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"Napoleone dalla mostra agli uffici dell'Anagrafe": lo sfogo di Filippo Lotti sul quadro di Giuggioli

(foto da Facebook)

Dalla mostra su Napoleone nella splendida cornice del Conservatorio di Santa Chiara agli uffici non altrettanto affascinanti della nuova Anagrafe di San Miniato Basso, tra le pareti e gli arredi in 'total white'. Lo sfogo di Filippo Lotti, curatore di mostre che ha partecipato all'iniziativa Noi & Napoleone - Napoleone tra storia e memoria, arriva sui social ma mira all'amministrazione comunale guidata da Simone Giglioli. In questo caso l'altro a finire nel mirino è l'assessore alla cultura Loredano Arzilli per una ricollocazione che, pur non essendo critici d'arte, a occhio pare azzardata e fuori luogo.

Il dipinto in questione è stato realizzato dall'artista Giuliano Giuggioli, realizzato con fondi di aziende private del territorio e donato all'amministrazione.

Lo sfogo parte da qui: "Dalla scorsa settimana giravano voci – che fino all’ultimo speravo fossero infondate – sul fatto che il dipinto in questione fosse stato prelevato dalla mostra "Noi & Napoleone - Napoleone tra storia e memoria", in essere al Conservatorio Santa Chiara, per trovare collocazione nell’Ufficio Anagrafe sanminiatese appena inaugurato.

Ieri ho voluto verificare se queste illazioni arrivate alle mie orecchie fossero vere e allora mi son recato all’ufficio sopra citato e ho chiesto del dipinto. “Certo, è qui. È nella sala dei matrimoni!”.
Gentilmente me lo hanno mostrato e ho scattato questa foto.

A chi è venuta la malsana idea che un dipinto del genere, sia per qualità, sia per significato, che per pregio dell’autore, potesse trovare degno alloggio in una sterile parete di un asettico ufficio (o sala, come vi convien meglio chiamarla) comunale, tra l’altro chiuso al pubblico, al primo piano sopra un centro direzionale, tra due finestre che danno su di una copertura per un parcheggio dove fanno bella mostra di sé macchine per il condizionamento?

Giuliano Giuggioli e l'opera ‘L’incontro di Napoleone Bonaparte con lo zio canonico a San Miniato’ (foto gonews.it)

Il dipinto era stato concepito e avevamo concordato per trovar spazio nelle prestigiose sale del palazzo comunale per render omaggio a questo accadimento storico e, per render giusta dimora ad un ottimo dipinto realizzato da un valido pittore. Non solo, ma perché testimoniasse questo fatto storico importante agli avventori del palazzo comunale, in primis alle scolaresche ma anche a tutti gli altri perché imparassero la storia anche guardandola, anche da una semplice domanda su “cosa rappresenta questo dipinto?”. Anche semplicemente mostrandolo con orgoglio e raccontando un pezzo della nostra storia.

Non so se siete avvezzi ma nei grandi palazzi i signori e i re facevano dipingere le battaglie alle quali avevano partecipato e vinto, come testimonianza di gloriose gesta o di un illustre passato. Noi no. Noi il nostro passato lo nascondiamo. Non ci sono parole per esternare questo mio risentimento.

Oltretutto nel comunicato stampa redatto (o comunque avallato) dal Comune nell’occasione della conferenza stampa di presentazione del dipinto si leggeva: «L’opera di Giuggioli farà parte integrante del percorso espositivo allestito nella mostra, organizzata dal Comune di San Miniato, "Noi & Napoleone - Napoleone tra storia e memoria"». Mostra, come detto, tuttora in corso nelle sale del Conservatorio Santa Chiara e prorogata fino al 30 novembre pv.

(foto gonews.it)

Oltre al danno la beffa. Si è così disatteso non solo un accordo verbale tra me e l’amministrazione sulla collocazione del dipinto, disatteso un comunicato sulla presenza dell’opera in mostra, ma anche una semplice e sottintesa regola del buon senso".

Si attende ora la replica da parte dell'amministazione della Rocca.

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