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Quasi 2.300 associazioni ottengono ristori dalla Regione per la pandemia

Serena Spinelli (foto da Facebook)

Sono 2.284 le associazioni e gli enti del terzo settore che sono risultate destinatarie del contributo erogato dalla Regione come ristoro per le spese sostenute durante la pandemia. E’ quanto emerge a consuntivo del bando, i cui fondi, oltre 7 milioni di euro, sono stati ormai quasi interamente liquidati.

Mediamente le associazioni hanno ricevuto 3.300 euro ciascuna come contributo per le spese sostenute durante i mesi della pandemia, sia per far fronte ai costi dei servizi erogati alle persone poste in isolamento sanitario (distribuzione di pasti o di beni di prima necessità), sia per far fronte, è il caso dei circoli ricreativi, alle spese di gestione che permanevano anche durante le fasi di chiusura (dalla gestione del personale ai canoni d’affitto alle bollette).

“Questo provvedimento ha permesso di dare una boccata d’ossigeno a una parte consistente della nostra rete del terzo settore che si è fatta carico di un’opera impagabile di sostegno e aiuto a tutta la comunità regionale”, commenta l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli. “Il valore di questo bando, oltre all’aspetto economico, sta nel riconoscimento dell'impegno di tutte queste realtà che si sono mobilitate per attenuare i disagi di tanta parte della popolazione, soprattutto dei più fragili. Inoltre, abbiamo voluto dare un sostegno a quelle realtà, come i circoli ricreativi, che hanno sopportato lunghe fasi di sospensione delle attività affrontando pesi economici gravosi".

"La Regione - prosegue Spinelli - conferma la vicinanza e la volontà di sinergia con il mondo del terzo settore, con il ruolo di presidio sociale che svolge sui territori, con un'azione diffusa e radicata. Per questo attendiamo dal Governo l'arrivo delle ulteriore misure di ristoro già previste a favore degli enti del terzo settore, molti dei quali hanno ricevuto un duro colpo per effetto della pandemia e che necessitano di essere sostenuti e valorizzati per contribuire a una fase di ripresa che rimetta al centro la coesione sociale delle nostre comunità. Sempre in quest'ottica la Regione sta lavorando all'organizzazione del nuovo ufficio regionale per il Runts (Registro unico nazionale del terzo settore), così come previsto dal recente decreto ministeriale e che si andrà a occupare di tutta la fase di passaggio e di messa a regime del nuovo registro nazionale, che partirà il 23 novembre e rappresenta un passaggio importante della riforma del settore".

L’assegnazione delle risorse
Il contributo per il terzo settore, pari a 7,1 milioni di euro, proviene in gran parte dalla quota complessiva dei fondi messi a disposizione delle Regioni dal Ministero del lavoro e politiche sociali. A ciascuna organizzazione di volontariato, associazione di promozione sociale o circoli affiliati, fondazione del terzo settore, è stato riconosciuto un contributo per le spese sostenute durante l’emergenza: tra le voci previste, l’acquisto e distribuzione di pasti e oggetti di prima necessità per le persone in isolamento o per le mense sociali, l’acquisto di strumenti tecnologici per favorire le comunicazioni, le spese per strutture alloggiative per persone senza fissa dimora, i costi di gestione degli immobili e del personale (canoni di affitto, utenze, pulizie e piccole manutenzioni ordinarie strettamente necessarie allo svolgimento delle attività), quelle per l’igienizzazione degli ambienti.

I destinatari dei contributi
Tra le 2.184 organizzazioni del terzo settore che sono risultate destinatarie dei contributi, 736 sono le organizzazioni di volontariato (pari al 32,2% del totale), 834 i circoli affiliati (36,51%), 665 le associazioni di promozione sociale (29,07%), 49 le fondazioni (2,19).
Secondo una ripartizione territoriale le risorse sono state distribuite così: 2.348.526,78 euro (pari a 33,10%) per le realtà del terzo settore della provincia di Firenze, 589.287,47 euro (pari a 8,31%) per quelle della provincia di Arezzo, 238.927,07 euro (pari a 3,37 %) per la provincia di Grosseto, 574.267,88 euro (pari a 8,09 %) per la provincia di Livorno, 620.933,10 euro (pari a 8,75%) per la provincia di Lucca, 151.679,42 euro (pari a 2,14 %) per la provincia di Massa Carrara, 1.026.999,09 euro (pari a 14,48 %) per la provincia di Pisa, 502.442,07 euro (pari a 7,08 %) per la provincia di Prato, 532.466,60 euro (pari a 7,51 %) per la provincia di Pistoia, 508.655,29 euro (pari a 7,17 %) per la provincia di Siena.

Fonte: Regione Toscana - ufficio stampa

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