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Muffa, ratti e aule non a norma, il liceo artistico del Virgilio occupa

Un'aula del liceo artistico dell'ISS Virgilio

La rabbia dei ragazzi: "I problemi sono sotto gli occhi di tutti da anni. Non siamo studenti di serie B"

“Ora basta, non siamo studenti di serie B”.

È il grido di rabbia lanciato dai ragazzi del liceo artistico che fa capo all’ISS Virgilio di Empoli, i quali dopo anni che le loro richieste sono state disattese hanno deciso oggi di occupare la sede principale in via Fucini.

“In realtà non è una vera e propria occupazione – spiega una studentessa – ma una sorta di autogestione perché molti non hanno aderito per paura. Eppure i problemi in cui versa la nostra scuola sono sotto gli occhi di tutti e da anni rendono molto difficile la vita di studenti e professori. Il cortile è stato trasformato in una discarica, nelle aule i muri sono coperti di muffa e i termosifoni non funzionano. Fino a una settimana fa uno dei bagni era inutilizzabile e al posto del water c’era un buco tappato con una tavoletta. A fine novembre, addirittura, durante una lezione di scultura mi sono trovata di fronte un grande ratto nero. L’avevo preso per il lavoro di qualche studente ma poi si è mosso…”.

A vessare studenti e professori (“perché siamo tutti sulla stessa barca, gli insegnanti ci hanno dato tutto il loro supporto") sono carenze di ogni genere, non solo strutturali: da quest’anno, ad esempio, ai ragazzi sono stati tolti i distributori automatici di cibo e bevande. “Non pretendiamo le merendine – attacca la studentessa – ma almeno le bottigliette d’acqua dovevano lasciarle. Inoltre, e questo è ben più grave, mancano i materiali per poter fare lezione e realizzare le opere tipiche del nostro indirizzo artistico, come pittura, fotografia, scultura. Nella succursale, poi, le classi sono troppo numerose e non sono provviste di un numero di banchi sufficiente; insomma, i ragazzi seguono la lezione sul pavimento. Se aggiungiamo che tre anni fa nei pressi della succursale ci fu una fuga di amianto, si capisce bene quanto l’Artistico sia stato lasciato prigioniero del degrado”.

Infatti, oltre agli evidenti problemi materiali, ciò che fa più rabbia ai giovani è il confronto con i loro colleghi di Classico e Linguistico: “Rispetto a loro, siamo trattati da studenti di serie B e questo ci ha stancato. Tutti i presidi si sono sempre occupati delle necessità di Classico e Linguistico, trascurando il figliastro Artistico. Vedere che gli altri studenti hanno tutto quello di cui hanno bisogno mentre noi non possiamo nemmeno allestire una mostra perché le aule non sono a norma ci riempie di tristezza. Ci dicono di pensare al futuro – conclude amaramente – ma mi sembra che il futuro ce lo stiano rubando da sotto gli occhi”.

 

Giovanni Gaeta

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