Muore detenuto a Sollicciano, il sindacato penitenziari: "Varie criticità. Aprire tavolo permanente"

"E’ notizia di ieri mattina della morte di un detenuto della Casa Circondariale di Firenze Sollicciano di appena 52 anni, di origine Campane, che da alcuni giorni era ricoverato presso il reparto ospedaliero di Prato": lo dichiara GRIECO Eleuterio segretario generale regionale UIL-PA Polizia Penitenziaria.

"Nonostante lo stato precario di salute, la persona era piantonata dalla Polizia Penitenziaria, fino all’ultimo. L’evento apre una riflessione sull’espiazione della pena in carcere, per le persone affette da gravissime patologie sanitarie, comprese quelle psichiatriche, che ad un certo punto non dovrebbero più essere ristrette nei penitenziari".

"Il fatto - aggiunge Grieco - che proprio oggi i detenuti chiedono mediante una lettera aperta la visita del Santo Padre, nella struttura di Sollicciano, deve far ancor più aumentare il livello di attenzione delle autorità tutte, finora silenti. Lo stato di degrado, di abbandono e di disorganizzazione nonché di una insufficiente prestazione sanitaria, in cui versa l’intera struttura penitenziaria, determina anche la garanzia dei bisogni degli individui, che in tutte le occasioni sfociano in aggressioni nei confronti del personale di polizia, come quella avvenuta ieri al reparto femminile".

"E’ di tutta evidenza - conclude -  che gli operatori di Polizia Penitenziaria oggi sono divenuti l’ultimo filtro di una serie di mancanze dell’amministrazione penitenziaria. Il silenzio della stessa non è più sostenibile, per cui ribadiamo la necessità di un’apertura di un tavolo permanente, affinché le parti possano collaborare unitamente e concordare quelle che sono le migliori soluzioni adottabili".

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