Polo San Rossore, un melograno per i 60 anni di Amnesty International
Nel cortile del Polo San Rossore 1938 dell’Università di Pisa è stato piantato un albero di melograno per festeggiare i 60 anni di Amnesty International e celebrare il suo impegno per la difesa e la promozione dei diritti umani a livello globale. All’iniziativa, promossa dal gruppo Amnesty di Pisa nell’ambito del progetto “Facciamo crescere i diritti”, sono intervenuti Paolo Mancarella, rettore dell'Università di Pisa, Monica Sanna, responsabile Circoscrizione Toscana, Amnesty International, Alessandro Mattiello, responsabile di Amnesty International Pisa, e Francesca Pezzella, ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia). Ha inoltre portato i suoi saluti Raffaella Bonsangue, vicesindaca del Comune di Pisa. L’evento si è concluso con un momento di mobilitazione per Patrick Zaki, lo studente dell’Università di Bologna in stato di fermo in Egitto da quasi due anni per ragioni ancora del tutto ignote e per cui proprio nella giornata del 7 dicembre si stava svolgendo l’udienza a lungo rimandata.
"Con l’adesione alla campagna lanciata da Amnesty International per i suoi sessant'anni, l'Università di Pisa ribadisce il suo impegno quotidiano nella difesa e nella promozione dei valori della democrazia, della libertà, dell’eguaglianza, della fratellanza, della Pace e del diritto alla dignità di ciascun essere umano - ha commentato il Rettore Paolo Mancarella - Questo albero, posto nel cortile di un luogo già divenuto così simbolico per il nostro Ateneo, il Polo della memoria - San Rossore 1938, ci ricorderà ogni giorno che i diritti umani non sono una concessione di qualcuno, ma qualcosa che nessuno può toglierci o limitare. Allo stesso tempo, servirà da monito affinché nessuno dimentichi mai che i nostri diritti sono anche doveri nei confronti degli altri".
"Amnesty International compie quest’anno 60 anni e noi abbiamo voluto celebrarla piantando un albero nel luogo più adatto, l’Università, in cui si coltiva cultura, sapere, conoscenza – ha aggiunto Monica Sanna – Un albero che affondi radici nel terreno, che potremo curare e far crescere, insieme, a simboleggiare l’impegno di tutte le attiviste e gli attivisti nel mondo che si battono per i diritti umani, nell’obiettivo ideale di un mondo più giusto e egualitario”.
In sessant’anni Amnesty ha raggiunto traguardi importanti. Attraverso la mobilitazione dell’opinione pubblica tramite campagne di sensibilizzazione, ha ridato libertà e diritti a oltre 50mila persone. Ha contribuito, e contribuisce ancora, all’abolizione della pena di morte in molti paesi nel mondo; ha lottato e lotta contro tutte le forme di tortura; si è battuta e si batte affinché crolli ogni muro di discriminazione, favorendo politiche di inclusione e accoglienza. L’impegno per i diritti umani continua: in difesa dei prigionieri di coscienza detenuti ingiustamente, delle donne vittime di violenza, dei migranti torturati nei centri di detenzione in Libia, dei manifestanti che hanno subito violenze da parte della polizia. Oggi Amnesty è un movimento globale fatto di oltre 10 milioni di persone; la Sezione Italiana conta circa 70.000 tra soci e sostenitori, con gruppi di attivisti diffusi su tutto il territorio nazionale.
Fonte: Università di Pisa - ufficio stampa