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Gruppo di ricerca sul diritto pubblico europeo e comparato DIPEC ha partecipato al lancio del progetto europeo REMOVE sulle migrazioni

La sfida delle migrazioni, in Europa e in America latina, è stata al centro del primo incontro in presenza del Progetto “REMOVE - Repensando la migración desde la frontera de Venezuela”, che si è svolto a Cucuta, città della Colombia al confine con il Venezuela, il 2 e 3 dicembre scorsi.

REMOVE è un programma di sviluppo finanziato dall’Unione Europea nel quadro delle azioni Erasmus “Cooperation for innovation and the exchange of good practices. Capacity Building in the field of higher education”.

L’Università di Siena partecipa al progetto tramite il Gruppo di ricerca sul diritto pubblico europeo e comparato - DIPEC, sotto la guida della professoressa Elena Bindi.

Per l’Università di Siena sono stati presenti all’incontro: la professoressa Tania Groppi, il dottor Giammaria Milani e la dottoressa Valentina Carlino.

Il Progetto REMOVE mira principalmente a sviluppare un’offerta formativa interculturale e inclusiva che promuove la creazione di un quadro giuridico comune all’interno della Comunità andina a tutela dei diritti dei migranti. In continuità con l’obiettivo che si pone, l’incontro di avvio del Progetto si è svolto a Cúcuta, una città nella parte nord-orientale della Colombia, al confine col Venezuela.

Cúcuta rappresenta il primo canale di ingresso della popolazione venezuelana che lascia il proprio Paese, la cui Regione di approdo principale è proprio il Norte de Santander. Basti pensare che, secondo i dati diffusi dall’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, nel 2020 sono stati circa 5,9 i venezuelani in fuga. Colombia e Perù sono i Paesi che ospitano la maggioranza delle persone in fuga.

Tra i partecipanti all’evento anche il giudice Alberto Rojas Ríos, della Corte costituzionale colombiana, Silvano Serrano Guerrero, Governatore della Regioen del Norte de Santander e Jairo Tomás Yánez Rodríguez, Sindaco di Cúcuta.

Fanno parte del progetto, coordinato dall’Università di Bologna, le Università europee di Cadiz, Castilla La Mancha e Science Po-Paris e le Università latinoamericane del Rosario, Libre (Colombia), UASB, FLACSO (Equador), Nacional de Trujillo e PUCP (Perù).

Fonte: Ufficio Stampa

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