Il mondo delle donne alla Mostra del Tartufo: ospiti Fidapa, Frida, Lilith e Soroptimist
Il filo conduttore della cinquantesima Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato è dedicata alle donne. Per questo, in vista del 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, questa mattina si è tenuto l’incontro con le associazioni del territorio che operano contro la violenza di genere.
A Palazzo Grifoni una platea al femminile, è intervenuta per ascoltare le testimonianze e il lavoro di Fidapa, Frida, Centro Lilith e Soroptimist Valdarno Inferiore nell’appuntamento “Essere donna oggi tra difficoltà e conquiste”.
Oltre le associazioni ai microfoni hanno preso parte al convegno il presidente di Fondazione San Miniato Promozione Marzio Gabbanini e la vicesindaca con delega alle pari opportunità Elisa Montanelli che proprio tramite un escursus storico ha avviato l’incontro, ricordando quelle tappe storiche che durante il 900 hanno sancito i diritti delle donne.
Ma nonostante le passate conquiste, a partire dal diritto di voto fino alla sfera della famiglia, ancora oggi nel 2021 resta molto lavoro da fare. Montanelli ha sottolineato soprattutto l’aspetto del lavoro, “salari e posizioni apicali sono ancora troppo bassi per le donne così come la precarietà che è sicuramente più alta nel mondo femminile che in quello maschile” afferma la vicesindaca.
“Dobbiamo intraprendere un percorso su rispetto dei diritti, eliminazione delle discriminazioni e far acquisire anche attraverso il mondo del lavoro autonomia alla donna - conclude Montanelli - oggi siamo qui anche per rafforzare la rete, fondamentale tra associazioni e istituzioni, perché la donna torni ad essere libera, protagonista e possa intraprendere se necessario percorsi di fuoriuscita dalla violenza”.
Per Fidapa San Miniato ha preso la parola Vanessa Valiani, past president. Obiettivo di Fidapa portare al centro il mondo femminile anche tramite iniziative culturali sul territorio. Per questo Valiani ha sottolineato le difficoltà che spesso le donne incontrano nel dover conciliare il lavoro, la famiglia ma anche la propria espressione culturale. “La donna deve esprimere sempre la propria creatività, la propria libertà ed espressione culturale - affermano da Fidapa - sia a livello sociale che in famiglia”.
Il ruolo del centri antiviolenza è stato invece approfondito da Frida e Centro Lilith
Frida nasce nel 2008 da un gruppo di ragazze che avevano il desiderio di migliorare la cultura diffusa nella società proprio sul tema della violenza. Con 6 sportelli sul territorio del cuoio e base a San Miniato, Frida ascolta e accoglie oggi le donne in difficoltà, disponendo anche di due case rifugio e una casa di emergenza.
“Siamo abituati a pensare al centro antiviolenza associato alle emergenze - racconta Elisa Monciatti - ma non è solo questo. Quando il percorso continua una delle principali domande delle donne è ‘io chi potrò essere da qui in avanti?’. Il desiderio e l’ambizione sono annullati nelle vittime di violenza e lo staff deve cercare di migliorare questa situazione, facendo in modo che la donna torni a credere in sé stessa, a credere di avere le capacità”.
Il tema del cambiamento culturale protagonista anche nell’intervento del Centro Aiuto Donna Lilith, centro antiviolenza delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli attivo dal 2002 con 13 sportelli nell’Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore. La psicologa psicoterapeuta Lorella Giglioli ha sottolineato l’importanza della rete antiviolenza, composta da centri che lavorano in sinergia, forze dell’ordine, assistenti sociali e ospedali.
Il Centro Lilith offre ascolto e accoglienza a donne e minori, dispone di tre case rifugio e una casa di seconda accoglienza, dedita proprio alla domanda che poneva in precedenza Frida, “cosa farò dopo?”. Casa Matilda è lo step successivo all’accoglienza in protezione, mira al futuro e all’autonomia delle donne tramite incontri di gruppo e formazione per un domani lavorativo. Ma non solo, Giglioli si è soffermata anche sul lavoro sui bambini “vittime di violenza assistita, spesso in secondo piano. Noi lavoriamo per dar voce ai bambini con attività psico educative e ludiche, per recuperare le relazioni e guardare ad un futuro diverso”.
Donne e tartufo, ne parla Soroptimist
Ma è possibile accelerare il cambiamento culturale nella società e nell’applicazione delle leggi?
Rosita Pallesi, presidente Soroptimist Valdarno Inferiore, ha illustrato data la Mostra del Tartufo in corso i dati dell’Associazione tartufai delle colline sanminiatesi sulla presenza di donne cercatrici di tartufo. “Restano poche, ma negli ultimi anni il trend è in crescita”. Secondo i dati dell’associazione dal 2019 le donne tartufaie sono raddoppiate, passando dal 4,5% di tre anni fa all’8,1% di oggi.