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Femminicidio e bullismo: a San Casciano due panchine per dire no alla violenza

Roberto Ciappi, sindaco di San Casciano

Due panchine dipinte, l’una di rosso, l’altra di giallo, come monito contro ogni forma di violenza, come segni tangibili di una cultura del rispetto che promuove i diritti e la parità a favore degli indifesi. Due sedute colorate, in piazza del Popolo a Mercatale Val di Pesa, pronte a spezzare il velo dell'indifferenza, a rappresentare la voce della comunità unita contro tutte le violenze sulle donne e i minori.

La panchina rossa, metafora del sangue versato dalle vittime del femminicidio, donne di ogni età, schiacciate, annichilite, massacrate dalla violenza, dalla brutalità e dall'odio degli uomini, dialoga nello spazio e nel tempo con la panchina gialla, simbolo di un’altra faccia dell’aggressività: il bullismo e il cyberbullismo che colpiscono bambine e bambini, ragazze e ragazzi nella realtà fisica e virtuale.

Per un’iniziativa promossa e condivisa dalle organizzazioni sindacali Spi-Cgil, Fnp-Cisl e il Comune di San Casciano, piazza del Popolo, cuore di Mercatale Val di Pesa, si arricchisce di due luoghi di ritrovo e aggregazione che porteranno tutti, giovani e adulti, a riflettere sui temi della violenza.

L'evento, in programma mercoledì 24 novembre alle ore 15.30, è stato realizzato in collaborazione con gli studenti della scuola primaria Carlo Collodi di Mercatale. L'illustrazione delle panchine, installate in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, si terrà alla presenza del sindaco Roberto Ciappi, della vicesindaca Elisabetta Masti e delle rappresentanti sindacali Maria Grazia Viganò per Fnp-Cisl Chianti, Laura Scalia, coordinatrice Cgil Chianti e Valeria Bartalesi per Spi-Cgil. L’iniziativa vede anche la partecipazione di Marco Poli, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo Il Principe di San Casciano.

“Con questa iniziativa che in modo concreto irrompe nei luoghi della nostra quotidianità - dichiarano i promotori - vorremmo non solo creare un'occasione di riflessione per tenere alta l’attenzione sul tema della violenza e le diverse forme con le quali essa si insinua subdolamente nella vita di tutti i giorni, come il bullismo e il cyberbullismo che nascondono insidie pericolosissime a danno dei più deboli. Vorremmo fare di più e collocare in mezzo alla gente, dove le persone, le famiglie, i bambini si ritrovano, un simbolo significativo che dica no ai soprusi di ogni genere, inviti a tenere alta la guardia, mobiliti ognuno di noi ad agire, a denunciare, a segnalare ingiustizie e prevaricazioni, a contrastare con ogni mezzo il silenzio della violenza”.

Fonte: Ufficio stampa associato del Chianti Fiorentino

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