, garantendo il resto del contributo.
Inoltre è stato previsto un contributo per la sanificazione pari a circa € 700 per ogni impianto
Nel 2021 i decreti legislativi (con l’istituzione delle zone rosse) hanno di fatto bloccato l’attività sportiva fino al mese di maggio (per alcuni impianti sportivi anche fino alla fine di giugno), permettendo unicamente attività di preminente interesse nazionale e attività all’aria aperta
Ciò ha costretto lo stop di moltissime società e discipline sportive (specialmente per tutta l’attività di avviamento allo sport) che non hanno potuto utilizzare l’impiantistica cittadina.
Nonostante questo stop di 5 mesi, il Comune ha comunque erogato tutti i contributi per la gestione e il conto utenze agli impianti oggetto dell’analisi durante le chiusure sopra evidenziate, in cui l’attività degli impianti sportivi è stata chiusa o fortemente ridotta, il Comune di Firenze ha comunque garantito il proprio contributo per un totale di 1milione e 200mila euro.
“Dopo aver contribuito, tramite l’Anci - ha ricordato l'assessore Guccione - all'entrata in vigore di una norma per l'allungamento delle concessioni degli impianti, siamo arrivati oggi alla loro definizione secondi i criteri definiti per legge”. “Si tratta - ha aggiunto l'assessore - di un ulteriore aiuto alle società sportive che così potranno programmare meglio, dal punto di vista economico, i prossimi anni”. “Durante le chiusure - ha concluso Guccione - in cui l’attività degli impianti sportivi si è fermata o è stata fortemente ridotta, il Comune di Firenze ha comunque garantito il proprio contributo. Un investimento fondamentale e decisivo per le società che gestivano i 46 impianti comunali dopo la forte riduzione dei loro ricavi”.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa

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