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QuaranTeens, le voci dei teenagers nell'installazione sonora di Benedetta Manfriani

Da sinistra: Valentina Gensini, Benedetta Manfriani e Cosimo Guccione

Suoni digitali, canti, frasi, musica, ambulanze, voci, racconti, grida di struggente intensità, carichi di vitalità e di speranza, provenienti dai cinque continenti. Sono queste le voci che danno vita a QuaranTeens, intervento artistico sul paesaggio sonoro ideato e realizzato da Benedetta Manfriani a cura di Valentina Gensini, che verrà inaugurato a Firenze domani alle 17 nell’area alberata di piazza del Carmine.

Giocata nel titolo sulla provocatoria combinazione fra due termini idealmente lontani – la quarantena e il mondo dei teenagers – l’installazione nasce dalla call lanciata a febbraio 2021 da MAD Murate Art District, spazio gestito da MUS.E, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura, l’Assessorato all’ambiente e all’Innovazione e l'Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Firenze, con il coinvolgimento di Tempo Reale, e rilanciata da diversi centri culturali dei 5 continenti. Nella call si chiedeva ai giovani di tutto il mondo di mandare un messaggio (in qualsiasi lingua) per raccontare loro stessi e la condizione vissuta durante i lockdown, attraverso una traccia audio di massimo 20 secondi da registrare con il cellulare.

Un’azione di arte partecipativa fondata sulle straordinarie potenzialità espressive e comunicative del suono, lingua universale che oltrepassa ogni barriera culturale e linguistica capace come nessun’altra di veicolare emozioni. Sono state così raccolte tracce sonore arrivate da 51 paesi. Dall’Italia all’Albania, da Israele alla Gran Bretagna, da Taiwan al Messico, dalla Germania alla Nigeria fino all’Australia. Un grande “grido” collettivo che chiede attenzione. Mesi e mesi di pandemia hanno sovvertito la vita collettiva e individuale, ma anche fatto maturare nuove energie, di cui i giovani sono i principali depositari. Dimenticati dai governanti, oppressi dagli effetti collaterali della pandemia, le loro voci, dopo tanto silenzio, attendono di essere nuovamente ascoltate.

Tra i teenagers che hanno mandato i suoni ci sono anche migranti che risiedono in Italia e studenti italiani all’estero. Un gruppo di giovani con grave disabilità mentale ha usato i suoni per raccontare il trauma della reclusione subìto durante una ulteriore quarantena di due mesi, causata da un focolaio Covid all'interno della struttura in cui risiedono.

Le loro voci sono state unite all’interno di un’unica grande traccia post-prodotta diventata protagonista dell’intervento artistico QuaranTeens, il cui sound design è stato curato da Giovanni Magaglio di Tempo Reale e collocato nello spazio alberato di Piazza del Carmine a Firenze. Gli speakers diffonderanno una continua e suggestiva sovrapposizione di suoni dal 4 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022. La traccia sonora sarà distribuita anche in rete e per radio, affinché possa raggiungere chi da molto lontano ha voluto far sentire la propria voce.

"Quaranteens - ha sottolineato l'assessore alle politiche giovanili Cosimo Guccione - è un intervento artistico singolare e significativo che riunisce le voci, i racconti, i canti, le emozioni dei giovani di 51 paesi del mondo durante il periodo di lockdown. Mesi e mesi di pandemia hanno sovvertito la vita collettiva e individuale ma anche fatto maturare nuove energie anche, e soprattutto, dei giovani. Un intreccio di voci, dunque, per dare vita ad un'opera particolarmente rappresentativa del momento nel quale viviamo ancora". "L'importanza di Quaranteens non sta solo in questo - ha aggiunto - perchè questa iniziativa, promossa e curata da MAD Murate Art District con l'artista Benedetta Manfriani, è collegata strettamente ad un'altra, Lumen nel Parco del Mensola, un altro progetto ambizioso dell'amministrazione che vede coinvolte proprio le associazioni giovanili".

