Rita Forsi e Agnese Pini ambasciatrici del Tartufo Bianco di San Miniato
La direttrice del quotidiano La Nazione Agnese Pini e la dottoressa Rita Forsi, sanminiatese di nascita e già direttrice dell’Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione del Ministero dello Sviluppo Economico, sono da oggi ambasciatrici nel mondo del tartufo bianco di San Miniato.
Nelle location del palazzo comunale e di Palazzo Grifoni, Pini e Forsi sono state nominate ambasciatrici dal presidente di Fondazione San Miniato Promozione Marzio Gabbanini e dal sindaco di San Miniato Simone Giglioli. A loro, da oggi spetterà portare nel mondo l’unicità di questo prodotto straordinario figlio delle colline sanminiatesi.
La prima direttrice donna del quotidiano fiorentino si è detta onorata per questa nomina: “Il tartufo – ha detto Pini - non è solo straordinariamente buono ma è anche un grande simbolo culturale, che racconta ciò che di buono può offrire un territorio. Il tartufo di San Miniato racconta amore”. Pini ha visitato il palazzo comunale, apprezzando gli affreschi che decorano la sala del consiglio e quella delle VII Virtù, riproponendosi di tornare a San Miniato per assaggiare il tartufo e la mostra su Napoleone.
Forsi, invece, ha preso parte ad un incontro a Palazzo Grifoni - insieme al presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo e all'ingegnere informatico Silvia Rigacci - incentrato sull'importanza della sicurezza informatica; la salvaguardia di queste infrastrutture tecnologiche, nella società attuale e a maggior ragione nel contesto pandemico, è fondamentale. "L'innovazione tecnologica non va demonizzata - ha sottolineato Forsi - perchè ci consente di salvare vite e fare cose impensabili rispetto a qualche anno fa. Dobbiamo preservare questo nuovo modo di vivere, per noi e per i nostri ragazzi, i quali devono essere formati il prima possibile per avere una panoramica di ciò che può accadere".
Pini e Forsi Si aggiungono a Stefania Saccardi (vicegovernatrice della Regione); Antonella Brancadoro, direttrice dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo; Cristiana Cella, avvocato referente di Cisda, associazione che si batte per i diritti delle donne afghane; Alessandra Petrucci, prima rettrice donna dell’Università di Firenze; Sabina Nuti, rettrice Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Manuela Roncella, direttrice della senologia dell’Aoup e membro del Comitato tecnico scientifico; Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. Per la “quota” maschile, gli ambasciatori di questa cinquantesima edizione sono: Antonio Mazzeo (presidente del consiglio regionale), Paolo Maldini (bandiera e dirigente del Milan) e Zlatan Ibrahimovic (attaccante rossonero con oltre 400 gol all’attivo nei campionati nazionali).
Intanto domani (domenica 28 novembre) è previsto l'ultimo giorno di apertura per la Mostra Mercato del Tartufo bianco, nel centro storico di San Miniato. Stand aperti dalle 10 alle 20, possibilità di mangiare nelle aree food e nei ristoranti del centro, servizio navetta per salire in centro storico. Alle 18 in PiazzaDuomo ci saranno le consuete premiazioni a chiusura della kermesse: il "Tartufo d'oro", conferito da San Miniato Promozione per il tartufo più grande trovato nell'area delle colline sanminiatese; il "Tartufissimo", da parte della Pro Loco per il tartufo più grande esposto in questa edizione della Mostra; e il "Premio Stagnazza", conferito dall'Associazione Tartufai ogni anno con una diversa motivazione.
Informatica tra rischi e opportunità: il messaggio di Rita Forsi
Come difendersi dagli attacchi informatici, uno dei maggiori rischi della modernità. È stato il tema dell’incontro a San Miniato, svolto questo pomeriggio alle 17.30 a Palazzo Grifoni.
Nell’evento collaterale della Mostra del Tartufo Bianco, dal titolo "La vita al tempo degli hacker: la sicurezza informatica aiuta a difenderci dal nemico moderno", sono intervenuti Antonio Mazzeo presidente del Consiglio regionale della Toscana e Rita Forsi già direttrice dell’Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell'Informazione, Ministero dello Sviluppo Economico. Ha coordinato gli interventi Silvia Rigacci, ingegnere informatico Anci Toscana.
Durante l’incontro Forsi è stata nominata ambasciatrice del Tartufo Bianco di San Miniato, il principale riconoscimento della manifestazione.
Quello degli attacchi hacker è un rischio molto vicino ad ogni gesto della quotidianità, poiché soprattutto dalla pandemia, la tecnologia è parte di ogni giorno per comunicazione, gestione dei dati ma anche gestione della vita. Primo su tutti i dati finanziari e sanitari presenti nei nostri dispositivi, come ricordato dall’ingegner Rigacci.
Comunicazioni e tecnologie dell’informazione, “materie di nicchia ma che interessano tutti, ognuno di noi” apre il dibattito Rita Forsi. “Oggi vogliamo lanciare il messaggio che dobbiamo essere più consapevoli”. Consapevoli nell’utilizzo della tecnologia, di quella digitalizzazione che consente di avere ogni giorno in più che passa, tutti i tipi di servizi a portata di mano. Un’innovazione che corre sempre più veloce, a cui l’Italia cerca di dare un’accelerata, ma che soprattutto le nuove generazioni nate nell’era della fibra e del touch screen, devono conoscere bene. Nei suoi pro ma anche nei suoi rischi.
“È un tempo complesso quello che stiamo vivendo, quello della digitalizzazione, un tempo di opportunità ma anche di minacce - dice il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo - è nostro compito anticipare il progresso, costruire regole chiare, formare e informare perché gli hacker che oggi entrano nei nostri computer, prendono le nostre identità accedono ai nostri conti correnti sono uno dei nemici più difficili da sconfiggere oggi. Servono sistemi di controllo evoluti, che stiamo mettendo in campo anche a livello regionale”. Proprio questa estate ad agosto, dopo l’attacco hacker alla Regione Lazio, anche i sistemi informatici dell’Agenzia regionale di sanità toscana hanno subito un attacco, fortunatamente senza perdere nessun dato.
Mazzeo ha inoltre fatto un esempio pratico del rischio di essere derubati dei propri dati, vissuto dal presidente dell’Assemblea in prima persona tramite il furto dell’identità Facebook, utilizzato per la vendita di materiale elettronico in rete. “È stato creato un conto corrente con la mia immagine, con una carta di identità finta. C’e un processo in corso - racconta ancora Mazzeo - e spero che chi abbia giocato con la mia privacy, che è qualcosa che ferisce, possa pagare il giusto prezzo. Solo con l’informazione e la formazione è possibile che quello che è accaduto a me non accada più ad altre persone”.