Vaccinazioni agli stranieri: 111 dosi ad accesso diretto al poliambulatorio di Colle Val d’Elsa
Sono stati 111 gli stranieri vaccinati domenica pomeriggio a Colle Val d’Elsa, nella seduta al poliambulatorio di via Masson che aveva l’obiettivo di intercettare in particolare proprio le persone provenienti da altri Paesi. In totale, nell’intera giornata nella struttura valdelsana sono state somministrate 301 dosi, tra prenotazioni sul portale regionale e accessi liberi.
“Questi numeri ci confortano nella bontà della nostra scelta di offrire un ampio ventaglio di possibilità per favorire la vaccinazione – afferma Antonio D’Urso, direttore generale dell’Asl Toscana sud est –. In questo caso riusciamo a raggiungere tante persone che per vari motivi, a partire dalle barriere linguistiche, hanno avuto più difficoltà ad accedere alla nostra campagna diffusa. La collaborazione con soggetti istituzionali e operatori specializzati ci ha consentito così di vaccinare tanti cittadini stranieri in un arco temporale ristretto”.
Un’elevata partecipazione, nonostante il rallentamento pomeridiano per le consistenti precipitazioni che hanno colpito anche Colle Val d’Elsa, condizionando spostamenti e accessibilità esterna. Sono arrivati alla struttura cittadini provenienti da ogni parte del mondo: dal Cile al Senegal, dall’Olanda alla Macedonia, dall’Egitto all’Ucraina per un totale di circa venti diverse nazionalità. Ad aiutarli nella compilazione della modulistica e nei colloqui con gli operatori sanitari, oltre al personale dell’Asl, quattro mediatori culturali della Pangea, attivati grazie al progetto europeo Icare, che hanno seguito da vicino le persone più in difficoltà con la lingua.
L’iniziativa dell’Asl Toscana sud est si era già tenuta a Siena, all’ex pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria alla Scotte: l’obiettivo è colmare la differenza della percentuale di vaccinazione tra stranieri e italiani, che in provincia si aggira intorno al 25 per cento. Sono stati coinvolti tutti i soggetti direttamente interessati per raggiungere quante più persone possibile: Prefettura, conferenza dei sindaci, associazioni del terzo settore, comunità di riferimento delle varie nazionalità ed etnie, medici di famiglia, pediatri di libera scelta.
Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL Toscana Sud Est