Le elezioni di secondo grado del Consiglio Provinciale a cui ho partecipato ieri sono purtroppo elezioni farsa. La Provincia, che ai tempi in cui io ero assessore ( e a Pisa avevamo, tra l'altro, un grandissimo Presidente, come Gino Nunes) tutto era, meno che un Ente inutile, è stata investita in pieno dagli effetti devastanti del riformismo alla Renzi: nella prospettiva di abolire il riferimento alle province come articolazione autonoma dello Stato, che era uno degli obiettivi del referendum del 2016, fortunatamente abortito, si è eliminata l'elezione diretta, e con questo si è tolta loro ogni autorevolezza politica e ogni legittimazione democratica. Di conseguenza si sono anche tagliate le risorse finanziarie, si è fatto in modo che le risorse umane si disperdessero e si degradassero; mentre in compenso le competenze sono rimaste esattamente le stesse del 2014.
Se della Provincia si è parlato in questi ultimi mesi solo per la sua inefficienza e per la disastrosa gestione dei problemi della scuola media superiore, al di là di responsabilità individuali che pure ci sono e a cui non andranno fatti sconti, la ragione di fondo è in questa assurda situazione di limbo.
Elezioni a cui votano solo i consiglieri comunali del territorio con un meccanismo di voto ponderato sulla base delle dimensioni dei Comuni sono evidentemente elezioni senza alcuna sorpresa possibile: 12 consiglieri eletti, di cui 8 del PD e 4 delle destre. L'alta partecipazione al voto è la spia di come continui a soffiare forte, nel PD, la guerra tra cordate, al di là dell'unità di facciata che si è trovata nell'ultima tornata congressuale e che reggerà non si sa quanto.
Il mio sindaco è stato eletto al quinto posto tra 12 consiglieri, e non è un risultato particolarmente brillante per il sindaco di un Comune di quasi 30 mila abitanti. E' l'unico rappresentante della zona del Valdarno Inferiore. L'auspicio è evidentemente che rappresenti il Valdarno Inferiore meglio di quanto rappresenta il Comune di San Miniato; ma, visto lo zelo con cui si è mantenuto fedele alla consegna del silenzio assoluto sulla vicenda keu non c'è da essere ottimisti.
Speriamo che non cumuli altri incarichi di gestione oltre a quelli che già detiene (Sindaco, Assessore all'Urbanistica, al Bilancio, al Personale, al Turismo) e che gestisce con evidente fatica.
Speriamo che il modo in cui userà la posizione del Consiglio Provinciale sulla spinosa questione della sede definitiva del Liceo Marconi e sul polo scolastico del Valdarno Inferiore non contraddica gli spiragli di apertura che, su questo tema, si notano nel documento sul DUP 2022-2024 appena presentato.
La cosa migliore che ci si può augurare, in una situazione compromessa com'è quella attuale delle Province, è che la Presidenza sia affidata a qualcuno che non abbia una responsabilità primaria in un Comune. E se fosse donna, sarebbe anche meglio.
Manola Guazzini, capogruppo gruppo consiliare CambiaMenti
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