Senza Green Pass in 3mila non vaccinati a Empoli. Cna: "Costi per le imprese non indolori"
A poche ore dall’entrata in vigore del provvedimento che obbliga lavoratori pubblici e privati a possedere ed esibire il Green Pass per accedere ai propri posti di lavoro, CNA Empolese Valdelsa fa una stima della platea che, a Empoli, dovrà sottoporsi a tampone, oppure rinunciare a lavoro e conseguente stipendio.
Non vaccinati a Empoli, le stime Cna
L’elaborazione dell’associazione fa riferimento ai dati dell’Asl Toscana Centro aggiornati all’11 ottobre. Per il comune di Empoli, su una popolazione in età lavorativa (18-69 anni) di 31.977 individui, hanno ricevuto almeno una dose di vaccino 28.133 persone. Al netto di disoccupati, inoccupati, studenti, pensionati e lavoratori in smart working che insistono in questo range di età, CNA stima nel 9,7% dei residenti coloro che si troveranno sprovvisti di vaccino: circa 3.113 persone che dovranno sottoporsi a tampone ogni 48 ore, oppure rimanere a casa, smettendo temporaneamente di lavorare.
Numeri che potrebbero dare il là ad un vero e proprio business dei tamponi da oltre 46mila euro (a prezzo calmierato) solo nelle prime 48 ore a cavallo dell’entrata in vigore del provvedimento.
Le dichiarazioni
“Abbiamo sostenuto l’introduzione dell’obbligo di Green Pass da subito, quale misura per evitare in futuro misure maggiormente restrittive e penalizzanti per le imprese derivanti da una circolazione intensa del virus. La misura, però, impone costi organizzativi che per le piccole e piccolissime imprese possono non essere indolori” commenta Fabio Bianchi, presidente di CNA Empolese Valdelsa.
Si pensi alla difficoltà nell’eventuale sostituzione di dipendenti non in regola con la normativa: se le grandi imprese hanno la possibilità di formare un nuovo dipendente in tempi più o meno rapidi, così non è per le imprese di piccole dimensioni, dove, la maggior parte delle volte, è il datore di lavoro stesso a istruire i dipendenti. Per non parlare poi dell’alta qualificazione che l’artigianato richiede: trovare lavoratori specializzati in un lasso di tempo sostenibile potrebbe risultare difficile e la catena produttiva o dei servizi potrebbe interrompersi.
Per la legge sulla privacy il certificato va controllato tutti i giorni, un problema per le imprese più piccole e per alcune professioni che solitamente non passano per la sede fisica delle ditte che li impiegano.
“Molte delle nostre imprese associate hanno difficoltà reali ad applicare questo regolamento – prosegue Bianchi – Ad esempio chi non passa dalla sede centrale per recarsi sul posto di lavoro come gli installatori, gli addetti alle pulizie o ancora gli operai edili che si recano direttamente in cantiere, dove risulta quasi impossibile controllare il Green Pass”.
“Ma uno degli aspetti più complessi riguarda la legge sulla privacy, secondo la quale non è possibile archiviare i dati – conclude Bianchi – come CNA proponiamo una moratoria su alcuni specifici regolamenti sulla privacy che permetta di conservare i dati, come la scadenza del Green Pass, in modo da non doverlo controllare ogni giorno. Questo attualmente non è possibile, chiediamo quindi un intervento urgente di semplificazione della normativa e maggiore elasticità sulla privacy”.
Fonte: Cna Empolese Valdelsa