Minacce al sindaco di Empoli su Facebook, perquisiti un 33enne e un 55enne
Il sindaco di Empoli Brenda Barnini, nei mesi di novembre 2020 e gennaio 2021, aveva ricevuto sul proprio profilo Facebook istituzionale pesanti minacce e gravi offese, episodi purtroppo ricorrenti nella vita di personaggi pubblici che ricoprono incarichi di rilievo nelle istituzioni.
Non era la prima volta che il sindaco di Empoli aveva ricevuto minacce, anche tramite lettere anonime. In questo caso Barnini venne bersagliata da dei profili falsi di messaggi offensivi.
La polizia, sotto la direzione del sostituto procuratore della Procura di Firenze Giovanni Solinas, alle prime ore del mattino di oggi ha individuato due obiettivi in territorio fiorentino ed ha eseguito due perquisizioni nei confronti di un cinquantacinquenne e di un trentenne.
Secondo quanto appreso, vennero segnalati alle forze dell'ordine degli episodi di diffamazione dell'11 novembre 2020 fatti nel corso di una videodiretta sul social network tenuta dalla prima cittadina, a cui si sono poi aggiunte minacce di morte e ingiurie pervenute tramite la messaggistica privata di Facebook.
Grazie all’abilità degli operatori del Compartimento della Polizia Postale di Firenze, assieme alla competenza investigativa degli uomini della Digos, con l’apporto del personale del commissariato di Empoli, è stato possibile ricostruire la dinamica cronologica delle gravi minacce e delle pubblicazioni diffamatorie realizzate via web, assicurando le tracce informatiche dei profili oggetto d’indagine.
La successiva analisi del materiale sequestrato consentirà in seguito di verificare se ci saranno ulteriori sviluppi investigativi.
I due indagati avrebbero ammesso le loro responsabilità e saranno accusati di diffamazione e minacce gravi. Sempre in base a quanto emerso, gli accertamenti della Polposta starebbero proseguendo per individuare altri autori di minacce su Fb al sindaco di Empoli.
Minacce al sindaco di Empoli, Barnini ringrazia le forze dell'ordine
Il sindaco di Empoli Brenda Barnini interviene dopo la notizia diffusa dalla Questura di Firenze sulla identificazione di due individui che sarebbero gli autori di minacce via social network nei confronti della sua persona:
"Innanzitutto voglio ringraziare le professionalità che hanno svolto le indagini.
A partire da Alessandra Belardini, dirigente della Polizia Postale di Firenze, tutti i suoi collaboratori, la digos di Firenze, il commissariato di Empoli e il dirigente Francesco Zunino e la procura fiorentina nella persona del sostituto procuratore Giovanni Solinas.
Il loro lavoro investigativo è stato premiato e questo deve far riflettere tutti coloro che attraverso i social network o internet in generale offendono e minacciano. Bisogna che passi in modo sempre più chiaro il messaggio che le offese, le diffamazioni e le minacce fatte sui social sono un reato per il quale si può essere perseguiti e sanzionati.
È indispensabile che i mezzi di comunicazione vengano utilizzati in modo corretto e consapevole come strumento di confronto e non come agone dell’odio. Dialogo e confronto democratico devono essere il nostro punto di riferimento".