Aumenti carburanti, Assotir: "Imprese di trasporto del cuoio costrette al rincaro"

(foto gonews.it)

Assotir annuncia rincari delle tariffe dovuti ai costi crescenti oltre che a "carenza delle infrastrutture". L'opposizione all'ipotesi pedaggio in Fi-Pi-Li e la proposta "stop sub-vezioni"


(foto gonews.it)

I costi crescenti di carburanti, servizi, ricambi e personale oltre problematiche legate alle infrastrutture, stanno mettendo in difficoltà le imprese e i corrieri del distretto del comprensorio del cuoio. A dirlo è Assotir, che annuncia come di fronte ai rincari le imprese di trasporto si trovino costrette ad applicare aumenti su listini e tariffe.

Questa mattina rappresentanti di Assotir hanno affrontato la questione in una conferenza stampa, tenuta alla sede Valiani di Santa Croce sull'Arno. Presenti Giovanni Capecchi presidente Assotir PILUMS, Maurizio Bandecchi coordinatore Assotir Toscana, Patrizio Loffarelli responsabile Sviluppo Territoriale Assotir e Alessandro Manzi responsabile Infrastrutture Assotir.

"Gli ultimi due anni sono stati molto difficili per tutti - spiegano da Assotir - per la pandemia da Covid-19, per i drammatici effetti in termini di vite umane e di sacrifici, ed anche ora che forse se ne intravede la fine per i suoi effetti indiretti sull'economia e sui mercati dell'energia. Ma le aziende di trasporto non si sono mai fermate". Quando tutto ha dovuto stopparsi temporaneamente, le aziende del trasporto e della logistica non si sono messe in pausa, neanche nei giorni del lockdown "facendo la propria parte per assicurare i servizi indispensabili alla comunità". Assotir tra le difficoltà dell'ultimo periodo, cita anche il peggioramento delle condizioni di lavoro, le "crescenti carenze delle infrastrutture e della rete viaria e le eccessive lunghezze e ritardi nelle operazioni di presa e scarico delle merci".

Intervenendo nuovamente sulla questione infrastrutture, Assotir si sofferma sull'ipotesi pedaggio ai mezzi pesanti in Fi-Pi-Li. L'ipotizzata forma di pagamento sulla superstrada nasce da una delibera approvata dalla giunta regionale, riferita alla costituzione della società Toscana Strade. "Ovviamente noi ci opponiamo con forza - afferma Maurizio Bandecchi, coordinatore Assotir Toscana - troviamo inaccettabile che siano solo i mezzi pesanti a dover pagare e che sia richiesto pedaggio su un'infrastruttura inadeguata sotto ogni punto di vista, viabilità e sicurezza".

Maurizio Bandecchi, coordinatore Assotir Toscana

Ma gli ultimi aumenti rappresentano una goccia per il settore, che fa traboccare appunto, il vaso delle tariffe. Assotir riferisce che l'impennata dei costi dei carburanti, che vedono ad esempio il metano più che raddoppiato, gli aumenti di ad blue, gomme, ricambi, assicurazioni e del personale, per adeguamento al Contratto collettivo nazionale di lavoro, sono tutti elementi insieme alle spese del lavoro che portano "alla necessità improcrastinabile di dover procedere ad un ritocco delle condizioni di fornitura dei servizi di trasporto". Le imprese del distretto del cuoio, secondo le stime di Assotir, "procederanno alla modifica dei listini, con percentuali variabili a seconda dei servizi e delle tratte, che vanno dal 7 al 12%. Prevediamo che i clienti saranno informati in questi giorni e gli aumenti avranno comunque decorrenza dal 1 gennaio 2022". Bandecchi ha inoltre sottolineato che le tariffe "erano ferme da 12 anni".

Infine si è parlato anche di legalità del settore, per la quale Assotir ha richiesto un tavolo alla Regione Toscana per discutere di "dumping, lavoro nero e intermediazione" sulla quale è stata avanzata la proposta di limite alle sub-vezioni, ovvero le imprese di autotrasporto che esercitano il trasporto di merci per conto di terzi. "L'obiettivo - continua Assotir - è quello di contrastare fenomeni consolidati di intermediazione parassitaria all'interno della filiera del trasporto, che finiscono per schiacciare inevitabilmente, sotto il profilo tariffario, coloro i quali svolgono effettivamente, con mezzi in loro disponibilità, operazioni di trasporto. In altre parole guadagnano ed hanno margini certi gli intermediari, ma non chi materialmente fa muovere le merci su gomma".

"Legalità ed efficienza vanno di pari passo - conclude Patrizio Loffarelli, responsabile Sviluppo Territoriale Assotir - perché il costo della legalità non deve generare tariffe fuori mercato. La legalità deve essere un valore aggiunto, degno di una società civile".

Margherita Cecchin

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