Gkn, incontro "in remoto": polemiche tra operai e Cisl
“E’ una completa falsità che la Cisl abbia qualche responsabilità sull’incontro in presenza per la GKN saltato questa mattina, come insinua in un post sulla sua pagina Facebook il Collettivo di fabbrica GKN, che parla di “strane trame e strane voci” e tira in ballo il nostro sindacato. Comprendiamo l’angoscia dei lavoratori, ma questo non autorizza nessuno a spargere sospetti sull’operato e la correttezza della Cisl, neppure se si nascondono le insinuazioni nella falsa ironia.” A dirlo è il segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi.
Su Facebook, infatti, mostrando la protesta sotto la sede della Regione in piazza Duomo, il Collettivo di Fabbrica aveva scritto un post molto caustico contro il sindacato: "Nella notte strane trame e strane voci. Qualcuno dice che si è presentata la Cisl, qualcuno che è stato l'advisor, qualcuno il ministero, qualcuno che hanno ucciso l'uomo ragno e chi sia stato non si sa".
“In primo luogo i fatti - dice Franchi -: ieri, 30 novembre, alle 19.16, abbiamo ricevuto una convocazione da parte del presidente Giani di un incontro per il 1 dicembre alle ore 10.30, da tenersi in presenza presso l’assessorato al lavoro in piazza dell’Unità a Firenze. Alle 10.20 ci siamo recati all’assessorato come previsto dalla mail e solo una volta giunti lì abbiamo appreso che l’incontro era stato spostato e riconvocato alle ore 15.30 in modalità remoto.”
“Anche dopo che nell’agosto scorso il Collettivo ha tolto dal presidio le bandiere della Cisl, la Cisl non ha mai smesso di mettere in campo la propria partecipazione e il proprio sostegno alla vertenza GKN, condividendo le preoccupazioni dei lavoratori e le posizioni unitarie di Fim, Fiom e Uilm. Ma non possiamo tollerare anche la diffamazione strisciante. Se il Collettivo di fabbrica ci imputa qualche comportamento scorretto, lo dica chiaramente e si prepari a provarlo.”
“Comprendiamo l’amarezza, la rabbia, l’angoscia di chi lotta per il proprio posto di lavoro. La conosciamo bene, perché di vertenze come questa ne abbiamo affrontate tante, a fianco e con i lavoratori. Ma una cosa che abbiamo sempre avuto ben chiara è che tutti i lavoratori sono uguali e non ce ne sono di ‘più uguali’ di altri. E dunque non possiamo permettere al Collettivo, né a nessun altro, di infangare la storia della Cisl e di tutti quelli che rappresentiamo. Noi continueremo a rispondere alle convocazioni ufficiali, che provengono dalle istituzioni coinvolte, nel rispetto del nostro ruolo”.
Fiom-Cgil: "Gkn tolga la minaccia dei licenziamenti"
“Dopo il presidio dei lavoratori Gkn e l'incontro in Prefettura di questa mattina, è stato convocato per il pomeriggio di oggi un incontro da remoto a cui hanno partecipato le istituzioni territoriali, le organizzazioni sindacali, le RSU e l'Advisor incaricato da Gkn".
Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze e Prato
"L'Advisor ha illustrato al tavolo le sue intenzioni, già presentate a Gkn da cui deve ancora avere un mandato a procedere: rilevare l’azienda e portare potenziali investitori al tavolo per attivare un percorso di riconversione che non preveda una nuova procedura di licenziamento ma l'attivazione di una cassa integrazione per transizione.
Per la Fiom Cgil si è trattato di una discussione conoscitiva e informale durante la quale abbiamo ribadito che vogliamo fare una trattativa e non ci sottraiamo al confronto per trovare soluzioni industriali concrete che garantiscano la continuità occupazionale. Domani parteciperemo all'incontro convocato alle 18.00 dal Ministero dello Sviluppo Economico al quale chiederemo che, insieme ad Invitalia si faccia garante di questa fase di costruzione di un progetto di reindustrializzaione che garantisca la continuità occupazionale.
Questa condizione, insieme al mandato di Gkn all'Advisor, è essenziale per consentire l'apertura di un confronto ma GKN tolga la minaccia dei licenziamenti.
Partiamo da una condizione di mancanza di fiducia nella controparte e non siamo disponibili a firmare cambiali in bianco”.