Valdera capitale italiana della cultura 2025: primi passi dalla Biennale
C’è un viaggio che si conclude e uno, ancora più ambizioso, pronto a partire sul binario della cultura. Un viaggio che ha visto coinvolto in pieno il Comune di Peccioli, centro per sei mesi del Padiglione Italia e testimone del concetto di resilienza. Resilienza come risposta italiana alla domanda principale a cui la Biennale di Venezia 2021 ha messo al centro della sua esposizione: “come vivremo insieme?”.
Per Peccioli è stato un percorso molto importante. All’interno del suo spazio espositivo si sono svolti 120 eventi nazionali e internazionali, dei quali otto direttamente organizzati dalla sua comunità. Il coinvolgimento di Peccioli in questa avventura nasce dalla scelta del curatore del Padiglione Italia, l’architetto Alessandro Melis, che ha individuato in Peccioli l’esempio di comunità resiliente e perno attorno al quale sviluppare l’intero messaggio del Padiglione Italia.
Grazie a questa avventura Peccioli è diventata più consapevole che la resilienza è il concetto cardine su cui un intero territorio può trovare ragione d’essere e costruire un’occasione di rilancio. Attraverso l’esperienza veneziana del borgo pecciolese, anche l’intero territorio della Valdera ha potuto prendere consapevolezza delle proprie potenzialità. E tra queste c’è anche quella di saper produrre cultura. Una cultura intesa come elemento dinamico e in continua trasformazione. E, proprio riflettendo su questa idea del percorso in continuo movimento, Peccioli ha maturato con tutti i sindaci della Valdera la convinzione di poter rilanciare e andare oltre.
Da alcuni mesi, infatti, i Comuni della Valdera stanno lavorando al progetto “Linking Valdera”. Riflettendo sul fatto che questo possa essere oggi, e nel prossimo futuro, non solo un mero progetto infrastrutturale, ma anche elemento attraverso il quale mettere in relazione un territorio e aiutarlo a diventare produttore e fruitore di cultura.
“Linking Valdera” ha l’obiettivo non solo di costruire strade ma di far sì che su quelle strade corrano idee e cultura. Il valore aggiunto per organizzare nei prossimi anni, magari nel 2025, “Valdera capitale della cultura italiana”. Nel momento in cui il territorio lavora in questa direzione, utilizzerà anche gli strumenti giuridici che il Ministero della Cultura mette a disposizione per partecipare al bando “Città della cultura 2025”.
Da Venezia, punto di arrivo della consapevolezza, la Valdera si rilancia esprimendo un progetto unitario. I sindaci si impegnano, dunque, per coinvolgere altre realtà imprenditoriali affinché diano il loro contributo alla realizzazione di questo obiettivo. Centrale dovrà essere il ruolo della Regione che dovrà promuovere all’interno del Pnrr il progetto “Linking Valdera” nella doppia natura di sviluppo e interconnessione del territorio in grado di produrre cultura. Una Valdera in grado di ambire a un titolo così importante come “Capitale italiana della cultura”.