Tagliare l'Iva al terzo settore, Falorni: "Circoli Arci non possono essere equiparati a operatori commerciali"
Un nuovo regime Iva per il Terzo Settore? No, grazie. Il Presidente dell’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa, Alessio Falorni, interviene a sostegno di tutte le associazioni No Profit e in particolare dei Circoli Ricreativi che rischiano di scomparire di fronte alle nuove norme previste in materia fiscale, soprattutto sul versante del regime IVA.
Un regime che si preannuncia assai più oneroso del precedente, e che potrebbe pesare in modo significativo sul bilancio di molte associazioni dell’Empolese Valdelsa, compresi i Circoli Ricreativi (Arci, Acli, ecc..), i quali svolgono una funzione di servizio a beneficio dell’intera collettività e rappresentano da sempre una realtà consolidata nella vita sociale dell’intera popolazione. “Non è accettabile – sottolinea Il Presidente dell’Unione, Alessio Falorni – un regime normativo che aggrava il regime IVA per gli enti del terzo settore, i quali rappresentano il nucleo dello spirito solidale che da sempre anima le popolazioni dell’Empolese Valdelsa. Tra questi rientrano i Circoli Ricreativi, e in particolare i Circoli Arci, che da tempo immemorabile svolgono una funzione di presidio nella vita di relazione e nella socialità del nostro territorio, e che non possono pertanto essere equiparati tout court a degli operatori commerciali”. “Obbligarli alla rigidità delle nuove norme previste dal Decreto Fiscale – prosegue Falorni - rischia di metterli in seria difficoltà, in una situazione a nostro parere inaccettabile. E’ necessario, pertanto, che la politica e il Parlamento intervenga e faccia la sua parte per modificare e intervenire su queste norme penalizzanti, al fine di preservare la vita dei Circoli Ricreativi e di tutte le associazioni che svolgono una funzione di alto profilo sociale nel territorio dell’Empolese Valdelsa”Fonte: Comune di Castelfiorentino - Ufficio stampa