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Barnini a capo del Pd Toscana? Rifiuta e va avanti come sindaca di Empoli

Brenda Barnini, sindaco di Empoli (foto gonews.it)

Barnini "rifiuta e va avanti". Con un motto mutuato dal quiz Affari Tuoi, potremmo sintetizzare la presa di posizione della sindaca di Empoli in merito alla voce circolata (anche sulla carta stampata) su una possibile candidatura alla segreteria regionale del Partito Democratico, attualmente guidata da Simona Bonafè.

Come per passate voci in merito a una candidatura in Parlamento (2018), Barnini si richiama al mandato per la quale è stata rieletta nel 2019: "La mia idea di politica non passa attraverso autocandidature ma dalla costruzione di progetti collettivi". Una simile risposta era giunta anche per la sua presenza nella Segreteria nazionale Pd, per la quale è stata confermata, non auto-ricandidata.

Così continua, in un post su Facebook: "In questo momento c’è bisogno di sostenere in modo compatto lo sforzo importante del Segretario Letta per far giocare al PD ad ogni livello in modo credibile il ruolo decisivo che gli spetta in vista delle prossime elezioni politiche e che dopo i risultati delle ultime amministrative è ancora più alla nostra portata.

Il mio più grande e quotidiano impegno è quello da Sindaca di Empoli, con ancora molte sfide da cogliere e obiettivi da raggiungere. Abbiamo un ambizioso piano delle opere pubbliche da realizzare nei prossimi anni e molti servizi da continuare a far crescere per fare di Empoli una città sempre più moderna e vivibile.

Ho il grande privilegio di poter amministrare insieme ai colleghi sindaci il territorio dell’Empolese Valdelsa cercando di cogliere insieme le opportunità di investimento che si presenteranno nei prossimi mesi grazie ai finanziamenti europei.

Infine faccio parte del gruppo dirigente del PD e provo a dare un contributo sui temi del welfare, dell’inclusione sociale e della lotta alle disuguaglianze. Dalle scelte del Governo e del Parlamento dei prossimi mesi dipenderà il tasso di occupazione, di crescita e di giustizia sociale dei prossimi venti anni, quindi stiamo decidendo oggi quale futuro costruire per i nostri figli. Tutti i nostri sforzi devono essere concentrati a far prendere decisioni realmente rappresentative dei bisogni del Paese reale e capaci di aumentare non solo i volumi di produzione ma anche i diritti sociali e civili".

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