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Fiorisce il Giardino Alzheimer alla Casa della Memoria di Montelupo

Nasce il primo giardino terapeutico dell'Empolese Valdelsa: fiori colorati e tanto verde contro il decadimento cognitivo e l’Alzheimer

Dal ‘gladiolo’ al più comune ‘rosmarino’, odori e colori per curare il decadimento cognitivo negli anziani. Alla Casa della Memoria di Montelupo Fiorentino (FI) è ‘sbocciato’ il Giardino Alzheimer, il primo giardino terapeutico dell’Empolese Valdelsa e del Valdarno, ideato uno dei massimi esperti di verde curativo in Italia, il Garden Designer Andrea Mati.

Un’area verde che risveglia i sensi attraverso stimoli sensoriali, tattili, olfattivi, uditivi e visivi, uno strumento ulteriore per dare una risposta concreta agli ospiti e alle loro famiglie.

Il giardino è stato inaugurato oggi alla presenza di Andrea Mati, dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, Stefania Saccardi, del vicesindaco di Montelupo Fiorentino, Simone Londi e di Cristina Dragonetti, presidente della Cooperativa SintesiMinerva che gestisce la struttura.

Molti studi a livello internazionale hanno dimostrato come l’ambiente naturale possa creare benefici psicologici e fisici e possa offrire un sostegno importante per il contrasto di alcune patologie, tra cui il decadimento cognitivo e l’Alzheimer. L’obiettivo è creare un ambiente protetto e facilmente usufruibile grazie a tangibili punti di riferimento, che favorisca il benessere psico-fisico grazie al contatto con la Natura, e che sia in grado di riattivare i ricordi e sostenere le abilità mnemoniche residue attraverso gli stimoli sensoriali: dai profumi dei fiori, alla vista delle api, dal suono del fruscio delle foglie alla sensazione di un petalo tra le mani: è “la Natura che cura".

Il verde terapeutico – spiega Mati –  è sempre più importante sia nei centri per la cura dell’Alzheimer sia per il disturbo dello spettro autistico e per altre patologie. Ormai gli studi sono diventati diffusi in tutto il mondo. In questo centro abbiamo realizzato questo giardino dedicato all’Alzheimer dove abbiamo inserito una serie di piante che richiamano alla memoria degli ospiti i momenti più belli della loro vita. Ci sono piante che portano fiori, che hanno profumi aromatici, piante da ortaggio, che vengono toccate, annusate e seguite dai malati, Solo osservandole ricevono un benessere che si manifesta poi in una riduzione dei farmaci ansiolitici e una riduzione dello stato di tensione. Questa tipologia di giardino si sta diffondendo e sta dando risultati a livello sperimentale e di cura straordinari”

Gli Atelier Alzheimer sono una ‘invenzione’ del mio mandato – ha detto l’assessore Saccardi – Era nel piano demenze, abbiamo fatto un gran bel lavoro con AIMA e messo risorse per sostenerlo. Questa struttura dimostra che quel piano ha funzionato. Ringrazio Mati e la sua azienda, una grande azienda vivaistica, ma con una forte attenzione per il sociale. Il Giardino Alzheimer è stato realizzato in un territorio che sul tema della salute mentale si è sempre impegnato, dimostrando attenzione e sensibilità. L’Alzheimer ha un tasso di impatto sociale altissimo, colpisce una persona, ma anche la sua famiglia e una comunità. Progetti come questi che mettono insieme tante sensibilità sono un momento di grande soddisfazione”

“Oggi – ha detto il vicesindaco Londi – inauguriamo un bellissimo progetto che vede un giardino studiato come un vero e proprio percorso della memoria, non solo visivo ma anche olfattivo. La Casa della Memoria rappresenta un esempio di grande valore: ci sono poche realtà simili sul territorio. Per questa ragione la struttura si rivolge ad un’utenza ampia e proveniente anche da fuori il comune”

“ Il giardino terapeutico – dice Dragonetti – rappresenta l’evoluzione del giardino Alzheimer che certamente fino a 10 anni fa era centrale nella cura dei pazienti con decadimento cognitivo. Oggi il giardino terapeutico si arricchisce di elementi che vanno oltre il poter deambulare in un contesto accogliente, ma che ha come obiettivo quello di passeggiare con elementi di cura che vengono da piante specifiche e che rimandano ad una integrazione tra la fitoterapia e il socioassistenziale di un centro come il nostro. È il primo giardino di questo territorio. È un luogo che vuole accogliere ed essere aperto anche a chi non è un usuale frequentatore del circolo, per vivere anche solo qualche minuto in un contesto di integrazione con la Natura e con la Cura, con elementi di contrasto all’acuirsi delle crisi di smarrimento dovute alla demenza”


UN MODELLO TERAPEUTICO ECOLOGICO E INNOVATIVO. Andrea Mati, della Mati 1909, eccellenza italiana nella produzione vivaistica e nella progettazione e realizzazione di giardini, è da anni impegnato nel settore del verde curativo e realizza giardini in tutta Italia. Grazie alla collaborazione con Università e Enti di ricerca, ha unito competenze medico-scientifiche all’esperienza nella progettazione per pensare spazi verdi in grado di mantenere viva la memoria residua, facilitare il benessere psicofisico e ridurre la necessità di trattamenti farmacologici. Realizza giardini di questo tipo in tutta Italia. I prototipi sono oggetto di frequenti visite di specialisti e personalità internazionali, tra questi recentemente il Nobel per la Pace, Mohamed Yunus.

Un modello terapeutico ecologico e innovativo, a cui la Cooperativa SintesiMinerva ha creduto fortemente per potenziare il servizio offerto dalla Casa della Memoria, una struttura che da sempre si caratterizza per l’attenzione a diversi approcci terapeutici e all’innovazione. La realizzazione è stata possibile grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze

LE PIANTE. Le piante sono la ‘materia prima’. Le specie utilizzate nel Gardino Alzheimer sono state selezionate appositamente per offrire un beneficio a persone con decadimento cognitivo e Alzheimer.

Alcune piante vengono scelte per il loro intenso profumo o per il colore, altre per la loro morbidezza al tatto o la loro forma. L’obiettivo è quello di suscitare forti emozioni nel malato per riattivare i sensi e limitare l’ansia. La distribuzione delle piante segue uno schema preciso, che invoglia il malato a camminare nel giardino senza percepirsi spaesato, ma fornendo punti di riferimento chiari in grado di rassicurarlo nel percorso.

Proprio il colore è elemento essenziale per la scelta, perché è utilizzato per orientarsi: sono state scelte specie con fiori dai colori molto forti, disposte in gruppi monospecifici e localizzate in punti strategici. Gli alberi, i cespugli, le perenni e le annuali costituiscono, invece, la cornice perfetta per definire chiaramente i sentieri. Le piante hanno anche la capacità di stimolare ricordi sul vissuto del malato, ad esempio un ulivo potrebbe ricordare l’attività di raccolta o il timo un piatto che si amava mangiare.

Nel Giardino Alzheimer sono presenti circa 20 specie diverse di piante, dalle più comuni utilizzate nell’alimentazione, come il pero, il susino, la salvia o il timo, a piante utilizzate per le loro proprietà come Lavanda e l’Elicriso, fino a piante ornamentali come la Gaura, la Black Pearl, il Viburnum opulus ‘Sterile’ e il gladiolo.

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