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Grande Giò Onlus dona ecografo alla Pubblica Assistenza di Cascina

L’associazione di promozione sociale Grande Giò Onlus mette a segno un’altra donazione a beneficio della cittadinanza. È stato infatti consegnato alla Pubblica Assistenza di Cascina un macchinario portatile per l'ecografia, che nello specifico verrà utilizzato nella cardiologia, scelto grazie alle indicazioni della dottoressa Annamaria Paci e alla professionalità di Francesco Perlongo. “Questo importante macchinario – ha detto Claudia Barsotti, cognata di Giovanni D’Angelo – sarà utile a tutta la comunità ed è stato possibile acquistarlo grazie a tutte le persone che, nonostante il periodo difficile che stiamo attraversando, hanno continuato a sostenerci. A loro va il nostro ringraziamento più sincero”. Un macchinario piuttosto costoso (circa 15.000 euro) che è stato possibile acquistare grazie al contributo dei numerosi soci dell’associazione, in particolare della Banca di Pescia e Cascina che ha messo anche a disposizione le sue sale per la consegna dell’ecografo portatile. “Doniamo questo ecografo nel ricordo di Giovanni, mancato 10 anni fa – ha detto il fratello Andrea D’Angelo –. È il modo più bello per ricordarlo e non perdere la memoria. Vogliamo stimolare e convogliare energie positive, focalizzandole sul territorio: con un piccolo aiuto da parte di tutti si arriva a grandi risultati e il merito è dei tanti sostenitori che ci consentono di portare avanti l’attività”. Presente anche l’amministrazione comunale con il sindaco Michelangelo Betti, il vicesindaco Cristiano Masi e l’assessora al sociale Giulia Guainai. “Cascina ha un ricco tessuto associativo e la collaborazione tra associazioni rende possibili donazioni come queste – ha sottolineato il sindaco –. La grande presenza di associazioni garantisce una maggior coesione sociale e di fronte alla pandemia il risultato è stato migliore: le amministrazioni hanno avuto maggior tenuta anche grazie al loro operato. Parlare di cuore e associazionismo, poi, è un parallelismo che viene automatico”.

Antonio Giusti, direttore della Banca di Pescia e Cascina, ha aggiunto che “le banche sono legate al mondo dell’economia e della finanza, ma questa è stata una ‘distrazione’ positiva sulla collettività. Le banche locali sono fatte di vicinanza al territorio e siamo orgogliosi di aver contribuito a questo importante risultato. Ringrazio l’associazionismo che ci dà la possibilità di star vicino al territorio e alla salute dei cittadini, in modo tale da diventare più ricchi non in accezione finanziaria ma in termini di valori e salute”. Ma come è nata l’idea di donare un ecografo per la cardiologia alla Pubblica Assistenza? “Tutto è partito un paio d’anni fa – ha sottolineato Claudia Barsotti –: c’è voluto un po’ più di tempo per raggiungere la cifra necessaria anche a causa della pandemia. Siamo stati aiutati dai nostri sostenitori, che per fortuna sono tanti: abbiamo fatto molte cose su Cascina, la gente ci vuole bene e sa che facciamo tutto a fin di bene per la collettività. Avevamo preso accordi con la Pubblica Assistenza e con la dottoressa Paci: da lì è iniziato il percorso per arrivare a questa donazione destinata alla cardiologia”. E non poteva che essere questa la destinazione d’uso, visto che a porre fine alla giovane vita di Giovanni fu un problema cardiaco. “Ci siamo trovati per condividere questa bella donazione destinata all’area della cardiologia, verso la quale la Pubblica Assistenza si sta impegnando – ha aggiunto Annamaria Paci, cardiologa e presidente della PA di Cascina –. Con l’associazione Grande Giò ci uniscono la solidarietà verso i più deboli e l’attenzione verso il territorio. Questo apparecchio, pur di base, è di alto livello, capace di dare tante informazioni sulla morfologia e sulla funzione del cuore attraverso gli ultrasuoni, una tecnica che permette di vedere e di studiare l’attività cardiaca fin dagli anni Settanta. Ci permette di fare una diagnosi completa per un’eventuale cardiopatia e porterà un valore aggiunto alla salute dei cittadini di Cascina”. L’associazione Grande Giò Onlus non si ferma certo qui ed ha già nel mirino un nuovo obiettivo. “Abbiamo già parlato con la Misericordia perché ci piace rivolgerci a tutti senza distinzioni”.

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