Servizi infanzia, presidio di protesta Rsu Comune di Firenze
I lavoratori e le lavoratrici dei servizi all’infanzia del Comune di Firenze, fin dal maggio 2020 (in maniera volontaria con il servizio pollicino nei parchi cittadini) e poi con la riapertura di tutti i servizi a settembre 2020, hanno garantito qualità e professionalità per i bambini e le bambine degli asili nido e delle scuole dell’infanzia comunali. Questo, nonostante le tante difficoltà che già si presentavano nei servizi e le nuove dovute al lavorare durante la pandemia. Come Fp Cgil abbiamo sempre chiesto al Comune di confrontarci per risolvere i tanti problemi, ma purtroppo i pochi incontri avvenuti non hanno prodotto alcun miglioramento. Nonostante i tanti problemi continuiamo ad avere il riconoscimento dall’utenza per la grande qualità dei servizi, e il Comune cosa fa? Riduce il salario ai lavoratori e le lavoratrici dei nidi e della scuola dell’infanzia per l'anno educativo-scolastico 2021-22. Come? Togliendo l'indennità di turno all'improvviso senza discuterne con i sindacati, dicendo che è dal 2019 che se ne sta verificando la congruità. E sostituendola con indennità e modalità non contrattate col sindacato, col risultato di far perdere a lavoratori e lavoratrici circa 40 euro al mese. Per questi motivi la Rsu del Comune di Firenze sarà in presidio lunedì 13 dicembre dalle 16 alle 19 in piazza Signoria (lato via de’ Gondi), in concomitanza con la seduta del Consiglio comunale.
LE CRITICITA’
Ci sono problematiche importanti che affaticano in maniera pesante tutti i lavoratori dei servizi dell’infanzia. Si va dalle mancate sostituzioni del personale assente, all’eccessiva mole di lavoro burocratico che toglie poi tempo da dedicare ai bambini. Oppure la mancanza la mancanza di arredi e giochi per l’esterno, che dove sono presenti, sono spesso fatiscenti, nonostante i tanti progetti di outdoor education e ancora la mancanza di strumentazione digitale nei nidi e nelle scuole o l’aggiornamento professionale e i corsi di formazione non sempre coerenti con il proprio profilo professionale. Per non parlare poi della mancanza di personale amministrativo per gli adempimenti burocratici o i pochi coordinatori pedagogici che ormai passano gran parte del loro tempo in viaggio per seguire i tanti servizi che coordinano. E infine i cuochi, penalizzati dalla nuova organizzazione oraria che non vedono in alcuna maniera un riconoscimento dal Comune.
Fp Cgil