Mufloni da abbattere al Giglio, Parco Arcipelago: "Specie dannosa da eradicare"
Continua la polemica che si è innescata nei giorni scorsi, in merito all'abbattimento di decine mufloni all'Isola del Giglio, e questa volta interviene il Parco Arcipelago Toscana per voce del suo presidente. Gli animali vennero trasferiti sull'isola negli anni '50 nel novecento per un progetto, come sostenuto da alcuni animalisti che si oppongono all'abbattimento, che "ha contribuito a salvare la specie dall'estinzione in un periodo in cui era in serio pericolo". Contro l'abbattimento anche Ihp, che la ritiene "una caccia inutile e crudele".
Così come già spiegato dal sindaco del Giglio Sergio Ortelli, che avrebbe preferito il trasferimento "ma la cattura non consentirebbe lo stesso risultato", gli animali non sono autoctoni. "L'eradicazione è dunque necessaria perché i mufloni danneggiano le produzioni agricole dell'isola in modo irreparabile".
Si tratta di una specie non in via di estinzione e non protetta. A precisarlo è Giampiero Sammuri, presidente Parco Arcipelago Toscana: "È una specie aliena e invasiva che crea danni alla biodiversità e che nel mondo è responsabile dell'estinzione di almeno tre tipi di piante". Come sottolineato ancora dal presidente, si tratterebbe di un controllo svolto in tutti i parchi. Solo l'anno scorso, tenendo conto anche dello stop causa Covid, "sono stati abbattuti 5mila ungulati. In Toscana - afferma ancora il presidente del Parco Arcipelago - il Parco di Migliarino San Rossore ha abbattuto 1300 daini". Mentre in 25 anni dalla fondazione, il Parco Arcipelago Toscano ha abbattuto 2100 mufloni tra Elba, Giglio e Capraia, come affermato ancora da Giampiero Sammuri, "in particolare al Giglio 97 in 10 anni". Secondo il piano redatto dalla Regione Toscana di abbattimento del muflone, quest'anno ne prevede in attività venatoria 434 e al Giglio "stimavamo da 40 a 80 mufloni presenti - dice ancora Sammuri - che vanno eradicati".
Con i fondi del progetto Life, nel 2021 al momento sono stati catturati 20 mufloni al Giglio, 10 dei quali sono stati trasferiti in un centro di recupero animali a Semproniano e altri 10 in un'azienda agricola a Miemo, in provincia di Pisa. Attualmente sull'isola è stimata la presenza tra i 20 e i 60 mufloni. Le catture proseguiranno nei prossimi mesi, affiancate dagli abbattimenti. Il presidente Sammuri si è infine detto dispiaciuto riguardo alle polemiche nate a fronte di un "grande sforzo, fatto anche per venire incontro alla sensibilità degli animalisti". Critiche anche di stampo negazionista, ha dichiarato ancora, riferendosi alle affermazioni circa l'arrivo del muflone al Giglio anni fa per rischio estinzione.