“Mettere insieme l’ambiente urbano nella sua espressione ambientale – commenta l’Assessore all’Ambiente e all’Innovazione del Comune di Firenze Cecilia Del Re - con i suoni e le sensazioni scatenate nei giovani dal drammatico momento della pandemia è il tentativo riuscito di tradurre in intervento artistico un bisogno di comunicare con l’esterno. E’ il senso dell’installazione che trova posto nello spazio alberato di piazza del Carmine, dando a questo luogo un ulteriore spinta verso la valorizzazione della propria natura identitaria per tutto il quartiere e in particolare per i suoi cittadini più giovani”.

“L’opera di Benedetta Manfriani – spiega Valentina Gensini - ricuce insieme con maestria e sensibilità femminili parole, sussurri, cinguettii, rumori bianchi, grida di centinaia di adolescenti da 51 diversi paesi del mondo, dopo un paziente e coraggioso lavoro di raccolta, ascolto, sollecitazione. È molto significativo e autentico che questa installazione finanziata da ANCI nell’ambito del Progetto Lumen, trovi luogo in una delle piazze storiche più autentiche e meno turistiche di Firenze, in un quartiere ancora molto vissuto dalla vivace comunità di famiglie residenti”.

“Il progetto nasce dall’esperienza vissuta quotidianamente da mia figlia adolescente alle prese con la DAD da marzo 2020 - ha spiegato Benedetta Manfriani - Come tutti gli studenti in DAD, mi figlia ha trascorso intere giornate davanti al monitor per le lezioni e per lo svolgimento dei compiti, parlando con gli amici in chat o su una piattaforma online, e guardando qualche serie. La fatica del primo lockdown è stata superata con la speranza che tutto si risolvesse velocemente. Dopo mesi di didattica a distanza, però i ragazzi hanno cominciato a manifestare segnali di disagio importanti. Questa impressione di sofferenza è stata confermata dall’incontro con gli alunni di alcune scuole medie che hanno manifestato ansia per la salute dei propri cari, preoccupazione per la situazione economica della famiglia, angoscia per il timore di contagiare i nonni provocandone la morte, grande paura per il futuro. Per la prima volta nella storia, quello che i nostri figli hanno sperimentato riguarda milioni di ragazzi in tutto il mondo. Gli adolescenti tra i 10 e i 19 anni sono circa 1,2 miliardi, il 18% della popolazione mondiale. Sono il futuro, sono i depositari della progettualità e di un possibile cambiamento per la sopravvivenza del nostro pianeta. La solitudine, l’isolamento, la mancanza di contatto fisico tra persone, una grande privazione per ogni essere umano, lo sono particolarmente per gli adolescenti.”

I paesi che hanno risposto alla call sono: Italia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia, Portogallo, Rep. Ceca, Albania, Romania, Bulgaria, Grecia, Russia, Georgia, UK, Israele, Giordania, Egitto, Marocco, Nigeria, Ghana, Gambia, Costa d'Avorio, Togo, Camerun, Congo, Mali, Tanzania, Zimbabwe, Sud Africa, Somalia, Senegal, Pakistan, Nepal, India, Filippine, Malesia, Taiwan, Sri Lanka, Vietnam, Giappone, Argentina, Venezuela, Cile, Nuova Zelanda, Australia, Messico, Perù.

QuaranTeens è stato realizzato grazie al sostegno di Presidenza del Consiglio dei Ministri e ANCI
nell’ambito del bando Fermenti in Comune, all’interno del Progetto LUMEN.

Benedetta Manfriani

Artista visiva e cantante, ha esplorato negli anni tecniche e linguaggi diversi – video, installazioni, fotografia, musica, ceramica, grafica – dando vita a opere multiformi. Collabora con Tempo Reale, sia nella didattica sia nella produzione di opere multimediali, e con la compagnia teatrale Catalyst. È attualmente artista in residenza al MAD Murate Art District. Nell’ambito del Progetto RIVA ha diretto la performance sonora Rivers nel 2018, partecipando nel 2017 ad una installazione sonora di Tempo Reale Festival. Nel 2016 ha ideato CONfusion, un gruppo vocale multietnico formato da persone provenienti da molti paesi del mondo, che lavora per l’inclusione dei migranti attraverso la musica e la performance, attivo anche presso il Teatro Puccini di Firenze.

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