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Ucciso bimbo di due anni e messo sul nastro merci del supermercato

Il fatto è avvenuto in Umbria, la presunta madre del piccolo vive a Chiusi. Trovato sangue in un casolare vicino al supermercato, i carabinieri indagano

Aveva con sé un bambino di due anni coperto di sangue. Ha fatto il suo ingresso nel supermercato e ha messo il piccolo sul nastro trasportatore di una cassa. Ha poi iniziato a chiedere aiuto, in evidente stato di shock.

Una scena agghiacciante si è verificata al confine tra Umbria e Toscana, tra Chiusi e Città della Pieve, nella frazione pievese di Pò Bandino. Erano le 15.30 di venerdì 1 ottobre. Per il bambino non c'è stato subito niente da fare.

Una 43enne di origini ungheresi residenti a Chiusi ha portato il cadavere del piccolo sul nastro merci di un Lidl di Pò Bandino, a pochissimi passi da Chiusi Scalo e dalla Toscana. Non è chiaro come sia deceduto il bambino, che sul corpo presentava molte ferite, sia al collo che all'addome, inflitte con un'arma da taglio, verosimilmente un coltello.

I sanitari sono arrivati subito sul posto ma il piccolo era già morto. I carabinieri hanno interrogato la 43enne, che ha riferito di essere la madre. La donna abita a casa di una conoscente, mentre il marito vive all'estero. Avrebbe dato versioni diverse e contrastanti dell'accaduto.

I carabinieri vogliono vederci chiaro, procedono seguendo la pista dell'omicidio anche se la donna non è nell'elenco degli indagati. All'arrivo al supermercato era sola, ma si cerca di ricostruire i minuti precedenti.

Uno dei sospetti più fondati è che il luogo dove è avvenuto l'omicidio possa essere un casolare abbandonato, vicinissimo al supermercato. All'interno sono stati trovati un coltello e del sangue, mentre nel prato era presente il passeggino del piccolo. Gli investigatori cercano di capirne di più di una vicenda che ha scosso Toscana e Umbria.

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