Omicidio di Comeana, arrestato presunto killer: dormiva con colpo in canna nella pistola
Finisce dopo 11 giorni la fuga e la latitanza di Stefano Marrucci, 55enne fiorentino accusato di aver ucciso il 38enne Gianni Avvisato di fronte alla sua abitazione a Comeana di Carmignano con un colpo di pistola. Il fatto risale allo scorso 24 novembre. Marrucci è stato trovato in un affittacamere di Firenze dai carabineiri.
Il giorno dopo l'omicidio venne fermato l'imbianchino di 35 anni Andrea Costa, che avrebbe svolto il ruolo di autista per l'agguato.
La nota dai carabinieri
L’uomo dopo un'ininterrotta attività investigativa, è stato localizzato nella giornata di ieri in un appartamento di Firenze, in via Andrea Catalani, adibito ad affittacamere.
La pericolosità del soggetto, già in passato responsabile di gravi fatti di sangue anche con l’uso di armi da fuoco, era ben nota. I carabinieri hanno atteso l’arrivo della notte e, dopo aver cinturato lo stabile, hanno fatto irruzione. Marrucci è stato sorpreso nel sonno, in compagnia della moglie, di origini sud-americane. Accanto a se aveva una pistola semiautomatica cal.9x19, con colpo in canna.
La determinazione e la tempestività dell’intervento dei Carabinieri non gli ha lasciato il tempo di prendere l’arma, che è poi risultata essere stata rubata nel 2014 da un’abitazione in provincia di Livorno.
All’uomo è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Prato, in quanto ritenuto responsabile di omicidio aggravato, detenzione e porto di arma da fuoco. Marrucci è stato altresì arrestato in flagranza di reato per evasione dalla detenzione domiciliare, che stava espiando a Firenze, e detenzione di arma e munizionamento da guerra.
Nell’appartamento, al momento dell’irruzione vi erano altre tre donne che dormivano in un’altra camera, anch’esse di origini sud-americane, sul conto delle quali vi sarà un approfondimento investigativo al fine di valutare se si siano rese responsabili di favoreggiamento personale.
Stefano Marrucci, a conclusione degli atti di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Prato, a disposizione del Pubblico Ministero Massimo Petrocchi, titolare dell’indagine inerente l’omicidio di Comeana. Sull’arma sequestrata verranno effettuati gli opportuni accertamenti balistici per verificare se sia la pistola utilizzata per uccidere Gianni Avvisato
Il blitz con granate speciali
Nel blitz i carabinieri hanno utilizzato alcune 'flashbang', le granate stordenti non letali che sono in uso ai reparti speciali delle forze dell'ordine.
Il ricercato era armato di una pistola calibro 9x19 utilizzata per il presunto omicidio del 24 novembre scorso e in varie occasioni ha utilizzato senza timore le armi da fuoco contro le forze dell'ordine.
Per questo i 30 agenti intervenuti assieme ai carabinieri di Prato hanno utilizzato nell'affittacamere di via Catalani questi ordigni stordenti, alla cui esplosione si genera un intenso lampo luminoso che provoca un accecamento di circa cinque secondi. Il rumore generato dalla granata, inoltre, ha lo scopo di assordare il nemico andando ad influenzare il liquido presente nelle orecchie provocando una perdita d'equilibrio.